di Santa Di Salvo
La tradizione è scomparsa, ma Michele & Michele Giugliano la ricordano ancora. Era l’antica traffica del vino. A Sant’Antonio Abate arrivavano con il carrettino i “sensali”, i mediatori con le botti di castagno, per trattare l’affare e portarsi in città il vino dei contadini. Tutto si concludeva con un’epica tavolata, una mangiata indimenticabile. Ad uno di questi riti partecipò sotto Natale anche il direttore del Mattino Giovanni Ansaldo. Ne scrisse Alberto Consiglio in un racconto che proprio la famiglia Giugliano ha fatto ripubblicare negli anni Novanta. Da questa agricoltura che oggi definiremmo “eroica” nasce quel Gragnano che, imbottigliato artigianalmente, raggiungeva spesso anche l’altro capo del mondo. Il nonno di Michele lo mandava a Harry Truman e ad Al Capone. Il gangster e il presidente avevano gli stessi gusti.
Tra le celebrazioni degli ottant’anni di Mimì alla Ferrovia a Napoli non poteva mancare il buon vino che nonno Emilio portava a Napoli da Lettere. Nasce così il vino Mimi 80 lavorato dalle Cantine Astroni in due varianti. Penisola Sorrentina Dop Lettere, il vino vivace e di grande qualità nato da un blend di Piedirosso, Aglianico, Sciascinoso. E Campi Flegrei Dop Falanghina, il sapido bianco dalle antiche e nobili origini che caratterizza il territorio vulcanico. Omaggio nell’omaggio, il vino rende protagoniste finalmente anche le mogli dei due cugini Giugliano. Il rosso si chiama Lilina, il bianco Flora, le due silenziose eroine che sono state sempre accanto a senior e junior garantendo il successo di questa straordinaria impresa familiare. Molto belle le etichette, disegnate da Flavia Brancale, talentuosa artista partenopea amica di famiglia. Sul retro uno dei leit motiv di questa ricorrenza: “Stanotte ho fatto un sogno…”, che ricorda l’idea del fondatore di realizzare in una zona popolare come la Ferrovia una trattoria che accogliesse tutti come in famiglia. Come dice Maurizio De Giovanni, da Mimì non ci sono clienti ma solo ospiti.
Nel segno dell’accoglienza e dell’amicizia la presentazione, dove tutte le generazioni Giugliano erano presenti. Vincenzo Varchetta delle Cantine Astroni, azienda impegnata a salvaguardare e valorizzare i vitigni autoctoni sulle pendici esterne del cratere, ha sottolineato la “gastronomicità” di questi due vini leggeri, levigati, particolarmente idonei ad accompagnare la cucina di territorio e di tradizione di cui Mimì alla Ferrovia è una vera bandiera. E per dimostrarlo non c’era che degustare le due novità accanto ad alcuni piatti in carta, dai crocchè alla mozzarella in carrozza, agli gnocchi con zucchine e agli ziti con lardo e pecorino che Salvatore Giugliano ha preparato per l’occasione. Storia, emozioni e ricette iconiche del locale sono contenute in un libro godibile e ricco di fotografie d’epoca. E non finisce qui. I magnifici 80 anni riservano ancora sorprese, annuncia Ida Giugliano, che della famiglia è la responsabile marketing.
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