di Simona Paparatto
Cambio al vertice del Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, con il neopresidente Sergio Germano, classe 1965, che succede a Matteo Ascheri, rimasto alla guida per due mandati consecutivi.
Le votazioni per eleggere il nuovo presidente ed il CdA che guiderà il prossimo triennio, si sono tenute il 7 maggio scorso.
Il 20 maggio, sono stati nominati anche i Vice Presidenti, Cesare Barbero- Cantina Vignaioli Elvio Pertinace e Gianluca Roggero- San Biagio, e gli altri i membri del Consiglio d’Amministrazione a rappresentanza delle denominazioni tutelate: Michela Adriano- Adriano Marco e Vittorio, Cesare Benvenuto Pio- Pio Cesare, Nicoletta Bocca- San Fereolo, Andrea Boffa- Cortino, Nicola Chionetti- Chionetti, Savio Daniele- Le Strette, Enrico Faccenda- Cascina Chicco, Gianluca Gallo- Cantina Clavesana, Francesco Monchiero- Monchiero Carbone, Diego Morra- Morra Diego, Luca Morra- Morra Stefanino, Bernardino Negro- Pace, Gabriele Occhetti- Cortese Giuseppe, Stefano Pesci- Terre del Barolo, Massimo Rattalino- Rattalino Massimo, Alessandro Rivetto- Alessandro Rivetto, Roberto Sarotto- Sarotto, Federico Scarzello- Scarzello Giorgio & Figli.
Storico produttore della casa vinicola Ettore Germano di Serralunga d’Alba, eredità di famiglia, che da anni conduce affiancato dalla moglie Elena e dai figli Maria ed Elia, Sergio Germano ha scelto di cogliere l’occasione, mettendosi in gioco in modo “incisivo e concreto”, in un ruolo decisamente impegnativo.
«È sicuramente un traguardo importante – ha dichiarato subito dopo la sua elezione – sono onorato e orgoglioso di aver raggiunto questa carica. Ovviamente conto molto sul lavoro di squadra con i colleghi del consiglio di amministrazione. Porteremo avanti le attività già iniziate che hanno avuto un buon successo e cercheremo di gestire al meglio tutte le denominazioni che il consorzio rappresenta».
Sicuramente un innovatore: tra i primi a credere nell’Alta Langa; sperimentatore del tappo a vite anche per i vini rossi pregiati, ha presentato, a marzo di quest’anno, il suo Barolo 2013 con chiusura a vite, in occasione dell’incontro annuale del gruppo Svitati (dal 2021), produttori pro-Stelvin, che evidenziano e credono nelle funzionalità positive di questo tipo di chiusura.
Con il nuovo insediamento, è comunque garantita la continuità di quegli eventi significativi che negli ultimi anni hanno riscontrato un crescente successo, come Grandi Langhe e Barolo Barbaresco World Opening, con particolare attenzione all’incremento del turismo di qualità nel territorio.
Diversi momenti difficili lo attendono, a cominciare dalla risoluzione delle profonde tensioni sorte negli ultimi mesi, in merito allo spostamento dei vigneti a nord e (non meno importante) la questione dell’area d’imbottigliamento
(attualmente è permesso imbottigliare anche fuori territorio).
Altra faccenda delicata è la revisione dei disciplinari per Barolo DOCG, Barbaresco DOCG e Langhe DOC. Accanto al consolidamento delle principali denominazioni tutelate, verranno intraprese azioni promozionali specifiche per le altre DOCG e DOC rappresentate dal Consorzio, le quali stanno iniziando a riscuotere successo nei mercati esteri.
C’è, poi, l’urgente risposta ai cambiamenti climatici, che richiede preparazione e adattamento. Per questo motivo, si darà priorità alla ricerca scientifica in collaborazione con università ed enti specializzati su temi specifici del settore vitivinicolo. Questo rappresenta un nuovo capitolo per il consorzio, che oltre a tutelare e promuovere i propri vini, si impegnerà a rispondere alle esigenze dei produttori per affrontare gli effetti in vigna, dei cambiamenti atmosferici.
“Il Consorzio tutela nove denominazioni: Barolo, Barbaresco, Dogliani, Dolcetto di Diano d’Alba, Barbera d’Alba, Langhe, Dolcetto d’Alba, Nebbiolo d’Alba, Verduno Pelaverga. Sono 10 mila gli ettari di vigneti delle denominazioni tutelate così suddivisi: Barolo 2258 ettari; Barbaresco 859; Dogliani 766; Diano d’Alba 204; Barbera d’Alba 1734; Nebbiolo d’Alba 1174; Dolcetto d’Alba 934; Langhe 2620 ettari.
Le aziende vitivinicole associate sono 577 con 10mila ettari di vigneti delle denominazioni tutelate e 66 milioni di bottiglie prodotte”.
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