di Antonio Di Spirito
Poco tempo fa ho riassaggiato i vini di Robert Princic in uno dei tanti “webinar” a cui ho partecipato in tempo di covid-19 e devo dire che mi hanno lasciato un ottimo ricordo.
Siamo nel Collio Goriziano, quel territorio del Friuli Venezia Giulia compreso tra la riva destra dell’Isonzo ed il suo affluente di destra, il fiume Judrio; a nord-ovest è delimitato dal confine di Stato con la Slovenia ed a nord dalle Prealpi Giulie. E’ stata la prima zona Friulana ad ottenere il riconoscimento della D. O. C., che insiste suoi comuni di comuni di Capriva del Friuli, Cormòns, Dolegna del Collio, Farra d’Isonzo, Gorizia, Mossa, San Floriano del Collio e San Lorenzo Isontino.
La vocazione naturale del territorio è orientata principalmente verso i vini bianchi; i vitigni più diffusi sono: ribolla gialla, malvasia istriana, friulano (ex Tocai), pinot bianco, pinot grigio, riesling e sauvignon, mentre altre varietà, come ad esempio müller thurgau, traminer aromatico moscato, picolit e verduzzo, vengono usate prevalentemente in uvaggi e/o assemblaggi o per vini speciali e/o dolci.
In questa parte di Friuli non ci sono vitigni rossi provenienti da una lunga tradizione, così come abbiamo visto per i bianchi; non è disdegnata, però, la coltivazione di vitigni puramente internazionali, quali, ad esempio, chardonnay fra i bianchi e cabernet franc, cabernet sauvignon, pinot nero e merlot fra i rossi, vitigni arrivati oltre 150 anni fa all’Istituto Enologico di Conegliano per essere analizzati, per diffondersi, poi, nel nord-est d’Italia.
Dal 2009 quasi tutti produttori della Doc Collio imbottigliano i loro vini utilizzando una bottiglia dalla forma particolare, scelta da un gruppo di viticoltori della zona per distinguersi sul mercato; la “bottiglia Collio” ha un basso impatto ambientale, essendo più leggera ed è adatta a essere tappata solo con tappi di sughero di alta qualità.
Il suolo del Collio è costituito da marne silicee e marne argillose, localmente detto “Ponca”; un tipo di terreno poco fertile, anzi, piuttosto sterile e povero di acqua anche se il clima è spesso piovoso, ma estremamente ricco di mineralità; nel quale, però la vite si è adattata benissimo.
Robert Princic, appena finì gli studi in Enologia e Viticoltura a Conegliano nel 1997, all’età di 20 anni, decise di fondare la sua azienda vitivinicola, alla quale impose il nome “Gradis’ciutta”; nome di una località nel cuore del Collio, 20 km dal mare e dalle montagne, strettamente legato alla storia della sua famiglia, a 200 metri dalla sede di alcuni vigneti e della casa di famiglia. Adattò un capannone a cantina e cominciò a trasformare le uve che suo nonno e suo padre avevano sempre venduto a terzi. Con la commercializzazione del vino prodotto si completa la “filiera” ed inizia l’avventura produttiva targata “Robert”.
Nel 2005 è stata costruita la nuova cantina e con l’annata 2018 l’azienda Gradis’ciutta ha ottenuto la certificazione biologica; nel 2008, infatti, Robert Princic ha intrapreso un percorso di conversione al bio dei vigneti del Collio per ridare salute ai terreni ed alle persone che li lavorano. Il percorso di conversione è stato particolarmente lungo perché, intanto il Collio è una zona non facile per questo tipo di pratica a causa dell’alta piovosità; inoltre la volontà di “ripulire” completamente il terreno da qualsiasi residuo chimico, ha frenato il processo, allungando i tempi.
