- roberto di meo
Roberto di Meo (Azienda Agricola Di Meo) è un punto di riferimento professionale in tutto il territorio della Campania così come su scala nazionale, visto anche il ruolo in Assoenologi. Questo fa capire immediatamente il valore dei suoi vini e spiega la qualità delle sue produzioni, tra l’altro molto incentrate sul tempo, sull’attesa che non solo i rossi dell’Irpinia (AV), ma anche i meravigliosi bianchi, chiedono a gran voce.
Oggi l’invecchiamento dei vini bianchi è più accolto e più diffuso ma a casa Di Meo è un lavoro iniziato in tempi non sospetti e che ha fatto scuola offrendo oggi la possibilità di degustare bianchi invecchiati straordinari. Degustazioni dal sapore didattico e di enorme valenza e non solo in termini di piacevolezza in degustazione ma anche al fine di trasferire un messaggio territoriale e stilistico. Ecco perché la visita presso le bellissime cantine Di Meo è sempre un piacere oltre che di grande fascino.
Ecco le mie impressioni delle ultime annate degustate.
Parto dal Fiano di Avellino che è stato protagonista della master class tenuta a Bordeaux in occasione del concorso internazionale Citadelles du Vin che per questa edizione ha scelto come tema il Sud Italia. Ho avuto l’onore di guidare questa master class e ho tenuto molto alla presenza di un Fiano di Avellino firmato da Roberto e che, infatti, è stato uno dei vini più apprezzati per la sua complessità che al contempo si è rivelata accogliente e di immediata comprensione nonostante la profondità (Fiano di Avellino DOCG 2022, rimando qui Il Sud Italia a Bordeaux: i vini della master class – Chiara Giorleo al pezzo dedicato alla master class per maggiori dettagli).
Passando, invece, alla linea “Tempo”:
VITTORIO 2010 (GRECO DI TUFO RISERVA DOCG)
Dal colore oro, luminoso. Naso intenso dal tocco affumicato con sentori di frutta secca, radici e note verdi di fava a rinfrescare insieme agli sbuffi di mentuccia. Coerente e integrato al palato con finale di mandorla amara. Stupendo.
ERMINIA 2004 (FIANO DI AVELLINO DOCG)
Colore vivo e naso composito di cotogne, tabacco, salvia e note rinfrescanti di patchouli e peperone verde. Sorso vellutato e ricco, finale lungo e sapido. Vino austero e stratificato.
COLLE DEI CERRI 2008 (FIANO DI AVELLINO DOCG, CRU)
Di un bellissimo oro verde con naso intenso e maturo ma giovanile grazie alla combinazione di note evolute e verdi al contempo. Al palato è deciso e lunghissimo con trama vellutata. Impressionante.
Infine, menzione speciale per le bolle di questa azienda in un territorio vocatissimo ma non noto per gli spumanti e che ho trovato, a loro volta, di grandissima finezza insieme ai rossi che non sono da meno.
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