di Enrico Malgi
Calda serata di metà agosto sul magnifico lungomare di Sapri liberato finalmente dalle auto in sosta, com’è uso ormai dappertutto laddove si rispetti e si pratichi la cultura delle persone e non degli strumenti. In questo modo i numerosi locali possono approntare i tavoli all’aperto che vanno ad occupare tutto lo spazio disponibile. La gente che scivola via lentamente sulla strada può finalmente dedicarsi allo “struscio” serale in piena tranquillità, senza l’assillo di dover tenere i bambini al guinzaglio.
Due famosi professionisti candidamente vestiti con uguale casacca, guanti e perfino identici nella folta e nivea chioma sono intenti a preparare in perfetta sincronia un loro sinergico capolavoro, frutto di una spontanea e naturale collaborazione come avviene di solito quando due forti personalità di questo livello si mettono insieme per raggiungere un risultato di eccellenza.
Si tratta dell’estroso e vulcanico chef Glacier Enzo Crivella nelle vesti di anfitrione e del celebre e carismatico Maestro Pasticciere partenopeo Sabatino Sirica. L’opera d’arte che stanno preparando è il famoso babà napoletano, nei due formati oblungo e tondeggiante, che come da tradizione viene inzuppato in uno sciroppo composto da acqua, zucchero e rum dal vivo, sotto gli occhi di un pubblico numerosissimo ed estasiato, e che poi viene farcito col prelibato gelato alla crema con visciole di Cantiano fatto al momento. Una bontà infinita che ha conquistato tutti i presenti, tanto da richiedere il bis ed anche il ter.
E sì, perché il babà di Sirica risulta splendido alla vista, morbido ed elastico al tatto e voluttuoso in bocca. Mentre il gelato artigianale di Crivella, composto soltanto da materie prime di qualità, è cremoso, leggero, omogeneo, poco zuccherino, invitante, con una consistenza morbida e connotato da un sapore fresco, delizioso e genuino. Il magnifico dolce poi è completato dalle pregiate visciole di Cantiano di sola frutta e zucchero, che regalano un tocco di classe a tutto il prodotto.
Nell’insieme il babà si presenta come una nuvola ovattata, dolce, leggera e soffusa, laddove caldo e freddo convivono all’unisono, si fondono tra di loro perfettamente e si concretizzano in un boccone paradisiaco ed appagante, come di proustiana memoria. In abbinamento ci vedo molto bene il passito di Pantelleria Ben Ryè Donnafugata.
Foto di Luigi Savino
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