Lievitata, soffice, scomposta, in semifreddo da passeggio, rivestita da meringa o da mousse alla ricotta, in perfetta fusione con dolci iconici della pasticceria veneta e campana, la Pastiera è stata interpretata con estro e rigore dai 12 maestri pasticceri chiamati a raccolta da Mulino Caputo, dando vita a una carrellata di proposte che ha suscitato
grande interesse.
Vediamole tutte.
C’è chi, come Luigi Biasetto, arrivato per l’occasione a Napoli da Padova, ha consacrato l’unione tra Nord e Sud, fondendo i sapori caratteristici del dolce napoletano con quelli della pasticceria veneta, creando il primo Pandoro al gusto di Pastiera.
Sal De Riso, rinomato pasticcere del Sal De Riso Costa d’Amalfi, ha portato in degustazione al Grand Hotel Vesuvio di Napoli, splendida location della tredicesima edizione de I Dolci delle Feste dei Grandi Interpreti by Mulino Caputo, una pionieristica Pastiera da passeggio, in un originale omaggio allo street food partenopeo: un semifreddo in stecco, rivestito da cioccolato profumato ai fiori d’arancio e crumble di pasta frolla.
Tra i tributi alla Pastiera firmati da De Riso, anche una monoporzione di “Soffiato di Pastiera” e il Pandorato: pastiera soffice lievitata, farcita con grano alla cannella e cubetti d’arancia e accompagnata da una crema di ricotta profumata all’arancia, già pronta all’uso nella sac à poche presente nella sua confezione.
L’intera sala con vetrate del Grand Hotel Vesuvio, affacciata sul Castel dell’Ovo, profumava di fior d’arancio e cannella, animando questa grande festa che, come ogni anno, annuncia il Natale in tutta la sua dolcezza.
“Abbiamo voluto portare sulle tavole di Natale un dolce che, a Napoli, amiamo immensamente, chiedendo a questi grandi Maestri Pasticceri di esprimersi nella loro artigianalità e creatività, per la reinterpretazione della Pastiera – ha dichiarato Antimo Caputo – Ad del Mulino napoletano – E il risultato è stato entusiasmante: forme, colori, sapori, consistenze e persino temperature diverse ci hanno regalato versioni inedite di un dolce tradizionale, dimostrando
l’estrema versatilità della nostra pasticceria.”
La resident pastry chef, Giustina Brasiello, ha presentato un “Morbido di Pastiera”: una crema di pastiera, sovrastata da un crumble croccante alla cannella e finita da uno strato di gelée all’arancia.
Michele Cannavacciuolo, pastry chef de La Torre del Saracino di Vico Equense, ha fatto svettare sul suo tavolo “Zagara”: un “bocciolo” di mousse di pastiera con gelée di agrumi, ricoperta di meringa.
Dal canto suo Salvatore Capparelli, della Pasticceria Salvatore Capparelli di Napoli, ha portato in degustazione una base di pasta frolla con roccocò sbriciolato, farcita con crema di ricotta di pecora, mandarino e bavarese a gusto pastiera.
Mario Di Costanzo, della Pâtisserie Di Costanzo, ha risposto all’invito dei Dolci delle Feste con una monoporzione: una base di crumble all’arancia, sormontata da un inserto di pastiera napoletana, mousse di ricotta e gel di arancia e vaniglia.
Dall’Isola verde, recente vincitore della seconda edizione del contest Un Dolce per Ischia, è arrivato Luigi Di Meglio, pasticciere de La Dolce Sosta, che ha proposto una monoporzione di pasta frolla alle nocciole avellinesi, con mousse di ricotta, grano cotto, millefiori, inserto di gelée di arancia e meringa all’italiana.
Marco Infante, quarta generazione dell’azienda di famiglia, mente creativa degli store Leopoldo e Casa Infante e amante delle commistioni e delle “sintesi dolciarie”, ha dato vita ad una Cassata Sbagliata: una cassata farcita con crema di ricotta di Piana degli Albanesi, profumata ai fiori d’arancio e ricoperta con pasta frolla.
Da Piaggine, nel salernitano, dove gestisce la Pasticceria Agricola cilentana, Pietro Macellaro ha deliziato con il suo “Profumo di Pastiera”: un lievitato farcito con crema ai fiori d’arancio.
Pasquale Pesce, della Pasticceria Pesce 1896 di Avella, recentemente premiato nel corso del Campionato del Mondo del Panettone, ha presentato una rivisitazione dedicata alla principessa di Nerola, Anna Maria Tremoille, innamorata dell’essenza dei fiori d’arancio, si tratta di una frolla croccante al burro, con ripieno di ricotta di pecora, grano cotto e panna, aromatizzato con essenza di fiori d’arancio e completato con una glassa di cioccolato al latte.
Ciro Poppella dell’omonima pasticceria napoletana, ha fatto degustare “La Regina di Napoli”: una base alla frolla, arricchita di cioccolato bianco.
Il decano dei pasticceri, Sabatino Sirica, della “Pasticceria Sirica” di San Giorgio a Cremano, ha dato alla sua pastiera tradizionale, realizzata con ricotta di qualità, grano, arance grattugiate e bacche di vaniglia, la forma di un beneaugurante albero di Natale.
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