I Messaggeri del Vesuvio, Telese Terme
Via Nazionale Sannitica, 20
Telefono: 376 269 0990
Aperto pranzo e cena. Chiuso lunedì

di Antonella Amodio
Pasquale Amore è il pizzaiolo e proprietario della pizzeria I Messaggeri del Vesuvio, situata a Telese Terme. Inaugurata a dicembre 2024, la pizzeria si trova in un edificio dotato di ampio parcheggio, appena fuori dal centro della rinomata cittadina termale. Pasquale ha poco più di trenta anni e nasce come panettiere, una passione ereditata da usi e costumi familiari, dove il pane si prepara tra le mura domestiche, insieme alla pizza nel ruoto e al pollo con le patate. Originario della valle telesina, la pizza è stata il suo passaporto per un viaggio che lo ha portato a collaborare con varie pizzerie in diverse città europee, vantando dieci anni di stage. Tuttavia, la nostalgia per i profumi e i sapori del cibo partenopeo lo ha spinto a tornare in Italia, e il nome della sua pizzeria è un omaggio alla città di Napoli, di cui è profondamente innamorato.

La sua esperienza inizia da Telese Terme, poi da Pepe in Grani e prosegue con una lunga gavetta all’Antica Osteria Pizzeria Pepe di Caiazzo, dove rimane per otto anni. Qui, Massimiliano e Nino Pepe gli hanno trasmesso un forte senso di professionalità e gli hanno insegnato l’importanza di lavorare con impegno e dedizione. Trascorre qualche stagione a Ischia, al San Montano Hotel & Spa, e a Berlino, fino al 2024 che mette in pratica il progetto I Messaggeri del Vesuvio, nata a suon di impegno e amore per la pizza che sposa sapori e ricette semplici, di campagna, che riporta alla cultura contadina, recuperando il legame con la terra e con il lavoro agricolo, alla base degli ingredienti impiegati.
Il locale dispone di una grande sala che si apre sul forno, due salette riservate e un bancone bar dove fermarsi per un drink o un dopocena. Il Vesuvio è richiamato diverse volte come elemento nell’estetica e la pizzeria è ricca di simboli partenopei.
Al forno c’è Alessandro Iannotti, anch’esso allievo di Massimiliano e Nino Pepe, dove ha lavorato come fornaio per sette anni prima di unirsi al progetto della pizzeria contadina di suo cognato Pasquale. Il team è composto interamente dalla famiglia. Il fratello Roberto, pizzaiolo anche lui, arriva da tre anni di esperienza da Pepe in Grani; sua sorella Maria Rosaria si occupa del marketing ed è l’autrice di diversi lavori artistici esposti alle pareti della pizzeria I Messaggeri del Vesuvio, mentre la mamma lo aiuta nella preparazione delle basi per i condimenti e il papà si destreggia tra l’orto, i fornitori e l’accoglienza.
La pizza agricola di Pasquale Amore I Messaggeri del Vesuvio
Veniamo alla pizza, ottenuta con un blend di farine e impasto diretto che Pasquale prepara nella madia, come faceva sua nonna per il pane e come ancora fa sua madre a casa. Mi confida che finché riuscirà a gestire i numeri dei panetti giornalieri che attualmente prepara, non cambierà il suo modo di impastare la pizza: tanto olio di gomito e nessuna macchina a sostituire la forza delle sue braccia, perché la madia ha qualcosa in più.
La madia, custode di storie e protagonista indiscussa del focolare domestico contadino, ha una forte valenza simbolica, come metafora di “vita e sopravvivenza”, ed è lo strumento più caro a Pasquale, parte integrante della sua cultura dalle radici contadine e che denota il legame con la tradizione. La pizza ha il sapore “della pizza” (non del pane), è sottile, scioglievole e con una stesura che guarda alla contemporaneità. Il menù, conciso e concentrato, comprende i grandi classici, anche introvabili, come la Mastunicola e la Lardiata, poi la Cosacca, la Margherita, la Marinara e altre pizze tra tradizione e creatività, per un totale di circa trenta gusti ben centrati.
La sezione dei calzoni prevede tre versioni: napoletano, con la scarola e il tradizionale. È a Nino Pepe che ha dedicato il suo magico calzone ripieno di scarole, ispirato all’originaria ricetta di Stefano Pepe, che vale assolutamente il viaggio a Telese Terme. La scarola per il ripieno proviene dall’orto di un ettaro che il papà di Pasquale, carabiniere in pensione, si diverte a gestire; così come molte altre verdure e ortaggi coltivati in quel terreno, ricevuto in dono dal nonno, finiscono sulle pizze.
Gli ingredienti provengono dal territorio: gli oli extravergine sono di ottima qualità, la mozzarella, il fior di latte e la ricotta sono forniti da Mimmo del Caseificio Il Casolare, mentre il pomodoro è quasi tutto San Marzano DOP. Le uova, utilizzate in molte ricette, arrivano direttamente da Ruviano, da allevamenti a terra e le galline sono alimentate con frumento tenero “Autonomia”.
Vorrei tornare per provare la friggitoria (crocchè e frittatine napoletane) e il dessert con la mela annurca preparato dalla mamma di Pasquale. Da bere, offrono vino del Sannio, insieme a opzioni extra regionali, cocktail, gin, rum agricoli e birre alla spina e in bottiglia.
I Messaggeri del Vesuvio è una pizzeria contadina dove la passione di Pasquale, sostenuta da tutta la sua famiglia, si traduce in pizze che rappresentano una vera e propria meta, un sole di Napoli che illumina ulteriormente la valle telesina.
I prezzi delle pizze variano da 5 a 13€.
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