Nella serata di apertura del mondiale 2010, dopo una lenta partita tra i padroni di casa del Sudafrica e il Messico, mentre va avanti l’incontro tra Uruguay e Francia, all’Enoteca il Torchio, ieri, più di un centinaio di persone hanno trovato una valida alternativa a quello che sarà il tormentone delle prossime settimane, e che terrà a casa milioni di italiani: brindare e degustare prodotti dell’alto casertano attraverso un’avventura papillosa nel segno della qualità e della capacità di un territorio di far squadra.
Su tutto ha trionfato uno spirito leggero e la curiosità dei presenti per la sperimentazione di prodotti e, soprattutto, di abbinamenti, alcuni dei quali “osati”, come il cioccolato con l’aglianico dell’azienda di Galluccio.
La serata di presentazione dei vini della Tenuta Adolfo Spada, scherzosamente chiamata di “Cappa e Spada” è iniziata con un aperitivo a base di Gallicius 2009, falangnina solo acciaio, la cui acidità ha retto i “bruschettoni con il lardo di nero casertano” del salumificio Esperia”. Antonio Casale, titolare a Rocca d’Evandro del salumificio, ha spiegato la lavorazione di questo speciale boccone proveniente da un animale di poco più di 2 quintali: salatura artigianale per 30gg, concia con pepe dolce e alloro sminuzzato, maturazione sotto vuoto per due mesi e essiccazione 6 mesi.
Si è, poi, passato alla ricotta e mozzarella di bufala del caseificio Bellopede di Marcianise che, ha sfidato la nuova falanghina selezione Fiòrflores, sapida ed equilibrata, le cui uve sono parzialmente fermentate in legno. Mentre il Sabus, dalla vendemmia scorsa piedirosso in purezza, ha incontrato i formaggi di Optimum Sancti Petri. Peppe Iaconelli, titolare dal 2005 di questo esercizio di San Pietro Infine, ha spiegato le caratteristiche dei due caprini, uno dei quali stagionato in foglie di alloro, e del pecorino stagionato 9 mesi proposti. Tutti lavorati a caldaia calda con latte a crudo.
Per finire il Gladius 2006 ha cercato, difficile sfida, un matrimonio di armonia con il cioccolato 58% cacao di Nudo Napoletano di Napoli, il cui titolare, Giovanni Borreca ha illustrato la tecnica di degustazione del cioccolato e proposto un giochino ideato da un cioccolattiere belga: una piccola “catapulta da naso” per l’inalazione della polvere di cacao.
Ogni tappa del percorso è stata sottolineata da Ernesto Spada, titolare con il fratello della azienda nata nel 1973; dal responsabile della cantina, l’enologo Luca Paparelli e dagli interventi di Monica Piscitelli, giornalista ideatrice della serata, con i sommelier Salvatore Landolfo e Sandro Schiavone., e i fratelli Giannini, titolari, con il padre, da trent’anni dell’Enoteca.
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