di Marina Alaimo
Nei giorni prossimi al Natale cerco sempre un luogo dell’anima dove andare in cerca di valori. Ma quelli veri, non quelli vestiti di buonismo o che riempiono la bocca di belle parole per fare colpo sul pubblico. Così ho scelto di fare visita ai ragazzi delle Terre di Don Peppe Diana, a Castel Volturno. Sono quelli che producono mozzarella di bufala campana dop su un terreno confiscato alla camorra, e precisamente a Michele Zazza. Si sono complicati non poco la vita imboccando a tutta velocità e senza freni la strada dell’etica mossi dalla forza motrice del riscatto di un territorio così compromesso. E quale migliore occasione se non quella di produrre mozzarella di bufala, attività che maggiormente identifica l’agro aversano domizio. Ma con latte biologico certificato, ridando linfa pulita e vitale a questo terreno dal passato oscuro ed inquietante. La partenza è stata difficile, nonostante il motore fosse ben caldo e potente. Gli ostacoli burocratici hanno rallentato e complicato non poco il percorso, già impervio e difficile di suo.
Dopo i primi mesi tumultuosi, immaginati e sospirati non poco, il progetto iniziale diventa una pista stabile, rettilinea, anche se ripida e faticosa. La mozzarella delle Terre di Don Peppe Diana piace e la richiesta è notevole, a tal punto che non si riesce a soddisfarla del tutto. E si, proprio così, i 200 litri di latte biologico conferito giornalmente dall’azienda Ponterè della famiglia Cecere di Cancello Arnone non sono sufficienti. A marzo 2013 i litri passeranno da 200 a 400, ma saranno comunque insufficienti. Eppure per i sette ragazzi della cooperativa incrementare la produzione e quindi le entrate economiche è molto importante. Il caseificio ormai riesce ad auto sostenersi, fattore estremamente importante per consolidare le prospettive future. Ma è necessario migliorare la struttura e portare a termine l’ambizioso progetto di completare la filiera di produzione allevando in proprio le bufale.
Anche gli stipendi dei ragazzi andrebbero migliorati, attualmente sono quasi ridicoli. C’è Teo Perone, non è del luogo, ma da studente si è innamorato di Napoli e non l’ha più lasciata. E’ solare, compagnone, concreto sul lavoro e mai avrebbe pensato di affermarsi professionalmente a Castel Volturno. Lui è il responsabile del prodotto ed è bravissimo nel creare contatti con i clienti. Poi c’è Roberto Fiorillo, l’agronomo, ha 31 anni, è irruento, faccia tosta, simpaticissimo, competente e concreto. Sorride sempre ed è quello che risolve i momenti più difficili.
Enrico Massimilla ha 58 anni, è il trattorista, colui che semina grano e cicerchie sui terreni confiscati ed assegnati alla cooperativa. E’ di Cancello Arnone e la sua collaborazione risulta determinante nel rapporto con gli abitanti e le istituzioni locali. E’ silenzioso, saggio e lavoratore inarrestabile.
Alla mozzatura e filatura lavora Mario Minieri, casaro di 32 anni, viene da Bagnoli. Smemorato, ma determinato,è un guerriero, dà alla mozzarella quel gusto in più attingendo energia dalla propria rabbia sociale. Con lui nel laboratorio lavora Massimo Rocco, casaro e presidente della cooperativa. Sono i primi ad arrivare in azienda, per loro la giornata lavorativa inizia alle 4 del mattino e non si sa quando finisce.
Massimo ha 35 anni, è di Cancello Arnone, paese dal quale era scappato anni fa cercando di migliorare la qualità della propria vita lontano da un territorio così difficile. Non avrebbe mai immaginato di tornare facendo qualcosa che riscattasse socialmente il proprio luogo di origine, né che sarebbe diventato un casaro felice. E’ molto severo ed esigente con se stesso, è vivace e affettuoso, abile oratore, sa trovare sempre le parole giuste in qualsiasi occasione. Claudio Verrengia è arrivato il mese scorso. Era il commercialista della cooperativa e si è innamorato a tal punto di questo progetto da scegliere di diventarne parte attiva a tutti gli effetti. Ha 31 ed è di Carinola. Ha temperamento posato, calmo e quindi affidabile. Salvatore Fumicillo ha appena 18 anni ed è tirocinante da pochi mesi. Tutti insieme costituiscono una forza lavoro ed etica di grande portata. Ma hanno comunque bisogno di aiuto, manuale e morale. Per loro è molto importante che questo luogo venga frequentato, animato, vissuto, condiviso dalla gente del luogo, e non solo. E’ questo l’unico aspetto del sogno di partenza che non si è ancora avverato.
Il caseificio “Le Terre di Don Peppe Diana” ha sede in via Pietro Pagliuca, trav. Del Cigno, Castel Volturno (CE). Tel. 393 9069219 340 2810541
info@leterredidinpeppediana.it
E’ possibile acquistare la mozzarella della legalità in sede dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle 16, su prenotazione.
Inoltre presso la Bottega dei Saperi e dei Sapori della Legalità presso il Palazzo della Regione a Napoli.
Ancora presso la Coop. ‘E Pappece in vico Monteleone 8 Napoli. Anche in via Orsi 72 Napoli.
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