di Marco Galetti
I giochi da tavolo sono passatempi dalle molteplici funzioni, liberano la mente dai pensieri, avvicinano le persone, invitano al riso, alle confidenze e ci regalano un paio d’ore di felicità; i giochi da tavola sono la stessa cosa ma in più si gode, indipendentemente dall’età, pregio da non sottovalutare…
Il gioco da tavola delle polpette di Fantozzi è estremamente intuitivo, più di uno smartphone per un adolescente, si posiziona il piatto in posizione equidistante dai quattro commensali e si fa a chi è più veloce.
Ieri ho vinto a mani basse, anzi sulle polpette, anche perché i miei tre ospiti si sono dimostrati troppo educati, comunque, per non saper leggere né scrivere ma sapendo ben morsicare, ho posizionato sulla tavola, a nord est, nord ovest, sud est e sud ovest, quattro differenti contorni detti anche specchietti per le allodole, con tutto il rispetto per i miei commensali: un tradizionale purè di patate, dei pomodorini conditi con olio e sale, un insalata di finocchi con arance, olive taggiasche e olio siciliano di nicchia e, come ultimo storna attenzione dalle “mie” polpette, una cupola scenografica ed ingannatrice di riso basmati alla curcuma con ceci e col peperoncino tailandese del mio amico Drom.
Le polpette sono sempre buone: bollenti appena fatte, tiepide, ambiente, fredde, ripassate delicatamente, il giorno dopo, in un sugo di pomodoro.
Queste le dosi che Mila ha utilizzato ieri nell’impasto per una quarantina di polpette:
Gr. 850 di carne trita
Gr. 350 di patate sbucciate
Gr. 70 di parmigiano
Gr. 70 di mollica di pane bagnata nel latte
3 cucchiaini di sale
3 cucchiaini di pan grattato
Un uovo grande (oppure 2 piccoli)
Pepe
Amalgamati tutti gli ingredienti, assaggiare l’impasto, se dovesse risultare troppo asciutto aggiungere un po’ di latte, regolare di sale&pepe, passare le polpette nel pan grattato prima di friggerle in olio di semi.
Chiudo con le belle parole di Licia Granello “rubate” dalla rete dopo che avevano fatto goal:
“Codificare la preparazione delle polpette è come decidere qual è il pane più buono del mondo o eleggere il vino dei vini: impossibile… le ricette sono mille… tutte irresistibili, tanto da attraversare il pianeta intero, interminabile scia di ingredienti e combinazioni, dai fornelli più poveri alle cucine più alte… piccoli trionfi di gastronomia, contrasto di consistenze… croccantezza e setosità, sapore fine o rustico, finger food…raffinate in versione mignon, finte leggere sul letto d’insalata”
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