Dall’ inviata in Friuli, Giulia Cannada Bartoli
Cambiano i tempi, cambiano gli stili di vita. E’ tempo di vini bianchi di qualità, in Italia e nel mondo. Se ne è parlato a Gorizia l’11 e il 12 novembre, in occasione dell’iniziativa promossa dal Consorzio di Tutela Collio e Carso presieduto da Patrizia Felluga. E’ arrivato il momento di restituire ai vini bianchi italiani di qualità, troppo spesso assimilati a vini estivi di facile beva, tutta la dignità che meritano. A dimostrare il bisogno del cambiamento sono arrivati mille spunti offerti dall’incontro “Opportunità e Minacce per i vini bianchi di eccellenza”, organizzato a Gorizia presso la Camera di Commercio, con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia.
Una due giorni intensa, ricca di calore, spirito di accoglienza, orgoglio per la propria terra, voglia di fare e di stare assieme, mettendo al lavoro quei famosi “sistema e squadra” di cui troppo spesso si parla soltanto. L’incontro, rivolto al mondo della comunicazione, per riflettere sul valore dei vini bianchi di eccellenza, ha avuto inizio la sera dell’11 novembre presso lo splendido castello di Gorizia, la “Nizza d’Austria”. Il romantico castello risale all’XI secolo, le sale del Conte e degli Stati Provinciali hanno ospitato il “welcome aperitif” per Autorità, Stampa e tutti i produttori del Consorzio, mobilitati per l’organizzazione. Durante gli assaggi sono stati servizi deliziosi finger food di territorio a sostegno del corpo e della freschezza dei bianchi friulani. Il brindisi presso i banchi d’assaggio, suddivisi in base alle diverse denominazioni e tipologie di vini della regione, presidiati da sommelier Ais, è stato l’occasione per stabilire il punto di partenza e lo stato dell’arte dell’economia regionale della viticoltura e non solo.
Dopo i saluti delle Istituzioni e del prefetto di Gorizia, gli organizzatori hanno presentato il prestigioso ospite della kermesse: Antonio Galloni, “l’uomo Italia” di Wine Advocate by Robert Parker.
Terminata la fase dei saluti, Autorità, Produttori e Stampa si sono trasferiti presso il prestigioso ristorante Rosenbar di Gorizia per la cena di benvenuto. Le sedute ai tavoli sono state assegnate al caso per favorire contatto e scambio diretto tra i diversi attori dell’evento. Il locale, una forchetta Michelin, di stile mitteleuropeo ha offerto una cucina marinara con influenze della tradizione culinaria della vicina Slovenia.
Il menù
Rosa di Gorizia sott’olio e formaggio Jamar del Carso
Vellutata di fagioli con polpo cucinato in vino e olio al rosmarino
I vini sono stati serviti dai sommelier Ais, una scelta di 20 referenze Collio, estratte a sorte, per garantire una panoramica completa di degustazione delle annate 2008, 2009 e 2010.
Angoris Collio 2010
Carlo di Pradis Collio 2010
Castello di Spessa Segrè Collio 2010
Zuani Vigne San Floriano del Collio 2010
Gianpaolo Cogiangic Collio 2010
Edi Keber Collio 2010
Livon Solarco Collio 2010
Ronco Blanchis Collio 2010
***
Attems Cicinis Collio 2009
Collavini Broy Collio 2009
Marco Felluga Molamatta Collio 2009
Gradis’ciutta Bratinis Collio 2009
Alessandro Pascolo Agnul Collio 2009
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Primcsic Klin Collio 2008
Russiz Superiore Col Disore Collio 2008
Tercic Planta Collio 2008
Roncùs Vecchie Vigne Collio 2004
La scelta dei vini non poteva essere più indovinata, abbiamo avuto la possibilità di godere di veri sorsi di territorio, assaggiando prodotti di piccoli e grandi vignaioli, cercando di comprendere le differenze di stile e di annata. L’autunno friulano ci ha accolti nel pieno dello splendore tra il rosso bruciato e il giallo delle vigne del Carso e del Collio, la stampa è stata ospitata presso le aziende agricole, così da avere la possibilità di godere appieno del territorio e dell’accoglienza dei produttori.
La mattina del 12, pick up in direzione Camera di Commercio di Gorizia dove si è svolto il workshop: “ Innovazione in una terra di eccellenza, vini ma non solo,” moderato dal giornalista, viso amico dei tempi di Vini Buoni D’Italia, Stefano Cosma. Dopo i saluti istituzionali, la parola è passata ad esponenti di grande valore del mondo accademico scientifico ed economico. Ospite d’onore Antonio Galloni di Wine Advocate.
Tempi svizzeri grazie all’organizzazione al cronometro di Gheusis, alle 12, 45 tutti al Parco della Subìda a Cormòns da Josk Sirk, l’oste cacciatore stellato, dove la cucina inneggia al territorio in ogni sua declinazione.
Pane di mais fatto in casa, prosciutto al taglio, grandissimi formaggi del Carso, immancabile polenta, il tutto accompagnato ancora dai vini del Consorzio, in un’atmosfera rilassata, conviviale,
niente tavole ingessate, pane e prosciutto con le mani e frammenti della magnifica scorza della polenta tirati via con le mani a gara tra gli ospiti.
Nel pomeriggio, l’incontro principale, moderato dal giornalista del Sole 24 Ore Giorgio Dell’Orefice, si è aperto con la panoramica della viticoltura italiana da parte di Antonio Calò, Presidente dell’Accademia della Vite e del Vino.
La parola è passata poi all’ospite speciale, Antonio Galloni, The Wine Advocate by Robert Parker, il quale ha dimostrato una crescente apertura per i vini bianchi. Buone notizie anche dal Regno Unito, come spiegato da Philip Cayman di Wine Intelligence, società specializzata in indagini di mercato del vino, e se Stati Uniti e Regno Unito rappresentano mercati con una buona conoscenza, l’Asia ha ancora uno scenario in chiaroscuro, come spiegato dalla giornalista Michèle Shah.
L’Italia è di moda, ma, i suoi vini sono ancora poco conosciuti, specialmente i bianchi. L’incontro è stato anzitutto una straordinaria opportunità per fare sistema tra gli attori del territorio. Dagli interventi è emerso che il futuro è bianco. Lo stile a tavola, che privilegia una cucina sempre più leggera, l’alta percentuale di donne che comprano il vino, la ricerca di prodotti che si abbinino al cibo, la riscoperta degli autoctoni sono solo alcune delle motivazioni. Lo stile informale che ha caratterizzato la due giorni, è stato protagonista anche della cena di saluto improvvisata dalla Presidente Patrizia Felluga nella trattoria di famiglia, piatti di campagna, pane fatto in casa e vini bianchi del Collio. Schietta ospitalità friulana.
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