I Vini del Sud del Gruppo Piccini

Pubblicato in: I vini da non perdere

di Antonio Di Spirito

Spesso accade che di tanti ottimi vini conosciuti ed apprezzati, non sappiamo chi c’è dietro e di quali gruppi facciano parte.

La famiglia Piccini è entrata nel mondo del vino già nel 1882 quando Angiolo Piccinipoco più che ventenne, acquistò 7 ettari di vigneti a Castellina in Chianti e fonda l’azienda vinicola Tenute Piccini. Dopo alti e bassi e riposizionamenti di mercato vari, negli anni ’60 dello scorso secolo acquisisce nuovi vigneti e tenute: Fattoria di Valiano nel Chianti Classico e Tenuta Moraia in Maremma.

Le nuove acquisizioni, le innovazioni, la crescita nei canoni della qualità (non più solo quantità), la crescita delle vendite sui mercati esteri è continuata anche con la quarta generazione, rappresentata da Mario Piccini, Amministratore Delegato dell’azienda.

Oggi l’azienda, che, dopo il rebranding operato nel 2021, è diventato un gande Gruppo e si chiama Piccini 1882, conta 5 tenute, più qualcuna in via di perfezionamento di acquisizione, per quasi 200 ettari vitati di proprietà; a questi si aggiungono circa 500 ettari del progetto degli Agricoltori del Geografico. La produzione totale si è attestata sui 25 milioni di bottiglie per un fatturato che ha toccato i 102 milioni di euro.

Pochi giorni fa il vulcanico Mario Piccini, accompagnato dalla figlia Ginevra (quinta generazione a lavorare in azienda) era a Roma per presentare i vini di due tenute del gruppo, più un intruso da una terza tenuta. Le tre tenute si caratterizzano per la certificazione biologica raggiunta già da qualche anno. Il prossimo obiettivo, ormai in consolidamento, è il raggiungimento di un rapporto con la terra ecosostenibile reale e tangibile.

Per il brindisi di benvenuto abbiamo trovato uno spumante prodotto nella Tenuta Moraiain Maremma.

Brut Vermentino Maremma Toscana Bio

Un metodo Charmat lungo, ben nove mesi sui lieviti, con un vitigno che si presta molto bene allo scopo con la sua naturale freschezza ed i suoi profumi floreali
accompagnati da importanti note smaltate e ferrose. Ha una buona effervescenza, per niente esuberante, comunque gustoso e salino al palato. Consistente ed equilibrato.

Passiamo ad una tenuta alle pendici dell’Etna: Torre Mora

 

Scalunera Etna Bianco 2021

Un Etna Bianco leggiadro e profumato di fiori bianchi (un vago ricordo dei mandorli in fiore), macchia mediterranea ed una leggera nota di confetto; al palato porta frutta bianca e tanta freschezza; è sapido ed asciutto, ma scorrevole e leggermente speziato in chiusura.

Scalunera Etna Rosato 2021

Il rosato che non ti aspetti per intensità e sapori. Il colore è rosa antico tenue, profuma di glicine, frutti rossi e cenere vulcanica. Al palato porta sapori di piccola frutta rossa e nera; è asciutto, ma molto fresco e sapido, ha mineralità elevata, comunque è scorrevole e speziato. Equilibrato.

In abbinamento un rosso etneo prodotto nella tenuta Torre Mora

Cauru Etna Rosso 2020

Un rosso etneo prodotto con nerello mascalese e con l’apporto del 15% di nerello
cappuccio. Le uve provengono da Contrada Alboretto Chiuse del Signore, nel comune di Linguaglossa, e da Contrada Dafara Galluzzo a Rovittello. Profuma di piccoli frutti neri, marasca matura e note ferrose; al palato offre tanta frutta rossa ed acidità elevata; il tannino è setoso ed ha una buona sapidità; chiusura piacevole e speziata, nonostante una nota calda in gola.

Chiuse Vidalba Etna Rosso 2018

E’ prodotto con una selezione di uve nerello mascalese, con il contributo del 5% di
nerello cappuccio provenienti da vigne di 25 anni, coltivate ad alberello etneo in Contrada DafaraGalluzzo a Rovittello, nel versante nord del vulcano. Al naso offre profumi di piccoli frutti neri, una sensazione di foglia di noce e note balsamiche; al palato è fruttato e saporito, fresco e speziato; ha un tannino a tratti polveroso, poi levigato; leggermente caldo in gola, comunque speziato e persistente.

In chiusura un vino prodotto nella tenuta Regio Cantina, alle pendici del Vulture in Basilicata:

Campo Melograno Aglianico del Vulture Superiore Riserva 2016

Ottimo vino! Molto tipico al naso con profumi di ciliegia, arancia sanguinella e cenere, accompagnate da una nota iodata ed ematica; piacevole e gustoso al palato, molto fruttato, fresco e sapido; ha un tannino vellutato ed il sorso risulta scorrevole e dinamico; chiude speziato e persistente. Armonioso.

 


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