di Antonella Amodio
Dalla Campania a New York, a Chicago, San Francisco e Los Angeles tutti conoscono l’eccellenza gastronomica del pomodoro San Marzano DOP, tanto che il Washington Post l’ha definito “la Bibbia dei pomodori”.
Il Consorzio di Tutela del Pomodoro San Marzano dell’agro sarnese-nocerino dop e l’Anicav (Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali) si muovono su più fronti per ampliare ancora di più la divulgazione della varietà di pomodoro riconosciuta come prodotto ortofrutticolo italiano a Denominazione di Origine Protetta.
Il nome proviene dalla città di San Marzano sul Sarno, che ha visto la nascita e la dicitura di denominazione di origine protetta (DOP) riservata al pomodoro che risponde alle condizioni e ai requisiti stabiliti dalle norme del disciplinare di produzione e trasformazione.
L’area interessata è compresa nella zona settentrionale della provincia di Salerno, avente come propaggini parte delle terre del Vesuvio e parte dell’Avellinese, in particolare quella della pianura del Sarno (per un totale di 41 comuni).
Terreni ricoperti per la maggior parte da materiale piroclastico di origine vulcanica con un’elevata quantità di fosforo e di potassio, che godono della presenza di numerose sorgenti di acqua e di abbondanti falde a diversa profondità.
Complice delle particolari caratteristiche organolettiche del pomodoro San Marzano DOP è sicuramente il clima mediterraneo, come ha spiegato Tommaso Romano, Presidente del Consorzio di Tutela del pomodoro San Marzano DOP dell’Agro Sarnese-Nocerino, alla presenza di Giovanni De Angelis, Direttore Anicav, che ha ricordato come dal 1996 l’oro rosso (così definito) sia stato insignito della DOP essendo apprezzato in tutto il mondo per le sue caratteristiche, che vengono esaltate dalla trasformazione in “pelato”.
Al bistrot Fuoco Lento di Napoli, alla presenza di sette giornalisti americani, più la stampa nazionale, sono state raccontate le caratteristiche e l’impiego del pomodoro San Marzano DOP attraverso piatti cucinati al momento e attraverso la raccolta di ricette rilegate in un libro a cura dello chef Andrea Bastianella, insieme con i dolci della pastry chef Elena Rossi.
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