Oggi l’azienda conta su 25 ettari vitati, su un totale di circa 40 ettari di proprietà, nei Comuni di San Floriano del Collio, Gorizia, Capriva del Friuli e Dolegna del Collio ed una nuova cantina è stata costruita a Giasbana, località di San Floriano del Collio. La media di bottiglie prodotte annualmente raggiungono quota 200.000 per una copertura dei mercati pressoché in equilibrio fra Europa e Stati Uniti.
I vitigni utilizzati sono sia quelli della tradizione (ribolla gialla, malvasia e friulano) sia alcuni vitigni internazionali: chardonnay, pinot grigio, sauvignon blanc, cabernet franc, cabernet sauvignon e merlot.
La tendenza aziendale è indirizzata a raccogliere le uve quando sono molto mature.
I vini assaggiati.
Pinot Grigio 2019
Le uve vengono raccolte ben mature e colorate; dopo il raffreddamento, vengono immesse nella pressa e ed hanno 2-5 ore di contatto con le bucce Giallo paglierino con riflessi ramati. I profumi sono delicati, ma pervasivi: fiori bianchi e pera su tutti, ma si sente già al naso tanta acidità; infatti il sorso è freschissimo, asciutto, ampio di sapori, si apprezza molto il sapore di melone bianco; comunque è molto fine, sapido e speziato.
Friulano 2019
Le uve sono prodotte in massima parte sulla ponca del Collio ed in parte sui colli orientali. Il colore è giallo paglierino intenso; dal calice si levano profumi di salvia e mandorla, ben distinguibili, nitidi e sottili; Il sorso inizialmente sembra neutro, poi viene fori l’essenza del vitigno: frutta bianca e gialla, sapidità, freschezza, piacevolezza ed equilibrio complessivo di tutte le componenti. E’ un vino non molto intenso, ma raffinato, speziato e persistente.
Malvasia 2019
Naturalmente si tratta di malvasia istriana, un vitigno autoctono del Friuli. Le uve subiscono un processo di crio-macerazione per 24 ore; quindi, vengono pressate e, previa separazione delle bucce, i mosti sono posti a fermentare. I vini saranno conservati in acciaio e maturano “sur lie” fino all’imbottigliamento.
Il colore è paglierino chiaro con qualche riflesso verdognolo. Al naso offre profumi floreali e tipici del vitigno, penetranti, ma non esuberanti, comunque molto nitidi; il sorso è affilato, fresco, fruttato, ha sapori decisi ed è speziato in chiusura.
Sauvignon 2019
Dopo una pressatura soffice, le uve vengono messe a macerare per 24-48 ore a basse temperature; si sgronda e si passa alla fermentazione in acciaio. La maturazione avviene “sur lie” fino all’imbottigliamento.
Molto bella la tonalità di giallo paglierino intenso che ci regala nel calice; anche i profumi sono intensi, soprattutto le foglie di bosso e frutta esotica gialla matura e zenzero; il sorso è asciutto, sapido, fruttato, maturo e piacevole; la notevole acidità lo rende scorrevole; in chiusura si avverte una buona speziatura.
Riserva 2019
Questo vino è l’ultimo nato in casa Gradis’ciutta; pensato da Robert, che si è ispirato alla storia ed alla tradizione di quei bianchi del Collio che venivano venduti nei secoli passati sui mercati mitteleuropei. E’ un blend di tre vitigni: friulano, ribolla e malvasia; le uve vengono raccolte in epoca tardiva e, dopo una pressatura soffice, vengono avviate alla fermentazione in acciaio. La maturazione, invece, avviene in botti di rovere francese e di Slavonia da 10 ettolitri fino, al mese di agosto successivo alla vendemmia. Il lungo affinamento in bottiglia dura oltre un anno e viene commercializzato dopo due anni dalla vendemmia.
Il colore è giallo intenso tendente al dorato; molto variegato lo spettro olfattivo: vanno dalla vaniglia, alla frutta matura, ai fiori bianchi; il sorso è leggermente agrumato, la frutta gialla matura impera e la nota ammandorlato è distinguibile; il finale è speziato e leggermente amaricante.
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