Il critico mascherato Valerio Visintin ha perso i commenti

Pubblicato in: Polemiche e punti di vista

di Leo Ciomei

Siamo nel 2012, anno della fine del mondo secondo i Maya (e secondo Red Ronnie, sic: che Dio lo perdoni per usurpare il nome del grande pilota Ronnie Peterson), presto tutti faranno outing e confesseranno i più turpi segreti e le recondite perversioni, proprio come successe agli albori dell’anno 1.000.

Anche il critico gastronomico più anonimo del globo terracqueo, colui che giudica e spadroneggia nella cerchia dei Navigli, il castigatore di ristoranti extra cotoletta e ossobuco, Valerio “barbafinta” Visintin, ammette la sua debolezza: la quantità di commenti ai suoi articoli sul Corriere Web.

Eh, proprio così, con il suo consueto stile dimesso, quasi scusandosi e in punta di piedi, nel suo pezzo di ieri il buon Visintin chiede ai suoi lettori (che presumo essere decine di migliaia, vista la corazzata mediatica su cui scrive) perchè essi non commentino più.  O meglio, perchè commentino meno dei periodi precedenti, 7,6 commenti ad articolo, dice lui.

La prende un po’ larga, scrivendo che dei numeri del web non gliene frega niente e che si sentirebbe condizionato dal conoscere quante persone lo seguono sul web…  però però, dei commenti non può farne a meno.   Magari gli mancheranno i commentatori che lo osannano ad ogni frase che scrive oppure i detrattori impenitenti (a cui, gliene rendo atto, risponde(va) sempre); sarà che la vis polemica che teneva su i commenti si è sgonfiata negli ultimi mesi ?  A memoria, solo pochi accenni al Cube di Piazza Duomo, nessuna presa di posizione per la vicenda Berton vs. Trussardi (ah, già… non fanno la cotoletta ! ma l’hamburger sì), no news sull’uscita di McDonald’s dalla Galleria, ecc..  che succede ? Il popolo, pur understatement come quello meneghino, vuole sangue !  Ricordate il casus belli di Baldassarre  e di Cavallaro ?

Comunque io nel mio piccolo il problema di Visintin lo capisco.  Il dialogo con i lettori è il più bel risultato che un articolo riesce a creare. Spesso mi ritrovo a chiedere al tenutario (ahem, non proprio elegante la definizione) di questo blog se un mio determinato pezzo è stato letto, considerato che  molte volte i commenti latitano e credo che la solita domanda se la faccia, per esempio, Fabrizio Scarpato con i suoi bellissimi e onirici reportage.  Il Pigna sospira e, da professionista qual è, mi rassicura dicendo che non sono i commenti che fanno l’articolo ma le letture.

Tuttavia il modo per avere molti commenti esiste: è necessario tapparsi il naso e votare DC.  No, scusate, questa è l’indicazione di voto  che dava Montanelli alla fine degli anni “70…   intendevo turarsi il naso (che francamente per critici eno-gastronomici non è il massimo) e scrivere articoli acchiappa-commenti, modaioli, scopiazzati su riviste straniere e zeppi di parole “trendy”.

Ma questo sia noi che Visintin non lo facciamo, vero ?


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