Circa 300 chilometri di costa, areali e tradizioni lontane fra loro, non è stato facile catalogare i rossi campani che non fossero Taurasi e Piedirosso. Dal Vesuvio al Falerno, dalla Costa d’Amalfi al Cilento non mancano infatti le eccellenze. Si tratta di vini del caldo, ma non per questo meno interessanti e comunque sempre ben caratterizzati. Ci abbiamo provato sulla base dei nostri assaggi con la top ten del Mangi&Bevi del Mattino e queste sono state le nostre scelte per i lettori.
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1-Donnaluna 2011 Paestum igt, Viticoltori De Conciliis
La zampata del leone cilentano si vede in questo rosso capace di centrare perfettamente l’annata regalando un mix di beva efficace sul cibo, dalla freschezza dissetante e utile alla conversazione tra amici. Di buone prospettive.
Voto 89/100
www.viticoltorideconciliis.it
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2-Kleos 2011 Paestum igt, Maffini
A conti fatti una buona annata sulla costa cilentana: anche il rosso base di Luigi Maffini convince per la sua bevibilità, i profumi marcati di frutta rossa ben matura, la sostenuta freschezza che non stanca mani e la grande abbinabilità.
Voto 88,50/100
www.maffini-vini.com
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3-Ragis 201o Campania igt
Il blend di aglianico e piedirosso di Patrizia Malanga ha ancora bisogno di un po’ di tempo per distendersi, ma ha buone premesse fruttate, al palato è assolutamente salato e fresco, lo beviamo convinti dall’alto del paesaggio presepiale di Raito.
Voto 88/100
www.levignediraito.com
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4-Lacrimanero 2011 Lacryma Christi doc Cantine Olivella
Anche qui il blend è lo stesso, la prevalenza del piedirosso lo rende sicuramente più scorrevole e piacevole. Lo immaginiamo centrato bene sui grandi classici della cucina rurale napoletana, ma anche su una robusta zuppa di pesce.
Voto 88/100
www.cantineolivella.com
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5-Cardamone 2011 Costa d’Amalfi doc, Reale
Sembra sempre un cavallino imbizzarrito il rosso base di Gigino Reale e non possiamo fare verifiche sui tempi lunghi perché lo finisce tutto. Però sul cibo, dalla pizza alla parmigiana di melanzane, sulle carni come sui formaggi, è perfetto.
Voto 87,50/100
www.aziendaagricolareale.it
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6-Aglianico di Baal 2010, Casa di Baal
Stessa filosofia enologica a Sud di Salerno, stavolta però con aglianico in purezza. Frutto in maggiore evidenza senza rinunciare però a una buona sterità di bocca molto lontana da suggestioni zuccherine. Bello e piacevole l’allungo finale.
Voto 87/100
www.casadibaal.it/
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7-Conclave 2010 Falerno del Massico doc, Papa
Gennaro Papa è un viticoltore che lavora senza mediazioni e lontano dalle facili soluzioni il suo primitivo. Sempre e solo questo vitigno, con passione e risultati interessanti. Questo millesimo è sicuramente tra i più interessanti di sempre.
Voto 86,50/100
www.gennaropapa.it
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8-Terre del Gragnano 2012 Penisola Sorrentina doc, Iovine
Il vino della pizza, del ragù, della convivialità partenopea a tavola. La famiglia Iovine a Pimonte è sicuramente un punto di riferimento territoriale per quanto amano il vino della tradizionale napoletana. Qui c’è un evidente salto di qualità.
Voto 86/100
www.iovine.eu
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9-Furore rosso riserva 2009 Costa d’Amalfi doc, Marisa Cuomo
Un rosso che si differenzia dagli altri della denominazione per la ricerca di eleganza e finezza. Una fusione tra legno e frutta, dunque, ma anche vibrante freschezza al palato che ce lo rende molto utili a tavola. Da studiare l’evoluzione.
Voto 85,50/100
www.granfuror.it
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10-Montecorvo 2011 Costa d’Amalfi doc, Raffaele Palma
Prima vendemmia per questa spettacolare azienda costruita sul crinale di una collinada cui si domina Maiori. Vincenzo Mercurio ha avuto un approccio low profile cercando soprattutto bevibilità lontana dagli effetti speciali.
Voto 85/100
www.raffaelepalma.it
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