di Gennaro Miele
L’estate è un ‘’territorio del gusto’’ dove indiscussa è la predominanza di scelta che vede protagonisti vini dall’espressione leggera e profumata, in perfetta sintonia con le stuzzicanti e colorate preparazioni stagionali, dal mare all’orto. Il trend di mercato degli ultimi anni ha visto un crescente interesse dei consumatori nei confronti dei vini rosati, espressione vinicola che depreda la vigoria dei possenti rossi a favore dell’emergere di sensazioni snelle e verticali nascoste. In terra sannita, a Torrecuso (BN) opera Fontanavecchia, nell’omonima contrada, guidata da Libero Rillo, coadiuvato dal padre Orazio e dal fratello Giuseppe.
In questo luogo persone, territorio e vino sono interconnessi l’uno agli altri in una storia che si chiude armonicamente nella forma circolare di un acino. Protagonisti in vigna sono gli autoctoni, con importanti incursioni qualitative degli internazionali quale il Cabernet Sauvignon, a delineare una mission aziendale che mira a creare vini longevi e identitari. Libero affianca inoltre la sua attività imprenditoriale alla carica di Presidente del Consorzio di tutela vini del Sannio in un processo di evoluzione del messaggio vinicolo territoriale, oggi rinnovato in nuove iniziative itineranti nell’era post-covid. Dalla possenza del rosso re campano emerge un suo risvolto delicato, nell’Aglianico del Taburno Rosato DOCG, dai suoli argillosi capaci di donare struttura. Al calice appare in un colore corallo chiaro, emergono sensazioni fresche che ricordano la salvia, piccoli frutti di bosco rossi, ribes e fragolina, lieve salinità. Sorso fresco, abbastanza morbido, sapido e gradevolmente fruttato nel finale. Nell’assaggio del rosato del Taburno c’è la voglia di scivolare su un sound di spensieratezza estiva, sulle note del brano Pacific Cost Party dei Smash Mouth. Buon Calice.
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Fontanavecchia Via Fontanavecchia
82030 Torrecuso (BN)
www.fontanavecchia.info
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