di Vincenzo De Honestis
Siamo a pochi metri da Piazza Colonna e Piazza Venezia, e vengo accolto bene dallo staff la cui professionalità e competenza sono inversamente proporzionali alle aspettative di un ristorante turistico del “Centro”, centro inteso nell’accezione più “turistica”.
Ma qui si parla di eccellenza, frutto di un lavoro di circa un secolo per un ristorante con la sua storia, il suo blasone.
Nato alla fine dell’800 come distilleria, Il Falchetto è uno dei più antichi ristoranti di Roma e vanta il primato di “Antica Bottega Storica”, onoreficenza riconosciutagli dal Comune di Roma appunto per i suoi 100 anni di attività. Nel corso di questo secolo, ha avuto ospiti come Trilussa, che ordinava le tagliatelle al salmone al tavolino all’angolo in veranda per scrivere le sue poesie, il Presidente della Repubblica Sandro Pertini, che chiedeva in esclusiva l’uso della saletta privata per le sue riunioni di partito, l’allora giornalista Giulio Andreotti, di cui si racconta che ordiva una sola pietanza perché non poteva permettersi un pasto completo…anedotti, storie e personaggi che hanno la storia del nostro Paese e del “Falchetto”.
Un menù nazionale quello in cui lo Chef Umberto Borrelli si destreggia ma che propone anche i grandi classici della cucina romana, come la cacio e pepe, l’amatriciana o la carbonara. A quest’ultima spetta un plauso particolare per la scelta della pasta (spaghetti “Benedetto Cavalieri”), le uova di Paolo Parisi, l’olio “De Carlo”, il pecorino cappatura nera, Grana Padano DOP, guanciale artigianale dell’Abbazia e pepe nero selvatico del Madagascar.
Ma procediamo con ordine : partiamo con un’alternanza di antipasti di terra e di mare, come gli strepitosi supplì con ragù di manzo fassona, provola e parmigiano reggiano di montagna, i fiori di zucca, mozzarella in pastella e polpette di bollito e di tonno. Proseguito con una ricca selezione di salumi (bresaola della Valchiavenna con rucola e Parmigiano, il Culatello di Zibello al profumo di Barolo con Pecorino di Fossa, Prosciutto della Val D’Aosta Saint Marcel stagionato con erbe alpine ed una mortadella artigianale Bedogni.)
Infine con delle Polpettine fritte di Tonno rosso con salsa alioli, una tartarre di salomone balik ed dopo essermene dovutamente assicurato, una delicata catalana di Polpo verace, del Tirreno con patate, sedano, datterini e cipolla rossa di tropea… insomma per non sbagliare abbiamo ordinato l’80% degli antipasti! I secondi sono legati al pescato del giorno, direttamente da Anzio, o da una ottima selezione di carne (scottona in prima linea)
Un pranzo accompagnato da un ottimo Brunello di Montalcino – Martoccia 2013, su una selezione di circa 200 etichette di vini.
Menzione particolare per i carciofi “alla romana” o alla “Giudia” ovvero fritti, a dir poco strepitosi nel pieno rispetto della tradizione romana.
Infine, ma non di certo per importanza, l’elogio all’arte della pasticceria de “Il Falchetto”, altro fiore all’occhiello, curata direttamente da Gerry Donato, pasticciere da oltre 20 anni. Assolutamente imperdibile il suo tiramisù al pistacchio, che insieme a quello classico fanno breccia nei sensi del degustatore assolutamente incredulo di aver “scoperto”, magari per puro caso una delle eccellenze della ristorazione a Roma, in cui si ha la possibilità di percepire la continua ricerca delle materie prime ma soprattutto la passione, quella vera, autentica,di chi è professionista.
Il Falchetto a Roma
Via dei Montecatini 12
Tel, 06 679 1160
Sempre aperto
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