di Francesca Faratro
Le cantine di Giuseppe Apicella a Tramonti sono un luogo che sa di vino ma ancor più di famiglia.
Con i figli Prisco e Fiorina, la storia continua, sotto gli occhi di papà Giuseppe tornato in vigna, in un’attività dove sono tutti coinvolti, compresi i più piccoli che fanno da manforte continuando a portare avanti l’albero genealogico.
Erano gli anni ’30 quando il capostipite iniziò a piantare la vigna in un bosco. Fu considerato in quel momento un folle ma oggi l’azienda conta ben otto ettari, localizzati su tutto il territorio di Tramonti, il polmone verde della Costa d’Amalfi, la patria della coltivazione a piede franco.
La loro è un’impresa che non conosce limiti: è una viticultura d’altura, detta propriamente “eroica”, prevede che le fasi della produzione, dalla vigna alla cantina, vengano eseguite sempre a mano e con una maggiore fatica, specialmente in fase di raccolta dove il dislivello è tanto da non consentire l’uso attrezzature meccaniche.
Certo, i tempi son cambiati dal 1977 (data ufficiale di nascita dell’azienda). La qualità è migliorata così come gli spazi e le capacità di Prisco, dopo gli studi a Cuneo enologo dell’azienda, il quale cerca di anno in anno di apportare miglioramenti al proprio mosto e lasciarvi una signature che lo contraddistingua dagli altri già esistenti sul mercato.
Son cambiate le richieste dei bevitori e degli stessi turisti che sempre più richiedono in gran numero le visite in loco. L’esperienza in cantina aumenta la curiosità e trasmette al viaggiatore la filosofia della famiglia e la storia stessa che si cela dietro ogni singola etichetta.
Gli ospiti, sotto l’occhio attento di Marianna (moglie di Prisco), vengono condotti dapprima nelle vigne per una full immersion del territorio e poi accompagnati in cantina per la parte “pratica” accompagnata dalla degustazione di prodotti tipici che esaltino le caratteristiche dell’etichetta.
I vini della famiglia Apicella nel tempo si sono evoluti, sono vini d’altura, caratterizzati da una grande freschezza.
Lo stile di Prisco è però lo stesso nei suoi vini, bianchi, rossi o rosati che essi siano. Sorsi pieni di corpo, vita, con una buona persistenza.
Vigneto ancestrale e perpetuo per piante che si riproducono con la “calatora”, una pratica di interrare i rami della stessa pianta, propagandone la stessa specie, che si fa forza della vulcanicità del terreno sabbioso, Stesso clone e stessa qualità e varietà, a difesa di vitigni antichi come la ginestra, la pepella, biancazita.
Protagonista indiscusso di Tramonti, caro ad ogni vignaiolo, il tintore, anticamente usato come uva da taglio e colorante (nomen omen) ma ormai diventato la chicca territoriale: tanto colore grazie agli antociani, longevità ed un tannino che migliora nel tempo.
Novità dell’anno, in progettazione da più di dieci anni e in attesa della prossima vendemmia di settembre, la nuova cantina a 5 metri sottostanti ai locali storici dell’azienda.
Si avrà modo di apportare metodi moderni su spazi evoluti con una cantina moderna e funzionale, con l’intento di incrementare ancora di più il progetto e migliorandone la qualità.
Tramonti bianco 2018
Falanghina e Biancolella, (con affinamento solo in acciaio).
Profumi di frutta e fiori nonostante l’annata sia stata difficile per il gran numero di piogge.
Eppure il vino si presenta con una buona vivacità di colore ed una spiccata acidità e freschezza. Frutta matura, la pera ed i fiori in evidenza.
Colle S.Marina 2017
Falanghina, Biancolella, Ginestra,Pepella
Un vino nato solo da qualche anno con uve provenienti da località Colle S.Marina, con solamente uve bianche.
Vigneto impiantanto nell’85 (ex novo) con vendemmia tardiva e produzione su vigneti a guyot che ne facilitano la maturazione.
4000 le bottiglie prodotte con il 30% della massa che fa legno.
Sentori al naso più dolci, richiamano la frutta matura, a tratti il burro, la marmellata di frutta bianca quasi come fosse mostarda. Tratti anche vegetali, di fieno.
Costa d’Amalfi Rosato 2018
Rosato, vino dell’estate ma anche tradizionale, è perfetto in Costiera sorseggiato a pochi metri dall’acqua.
Piedirosso e Sciascinoso dal colore rosa tenue ma carico.
I vitigni donano una buona qualità al vino, con forti sentori aromatici, floreali con la rosa e fruttati con fragole e lamponi non surmaturi.
Tramonti rosso 2016
Aglianico, Piedirosso e Tintore con legno a due anni.
Colore rosso vivo, con la stessa vivacità in bocca quando il rosso di casa travolge ed esplode al palato.
Tannino presente ma non aggressivo, fiori e frutta matura, la ciliegia, la marasca sotto spirito. Note pepate prevalenti del nero.
Scippata
Con le uve provenienti dalla vigna Scippata (risalente al 1930), l’uvaggio è composto per l’80% da Tintore e dal 20% da Piedirosso, con un solo ettaro di produzione.
Corpo pieno, tannino che ricorda quasi la radice ma che nel vino dà una caratteristica ben precisa.
Frutta matura, ciliegia sotto spirito e sottobosco in surmaturazione.
Spezie, note pepate, chiodi di garofano e qualche accenno di pourpourri.
Avvolgente, caldo, un vino che difficilmente si dimentica. Da meditazione per le annate più vecchie ma l’ideale con un buon piatto di carne o selvaggina.
Passion
Il passito dell’azienda, il regalo di nozze di Prisco Apicella a sua moglie Marianna ma anche il vino che lascia che i palati si affezionino a lui. Composto da uve appassite naturalmente ed una lenta fermentazione in piccole botti di rovere, è composto dai vitigni bianchi autoctoni con una prevalenza di Biancazita e Biancolella. Il ricordo è della frutta candita che mangiavamo da bambini, il miele, i fiori appassiti e tracce di aromi come vaniglia e vegetazione. Il colore è vivo e penetrante così come l’acidità che smorza la dolcezza per un buon calice da abbinare a dolci e formaggi.
Azienda Agricola Giuseppe Apicella
Via Castello di S.Maria, 1
Tramonti, frazione Capitignano (SA)
info@giuseppeapicella.it
Tel. 089876075
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