Confermata in autunno la 16° edizione di Identità Golose: il congresso internazionale di cucina d’autore, pasticceria e servizio di sala si terrà da sabato 24 a lunedì 26 ottobre al Mi.Co di Milano.
Quest’anno Identità Golose raddoppia: all’impianto originale di un irrinunciabile evento dal vivo, invariato pur nel rispetto delle normative che regolamenteranno la realizzazione dei grandi eventi nell’immediato futuro, si affiancherà una potente piattaforma digitale che consentirà di seguire il congresso nelle sue varie fasi e di condividere l’esperienza espositiva delle aziende partner senza limiti di tempo e partecipazione.
Se il congresso non rinuncia alla sua dimensione tradizionale, che pone al centro l’incontro e la relazione, il convivio e l’esperienza diretta, la parte digitale consentirà nuove e importanti possibilità di interazione È una opportunità che gli organizzatori sperimenteranno a ottobre e che aprirà il congresso a originali prospettive di sviluppo per il futuro.
Il senso di responsabilità: costruire un nuovo futuro sarà il nuovo tema del congresso. Spiega Marchi: «Concepiremo il congresso in modo diverso, a iniziare dalla sua digitalizzazione, perché in questi mesi abbiamo assistito al forte sviluppo del web, eventualità che era nelle cose ma che la crisi ha certo accelerato. Siamo anche indotti a cambiare tema: avevamo pensato inizialmente al senso di responsabilità – concetto allora perfetto, persino premonitore – per sottolineare alcuni eccessi che allignavano nel settore. Gli accadimenti hanno fatto in modo che tale senso di responsabilità diventasse fattore ormai acquisito. Dev’essere proprio la base dalla quale ripartire. E allora: il nuovo tema è
Costruire un nuovo futuro, perché va ridiscusso l’intero mondo della ristorazione. Ci sono tanti sviluppi – dal delivery in poi – che dobbiamo capire quale ruolo possano essere in prospettiva rispetto a un settore che oggi sta soffrendo, ma deve tornare al più presto a stare in piedi, deve recuperare redditività. Quanto tempo passerà prima che torni a regime? Come recuperare il rapporto col cliente? Parleremo di questo, perché dovremo poco a poco saperci riappropriare di una dimensione di ritrovata quotidianità
».
«Ora si tratta di ripartire e di ricostruire recuperando innanzitutto quei valori straordinari che per lungo tempo abbiamo dato per scontati e che oggi invece vanno riconquistati» aggiunge Claudio Ceroni. E spiega: «Il vero dramma sociale che si è verificato in tutto il mondo è stato l’azzeramento della convivialità e delle relazioni umane che avvenivano attorno alla tavola. Cucina non è solo un piatto, ma anche lo scambio culturale che gli ruota attorno. Abbiamo compreso in questi mesi come non ci sia certo mancato il cibo, ma proprio la convivialità. Ciò non è avvenuto solo nella ristorazione, penso al teatro, alla musica… Ma la forza della ristorazione era quella di consentire tale interazione tutti i giorni. Ecco: nel “costruire un nuovo futuro” andrà ridefinita tale dimensione perduta».
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