I vini analcolici approdano al Vinitaly

Pubblicato in: Appuntamenti, persone

di Marina Betto

Il polverone delle polemiche sulla presenza del vino alcohol free all’imminente Vinitaly 2022 si è già alzato. Hofstatter, cantina altoatesina di Martin Foradori, presenterà durante la fiera il nuovo “fermo” Steinbock Selection Dr. Ficher realizzato con Riesling della Mosella, dopo la presentazione l’anno scorso del vino dealcolato con bollicine Steinbock Alcohol Free Sparkling che in poco meno di un anno ha raggiunto importanti risultati. Anche Sandro Bottega dal Veneto proporrà al Vinitaly le sue bollicine e l’Amaro alle erbe delle Alpi e aloe tutti senza alcol così come i vini di Pia Bosca dal Piemonte.  Le vendite di vino senza alcol sono aumentate del 43% nella prima metà del 2021 secondo la ricerca Nielsen riportata da Wine Spectator e l’Italia non deve farsi sfuggire questa fetta di mercato già ampiamente occupata da prodotti spagnoli, francesi e tedeschi. Le persone che non possono o non vogliono bere alcolici per motivi religiosi, salutistici, sono sempre di più e a questi consumatori si rivolge il vino alcohol free per non sentirsi esclusi durante una festa o un brindisi. C’è da sottolineare che il vino senza alcol è un prodotto molto diverso dal vino. Il naso è molto carente in questo tipo di prodotto perché l’alcol veicola le molecole odorose; il processo di dealcolazione deve essere compiuto quindi su un prodotto di partenza migliore entrando altrimenti in gioco aromi chimici per un risultato innaturale. L’eventuale aggiunta di aromi esterni è il fulcro dello scontro tra l’Unione Italiana Vini e il Ministero dell’Agricoltura. In Italia anche se esiste da poco un nuovo regolamento, c’è ancora molta incertezza e tanta libertà di interpretazione.

Il nuovo Steinbock Alcohol Free di Fofstatter da uve Riesling si avvale di un’innovativa tecnica di distillazione sottovuoto che grazie alla ridotta pressione atmosferica (a circa 15 mbar) abbassa anche il punto di ebollizione dell’alcol da circa 78° C a circa 25-30° C.  Così si ottiene una bevanda con un contenuto di alcol inferiore a 0,25. E’ un po’ come bere uva fresca e il successo è stato così macroscopico che quest’anno Hofstatter ha previsto 120 mila bottiglie dello sparkling e 15mila del nuovo. Questa nuova categoria di prodotti non fa concorrenza al classico vino ma a tutte le bevande analcoliche presenti sul mercato. E’ un allargare ulteriormente la propria gamma di prodotti che sono accolti con favore soprattutto dal canale Horeca e dall’hotellerie di alto posizionamento.


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