Informativa per il sindaco di Avellino Gianluca Festa
Nella sua città opera il Corso di Laurea in Enologia afferente al Dipartimento di Agraria di Portici.
C’è anche un Consorzio di Tutela dei Vini a cui è istituzionalmente affidata la promozione.
C’è una società privata, Miriade&Partners che da oltre dieci anni organizza una delle manifestazioni più interessanti del Paese, l’unica società campana realmente specializzata nel settore vitivinicolo capace di far arrivare qui i migliori degustatori italiani e mondiali. Si tratta di una società di giovani, tutti irpini.
Oppure Visit Irpinia, che ha organizzato una magnifica tre giorni gastronomica proprio ad Avellino registrando il tutto esaurito all’inizio di settembre.
C’è una delegazione dell’Ais, l’associazione italiana Sommelier attiva e vegeta.
C’è una condotta Slow Food da oltre trent’anni.
Nel settore guide, esiste la Guida dell’Ais che è associativa ed è la più diffusa in Italia, poi c’è Slow Wine, anch’essa associativa, in collaborazione con la Fisar, altra associazione della sommelerie. Poi c’è quella di Veronelli, storica, e, ancora, Vini Buoni d’Italia del Touring Club, la Guida Bibenda, la Guida di Luca Maroni e la Guida del Gambero Rosso.
Il mercato del vino italiano si salva grazie all’export, ed è dunque lì che sono concentrati tutti gli sforzi di promozione. Per questo vengono erogati fondi pubblici ministeriali ed europei. Se oggi un’azienda non esporta almeno il 60% della produzione è difficile che possa tenere i conti a posto.
Bene, come si scrive nel burocratese delle delibere, PRESO ATTO E ATTESO CHE tutto quello che precede è a conoscenza di qualsiasi persona normale impegnata nel settore enologico (circa 1,5 milioni in Italia), che cosa fa il sindaco di Avellino? Esattamente il contrario di quello che avrebbe dovuto fare.
Lo leggiamo su Orticalab: affida una kermesse nella città a cura del Gambero Rosso, che qui in Campania deve ringraziare molto gli enti pubblici, a cominciare dalla Regione ai tempi di Bassolino passando per le Camere di Commercio ai tempi di Maurizio Maddaloni, trascurando completamente i soggetti locali.
Ma non sarebbe compito del sindaco favorire lo sviluppo delle attività locali?
Avremmo capito che i 150mila euro per tre giorni, questa la cifra che leggiamo su Orticalab, fosse stata spesa per un tour dei vini irpini in Usa, in cui il Gambero è assolutamente specializzato più di ogni altro. Ma che senso tiene affidare una cosa che le risorse locali avrebbero potutto fare sicuramente meglio?
E poi, questi soldi pubblici comprendono la promozione solo dei vini della Guida del Gambero Rosso? Se le cose stanno così, fossi una azienda fuori dalla guida non ci penserei due volte a fare un esposto alla Corte dei Conti per capirne un po’ di più.
Ma al di là di ogni considerazione normativa e di opportunità, viene davvero lo sconforto, e non soltanto perchè è la conferma che nessuno è profeta in casa propria, ma per la dimensione culturale e antropologica che assume questa iniziativa: ancora una volta la provincia italiana diventa un terminale di consumo e non di produzione culturale.
Grandi marchi come il Gambero Rosso e Identità Golose che tanto hanno dato negli scorsi decenni, ormai sembrano, a nostro parere, avere il fiatone rispetto ai grandi cambiamenti in atto. Ecco allora giocarsi la reputazione del loro brand nella provincia, dove la modernizzazione arriva spesso per sentito dire, in particolare al Sud. Così la Regione Puglia destina un sacco di soldi alla formazione affidandosi a Identità Golose quando ci sono gli Alberghieri pubblici o spende una barca di soldi per una manifestazione, FoodExp, destinata al pubblico gastro gourmet, notoriamente in maggioranza nel nostro paese. Così il sindaco di Avellino Gianluca Festa affida ad esterni una kermesse che le risorse locali di cui dispone gli avrebbero sicuramente organizzato meglio.
Così va il mondo. Così si spendono i soldi delle nostre tasse.
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