Il Borgo bistrot di mare ad Acciaroli, una cena di mare da tristellato al prezzo di trattoria

Il Borgo bistrot del mare ad Acciaroli
Via Diaz
tel 339 668 9752
sempre aperto la sera da giugno a settembre

Il Borgo bistrot di mare, lo chef Marco Scognamiglio

Gli anni passano e l’esperienza getta acqua sui facili entusiasmi della gioventù. Perciò vi prego di credermi se vi dico che questa è tra le cene di quest’anno che non dimenticherò facilmente.
I motivi sono molteplici, qualcosa diventa top non solo per la qualità della materia prima, ma anche per il servizio, per le ricette, per il modo di presentarle nel piatto, per l’equilibrio che deve esserci tra la memoria e il futuro, per la sostenibilità, per la riduzione di grassi. Una cena diventa indimenticabile per tutti questi fattori messi insieme.
Questo spazio è ben conosciuto dagli avventori di Acciaroli, siamo nel Cilento, ed è stata una pizzeria sino a quando i proprietari, i fratelli Enzo e Fabio Esposito, non hanno deciso di riorganizzare la proposta dividendo in due lo spazio, da un lato pizza e affini, dall’altro il mare, quel mare che quasi nessuno più compra dai pescatori perchè il pubblico è abituato a orata-dentice-spigola-tonno-scampi-gamberi rossi-aragoste.
Per fidelizzare i fornitori i due fratelli hanno deciso di replicare il modello Salerno: al Veliero e al Borgo, come a Pescheria non si bada a spese con una carta dei vini immensa. Poi il bistrot dove con una cifra modica (scontrino medio 50 euro vini esclusi) si accede ad un patto di ferro: tutto il pescato viene dal mare di fronte ed è fresco. Quindi alla fine è un locale per veri appassionati di mare, quelli che preferiscono le cozze alle ostriche, la palamita al tonno rosso, la tracina alla spigola.
Questa filosofia segue così la stagionalità dei pesci e si presenta in modo estremamente equilibrato nel menu con antipasti freddi (tartare di gobbetti o carpaccio di merluzzo), caldi e un pescato del giorno che a noi ha riservato quel che vedete in foto accompagnato da una verdura dell’orto servita in maniera semplice e immediata, secondo il principio del tandem moderno gusto-salute.
Il piacere dei bocconi ha dunque seguito uno spartito gastronomico perfetto, un esempio insuperabile di cosa è la dieta mediterranea a tavola e della assoluta superiorità della nostra tradizione gastronomica di mare su tutto il resto del mondo, senza inguacchi di salse e ammennicoli vari. Una cena del genere avrebbe benissimo potuto ben figurare in un tre stelle, vista la potenza dei prodotti e della capacità del giovane cuoco di estrarli in maniera semplice senza banalizzarli.
Il Cilento ha cento chilometri di costa abitati da poco più di 50mila persone tutto l’anno. Ecco perchè è ancora così pescoso. I fratelli Esposito lavorano qui da almeno trent’anni e hanno sempre adottato una politica di non risparmio sulla materia prima, che qui comunque costa sicuramente meno che a Napoli, Roma o Milano. Di fronte a questa meravigliosa opportunità sono troppo pochi i luoghi dove non si prendono le solite scorciatoie turistiche in cui la narrazione a tavola non corrisponde a quello che viene portato nel piatto.
Ecco cosa significa per me lusso a tavola, una aguglia cucinata a dovere accompagnata da un vegetale biologico non trattato.
La semplicità non è banalità, ma è complessità resa leggibile a tutti. Questo significa saper fare il proprio lavoro, in tutti i campi.
E quel merluzzo marinato alla mediterranea resta indelebile, nella sua semplicità, mentre vi sto scrivendo.
La mano di Marco Scognamiglio? Provatela sul risotto alla pescatora. E detto da me, è tutto!
Imperdibile!


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