di Pasquale Carlo
Il gruppo Rillo, che fa capo ad Enzo Rillo, ha acquistato la Cantina del Taburno. Da oggi la strada della storica azienda di Foglianise si intreccia con quella della struttura di cui è già proprietario Rillo, la cantina ‘La Fortezza’ di Torrecuso.
La Cantina del Taburno, era di proprietà del Consorzio Agrario di Benevento, fondato nel lontano 1901 e che per un secolo ha avuto un ruolo importante nell’economia dell’agricoltura sannita. La Cantina, invece, è stata realizzata nel 1972, e da allora è stata un punto di riferimento per la vitivinicoltura del Taburno e dell’intero Sannio.
Questa Cantina, che nel 1982 affidò i lavori in cantina all’allora giovane enologo Angelo Pizzi, ha avuto il merito di far conoscere al di fuori della Campania i vini prodotti da uve Aglianico e Falanghina. Vinificando le uve provenienti dai circa 600 ettari di vigneti curati dai viticoltori conferitori, distribuiti nei diversi comuni dell’areale del Taburno (Foglianise, Torrecuso, Vitulano, Campoli del Monte Taburno, Castelpoto, Apollosa, Bonea, Montesarchio, Ponte, Tocco Caudio, Paupisi e Benevento). la Cantina ha aperto la strada al successo di questo due grandi vitigni, tracciando un solco lungo il quale si sono poi incamminate tante altre realtà private.
Dopo di Pizzi è stata la volta della consulenza di Luigi Moio, enologo campano di fama internazionale. Il professore Moio ha dato vita presso la Cantina a progetti di grande respiro, come quello del ‘Bue Apis’, una riserva di Aglianico ottenuta da uve che provengono da un vigneto pre-fillossera, con oltre duecento anni di vita.
Questo prestigioso passato vivrà nel futuro nelle bottiglie che si fregeranno del nuovo marchio targato Enzo Rillo, che nel 2009 ha dato vita a ‘La Fortezza’. Un progetto partito come geloso atto di amore verso la famiglia e che, nel corso degli anni, è andato implementandosi tanto da avere oggi una struttura che ha un potenziale di duemilioni di bottiglie. Le bottiglie prodotte sono circa ottocentomila, quasi tutte da vitigni storici: Aglianico, Falanghina, Fiano, Greco e Piedirosso. Un lavoro ambizioso che l’anno scorso ha portato sul mercato una ‘Linea Premium’: due blend (il bianco ‘Daniela’ e il rosso ‘Bareglià’) e due spumanti metodo classico (‘Tremien’ e ‘Ussiè’) che hanno già tracciato un solco. Vini che parlano di territorio, di persone, di tradizione ma anche di innovazione, per raccontare al mondo del vino la ricchezza del territorio Sannio.
Ora ‘La Fortezza’ si fa tutt’uno con la ‘Cantina del Taburno’, per proseguire insieme lungo questo ambizioso percorso.
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