di Stefano Ronconi
Occasione rara quella di incontrare una delle anime dell’azienda Le Potazzine fuori dal territorio ilcinese: Gigliola Giannetti infatti è, insieme al marito nonché enologo Giuseppe Gorelli, l’anima dell’azienda che ha fondato nel 1993 mentre risale al 1997 la prima annata di Brunello. Davvero un buon auspicio la prima uscita in una annata felice!
Si sono poi succedute negli anni successivi bottiglie sempre espressione dell’andamento climatico e dell’esposizione delle 2 vigne che hanno contribuito a far conoscere Le Potazzine come una delle realtà giovani più affidabili e ”classiche” del Brunello. Serata quindi che si prospettava interessante e con una bella sfilata di annate che coprono un periodo di quasi 10 anni tra Rosso e Brunello (dal 2005 al 2013).
Occasione ottima anche per testare la forma della cucina dell’Osteria, capitanata dal giovane e talentuoso Roberto Campitelli. Da segnalare fra i piatti della serata, tutti pensati per accompagnare al meglio i vini delle Potazzine, la Tartare di chianina, puntarelle e melograno in cui il tocco di romanità delle puntarelle e la freschezza del melograno ravvivavano una polpa lavorata al coltello, mentre le Pappardelle con stracotto di cinghiale e frutti rossi trovavano un equilibrio nuovo ed invidiabile fra selvatico e dolcezza.
Ecco di seguito una descrizione delle Tipologie e delle annate che Gigliola ha messo a disposizione per la Cena-degustazione.
Rosso di Montalcino 2013 (Anteprima)
Grande materia ancora in movimento (d’altronde sono poco più di due i mesi di bottiglia!) ma che già fa intravedere un potenziale mica male. Succoso e di carattere , il naso giovanile si accoppia ad un sorso lungo e ancora sbilanciato sulle note dure. 89 pt.
Rosso di Montalcino 2012 Magnum
Godibile ora e ancora per molto tempo! Il naso dona profumi floreali e un tocco minerale che arriva , dopo qualche minuto di bicchiere, al fumè. La beva è ricca e appagante, succoso ma ampio, equilibrato ed espressivo. 87 pt.
Rosso di Montalcino 2011
Al naso rivela delle note fruttate mature, quasi da annata calda (ed in effetti lo è stata), poi in bocca cambia tutto: rimane la potenza e la ricchezza ma è affiancata da complessità e mineralità fuori dal comune per la categoria. Profondo e con note di sottobosco e di cuoio, davvero di carattere. 90 pt.
Brunello di Montalcino 2010 (Anteprima)
Naso fragrante con petali di viola e glicine, qualche nota scura di grafite emerge, in bocca è ancora teso, con acidità e componente tannica ancora in evidenza e ancora leggermente contratta. La stoffa c’è e si evidenzia bene nell’assaggio, già godibile e che promette davvero molto. 92 pt.
Brunello di Montalcino 2009
Interpretazione non comune di una annata minore: il naso è ancora sulla componente frutto e fiore mentre in bocca emerge qualche spigolo dell’annata che troverà probabilmente giovamento da qualche periodo ulteriore di affinamento. 87 pt.
Brunello di Montalcino 2005
Eccoci alla conferma della qualità di questa azienda: la quadratura del cerchio fra le annate degustate è questa con le componenti dure domate ma non vinte dal tempo in un equilibrio eccellente. Eleganza coniugata con bevibilità e ancora capacità di evolvere nel tempo. 89 pt.
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