I Territori del Piemonte: la degustazione di 6 vini condotta da Luciano Pignataro

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di Antonella Amodio

“I vini dell’altro Piemonte” – come definiti da Luciano Pignataro – sono stati il focus della degustazione svolta all’Hotel Royal Continental di Napoli, con a seguire il Walk around Tasting, un banco di assaggi tra le denominazioni vitivinicole piemontesi, avvenuta con la presenza dei produttori e organizzata dal Consorzio Vini del Piemonte. Claudio Mariotto, Diego Morra, Castello di Gabiano, Ivaldi Dario, Amerio Vincenzo e Pelissero Pasquale sono le cantine del seminario che si sono raccontate attraverso i vini provenienti da diversi territori, che hanno regalato sorsi di grande interesse, accendendo un faro sulle uve autoctone, sulle varietà recuperate, come il Timorasso dei Colli Tortonesi, il raro e unico Verduno Pelaverga, l’antico e tipico Grignolino del Monferrato, nonché sulla Barbera d’Asti, allevata sulle colline dell’astigiano e del Monferrato, e il nebbiolo che cresce nei terreni di Neive, fregiandosi della denominazione Barbaresco. Un appuntamento importante che ha valorizzato il grande patrimonio vitivinicolo della regione e la ricchezza delle diverse appellazioni.

Claudio Mariotto

Colli Tortonesi Timorasso Doc “Pitasso” 2020

Corredo aromatico di frutta gialla, fieno e ginestra, mentre al palato emerge tanta freschezza e salinità, unita ad una ottima persistenza e lunghezza.

Diego Morra

Verduno Pelaverga Doc 2021

Rubino trasparente e luminoso e dotato di ampio bouquet che gioca su note di frutta rossa e di sfumature di pepe bianco. Snello, verticale e di grande armonia.

Castello di Gabiano

Grignolino del Monferrato Casalese Doc “Il Ruvo” 2020

Rubino chiaro tendente all’aranciato. Profumi di ciliegia e di mora, sorso scattante, fresco ed agile, con tannini integrati e con la tipica chiusura lievemente amarognola.

Ivaldi Dario

Barbera d’Asti Docg “Piccona” 2021

Di stampo tradizionale, questo vino si presenta con profumi di ciliegia e di prugna, di humus e di funghi. All’assaggio è fresco, pervaso dall’acidità e con una chiusura lunga su una nuance affumicata.

Amerio Vincenzo

Nizza Docg 2019

Dal colore rubino profondo e dalle note balsamiche, di frutta a polpa matura e con richiami alla cenere. Disteso all’assaggio, con il tannino integrato e una lunga persistenza.

Pelissero Pasquale

Barbaresco Docg “Bricco San Giuliano” 2020

Mostra gioventù nel tannino ancora evidente e in fase di integrazione. Profumi di prugna, menta e arancia rossa si ritrovano in parte anche nel sorso ampio e segnato dalla freschezza.


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