Si è svolto il 12 e il 13 novembre 2010 il “Campionato di cucina contadina” all’interno della fiera degli agriturismi denominata Agri@Tour di Arezzo (il salone nazionale dell’agriturismo). Tale campionato è un concorso enogastronomico rivolto esclusivamente alle aziende agrituristiche. Protagonista la cucina contadina delle varie regioni d’Italia che propone ricette tradizionali utilizzando materie prime aziendali e locali.
L’evento, condotto da Susanna Cutini e Alex Revelli Sorini, si è tenuto all’interno di Agri@tour. In giuria Teresa Cremona (Touring Club), Valeria Carbone (Identità golose), Andrea Settefonti (Italia Oggi), Alberto Lupini (Italia a Tavola), Paolo Teverini (chef), Aldo Fiordelli (Guide Espresso), Federico Gatravaglia (Italia a Tavola), Paolo Pellegrini (La Nazione), Alessadro Di Pietro (Occhio alla spesa – RAIUNO).
La giuria ha selezionato tra oltre trenta proposte i vincitori. Premio Speciale La Stropaia (Trentino), 3° classificato La Cerqueta (Lazio), 2° classificato Grotta dell’Eremita (Basilicata), 1° classificato “Il Castagneto” di Supino Frosinone con il dolce denominato “Casata pontecorvese”. Il dolce della Casata è stato premiato, ad unanimità, con le seguenti motivazioni: per la storicità, la tipicità, la bontà e la “magia” che ha saputo trasmettere.
La titolare dell’agriturismo Il Castagneto, la signora Lucia Zirizzotti e suo marito, ing. Domenico De Meis, desiderano innanzitutto ringraziare il “Comitato della Sagra della Casata” di Pontecorvo (comitato che fa parte dell’Associazione Sportiva e ricreativa Ravano) ed in particolare le signore Claudia ed Alba Ferrara per l’aiuto ricevuto sia per la preparazione del dolce sia per il reperimento delle sue notizie storiche.
La signora Lucia ringrazia anche tutto l’ assessorato all’agricoltura della Provincia di Frosinone che le ha permesso di partecipare all’evento.
Un ringraziamento, infine, va anche a tutti coloro ( e sono tanti) che hanno dato un contributo fattivo alla realizzazione del libro “A tavola in Ciociaria nel Rinascimento” presentato insieme al dolce alla giuria con lo scopo di promuovere il ns territorio a livello nazionale. Infatti il libro contiene anche le immagini degli scorci più belli della ns terra realizzate da giovani artisti ciociari.
Storia del dolce, ingredienti, preparazione
La cittadina di Pontecorvo, situata nella parte meridionale della provincia di Frosinone, è stata per quattro secoli sotto l’egemonia Pontificia sotto forma di enclave a partire dal 10 dicembre 1463 fino all’occupazione da parte del Regno d’Italia avvenuta il 7 dicembre 1860. In questo arco di tempo si racconta che è stato inventato un dolce, unico in tutta la Ciociaria, chiamato “Casata” per celebrare la visita di un papa a Pontecorvo. Due sono i papi che hanno visitato Pontecorvo, Papa Vittore, poi canonizzato nel 1278 e papa Pio IX nel 1850. Tale dolce, all’inizio senza cioccolato perché ancora non conosciuto, ha successo nell’ambiente ecclesiastico in quanto riproduce i colori della bandiera dello Stato Pontificio: il giallo dell’uovo e il bianco del formaggio. Il nome “casata” deriva dall’ingrediente base: “lu case” (il formaggio). Oggi è un dolce tipico che si mangia principalmente a Pasqua.
La riuscita della “casata” dipende dalla “capata” cioè dal modo in cui si sono divisi i diversi ingredienti durante la cottura e, quindi, dai diversi colori e strati ottenuti: il marrone del cioccolato e del formaggio insieme in alto e il giallo delle uova in basso.
Ingredienti:
per la pasta:
Farina 500 gr
Uova n° 4
Zucchero 100 gr
Olio extrav. d’oliva 30 gr
per il ripieno:
Uova n° 20
Formaggio di pecora fresco non salato 600 gr
Zucchero 600 gr
Cioccolato fondente grattugiato 300 gr
Cannella una bustina
Limoni grattugiati n° 2
Preparazione della sfoglia:
Impastare 5 uova con la farina, l’olio ed un pizzico di zucchero e tirare due sfoglie sottili: una più grande che possa ricoprire fino al bordo l’interno di una teglia circolare piuttosto alta del diametro di circa 30 cm ed una più piccola per ricoprire l’intero composto.
Preparazione del ripieno:
Versare lo zucchero in un grosso recipiente, farvi cadere il formaggio (di pecora fresco non salato) tritato con lo schiacciapatate amalgamandolo con lo zucchero con una forchetta; aggiungervi le uova uno alla volta avendo cura di rompere i tuorli e le chiare mescolandoli all’impasto e senza sbatterli. Unire la cannella, il cioccolato fondente e il limone grattugiato e mescolare il tutto.
Modalità di cottura:
Imburrare una teglia e sistemare in essa la sfoglia più grande. Versare sulla sfoglia il ripieno. Con l’altra sfoglia ricoprire il composto facendo attenzione che le due sfoglie aderiscano
bene tra di loro per evitare che l’impasto fuoriesca.
Preriscaldare il forno a 200°C circa, abbassare il forno a 180°C quando il dolce viene infornato. Portare poco dopo la temperatura a 130° e far cuocere il dolce per tre ore dal momento in cui inizia a crescere. Trascorse le tre ore togliere la “casata” dal forno. Dopo circa 20 minuti capovolgerla su un piatto da portata e lasciarvela per qualche ora. Successivamente estrarre la teglia e ricapovolgere il dolce su un vassoio e servire a fette. La riuscita della “casata” dipende dalla “capata” cioè dal modo in cui si sono divisi i diversi ingredienti durante la cottura e, quindi, dai diversi colori e strati ottenuti: il marrone del cioccolato e del formaggio insieme in alto e il giallo delle uova in basso.
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