di Antonella Amodio
Ricordo bene la sensazione di meraviglia che provai quando portai all’olfatto e poi al gusto il Fiano di Avellino I Sognatori 2019 di Tenuta Madre.
Meraviglia perché, per una come me che assaggia continuamente vini, non è facile trovarne qualcuno che ti si stampi nella mente per pulizia olfattiva, per aderenza al territorio, per riconoscibilità del vitigno e per eleganza complessiva del vino.
Adriano Tartaglia e Marianna Mazzariello, coppia nella vita e proprietari di Tenuta Madre, hanno voluto produrre un vino che mostrasse l’impronta, l’humus, del loro modo di “essere”, e di intendere il Fiano di Avellino.
Il progetto Tenuta Madre parte da lontano, con i vigneti di famiglia e con il desiderio di compiere qualcosa di bello. Hanno chiesto all’enologo Arturo Erbaggio di completare l’opera di realizzazione, visto i requisiti favorevoli dei terreni e del vitigno, nonché le condizioni pedoclimatiche di Montefalcione, che contribuiscono fortemente a facilitare il lavoro.
Oggi Tenuta Madre ha prodotto due vendemmie: 2019 e 2020, molto diverse e nel contempo così uguali nell’espressione stilistica, con la maturazione del vino che avviene per l’80% in serbatoio di acciaio inox e per il 20% in barrique di rovere.
L’annata 2019, la prima de I Sognatori, esalta la bellezza della varietà dell’uva nel mostrare la freschezza, la verticalità e l’innata propensione del vitigno alla maturazione, che solo il tempo evidenzia in tutta la sua grandezza.
Un’annata che a distanza di tre anni comincia ad esprimere complessità olfattiva, attraverso i profumi di genziana, di liquirizia, di salvia e di cedro, dove la percezione di frutta gialla è ancora lontana, e sostituita dalla note di macchia mediterranea, che la fanno da padrone nel bicchiere, trovando poi corrispondenza all’assaggio, esaltate dall’acidità pimpante, incalzante, tanto da rendere I Sognatori 2019 slanciato e raffinato: un sogno!
L’annata 2020, appena uscita in commercio, evidenzia un legame ancora più saldo nel binomio vitigno/territorio. Nonostante la gioventù, è palese la complessità e il carattere, richiamando una profondità che nell’annata precedente era ancora sottesa. I profumi di buccia di mandarino rincorrono quelli di affumicato e di felce, mentre al sorso è palpabile la spalla acida, la struttura, la sapidità e una persistenza non indifferente. Giovane, molto giovane I Sognatori 2020, ma come avviene con tutte le cose belle e complesse bisogna avere la pazienza di aspettare.
Tenuta Madre
Contrada Carrani
Montefalcione 83030
Avellino – Italia
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