di Sara Marte
Vito Verde non è uomo da giri di parole e per questo incontrarlo in cantina è sempre una grande fortuna. Lui conosce e comprende profondamente ciò che è il mondo del vino e la sua terra. Così, dirette come le sue parole, arrivano le bottiglie di Pietratorcia; impresa riuscita, per le famiglie Iacono e Verde, quella di rappresentare con mestiere e verità un territorio così vocato come Forio.
Gino Iacono, enologo aziendale, lavora la terra e parla ai suoi vini: quando sono pronti escono in commercio se no, senza piegarsi al mercato, ti dice semplicemente di attendere. Bravi e scevri da ogni sovrastruttura inutile. C’è poco da fare, questa è cosa assai rara e dunque preziosa.
In azienda potrete vedere gli antichi palmenti, uno storico torchio, il tufo verde e i conigli da fossa. Ancora, qui potrete passeggiare attraverso i due ettari di vigne del Cuotto.Gino ci spiega che c’è poi una “memoria storica” dei vitigni classici come l’uva rilla, coglionara e San Leonardo.
La varietà territoriale che offre Ischia è infinita così come le sue vigne e allora Pietratorcia è anche vigne di Chignole, circa tre ettari, con la sua monorotaia, gli strettissimi terrazzamenti che ospitano uno, massimo due filari e le parracine da rifare ogni anno per una viticoltura eroica. Poi, giù in picchiata, sorvolando stradine e paesaggi mozzafiato, si arriva al livello del mare verso la vigna Janno Piro sulla strada verso Citara. Ogni singola area ha le sue caratteristiche e anche a breve distanza tutto cambia: dalle fumarole, ai terreni argillosi e sabbiosi molto sciolti alla presenza di lapilli, regalando vini fortemente diversi fra loro. Scelgo due bottiglie che ho molto amato in degustazione in azienda. La prima ha tutta la freschezza di un bianco che più Ischia non si può: Il Forastera 2011.
Ha un naso articolato di fiorellini di campo e agrumi, note lievemente erbacee e sentori minerali. La bocca ha un’agilità superba. Si muove snello e affilato, elegante e molto sapido quasi salato. Scattante e rigenerante è semplicemente buono. Bottiglia che si lascia bere tutta senza stancare, permettendosi dunque il pregio di parlare di tavola e convivialità. Passo a un rosso di mare: Ischia Rosso Vigne di Janno Piro 2009.
In parte affinato in legno, parte solo acciaio, è un blend di guarnaccia, piedirosso e aglianico. Dalla 2010, come ci ha anticipato Gino Iacono, probabilmente sarà solo acciaio. La realtà è che in questa 2009 il legno non dà fastidio ed è usato con sapienza e discrezione tant’è che i sentori principe sono quelli marcatamente iodati e poi ancora le erbette mediterranee. Sul fondo un frutto gradevole, maturo e succoso come la ciliegia e sentori di petali di rosa completano il naso. Buona la freschezza e la sapidità del palato che assieme alla bella materia lo sostengono lungo per un finale pulito e fresco. Altra bottiglia con cui poter pasteggiare soddisfatti e senza pensieri. A proposito di tavola, qualora vi trovaste nella splendida Isola d’Ischia, potrete passare in cantina non solo per i vini ma per provare anche la sensibile ma mai affettata ospitalità di cui si occupa proprio Vito Verde: dall’aperitivo alla cena, solo prodotti del territorio e ricette classiche, quelle delle case ischitane, sia chiaro e non le brutte copie turistiche di certi ristoranti. Verità qui è proprio la parola d’ordine.
Pietratorcia è in via Provinciale Panza, 267, Forio (NA). Sito: www.pietratorcia.it . Telefono : 081908206. Email : info@pietratorcia.it oppure pietra torcia@ischia.it Enologo: Gino Iacono. Ettari :10. Bottiglie prodotte: 150.000. uve: forastera, biancolella, greco, fiano, uva rilla, viognier, malvasia di Candia, gewurztraminer, coglionara, san leonardo, aglianico, guarnaccia, piedirosso, syrah.
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