di Roberta Raia
Presso il ristorante Il boschetto, continua la kermesse: “I Cesanesi-territorio a confronto” dedicata alla conoscenza di una delle uve autoctone laziali più prestigiose e delle sue tre principali espressioni territoriali.
A guidare la degustazione: Fabio Turchetti, de “Il Messaggero”, responsabile Slowine Lazio, Luciano Pignataro de “Il Mattino” e responsabile Slowine Campania, Maurizio De Simone, enologo ed esperto in materia di Cesanese; i moderatori: Paolo Mazzola, collaboratore Slowine Lazio, e Monica Mastino, fiduciaria Slowine “Territori del Cesanese”.
La serata ha avuto i toni piacevoli di una chiacchierata informale piuttosto che quelli di una solenne degustazione che mette ai raggi X produttori e vino; il clima era sereno e coeso e le adesioni hanno di gran lunga superato le aspettative. In seno all’entrée degli esperti, due parole chiave sono emerse con decisione assoluta: coesione e coerenza. La prima, riferita e sottolineata dalla grande partecipazione e dalla voglia di questo territorio e dei suoi abitanti di fare sistema (concetto spesso utopico, specialmente nelle realtà del sud); la seconda, espressa dall’intelligenza di chi sa di avere l’oro colato fra le mani e che lavora nel proprio interesse e di quello della comunità, nell’intento di promuovere una risorsa importante per il territorio.
La scoperta di queste potenzialità, è di recente acquisizione,infatti, fino a 10 anni fa tutto ciò che abbiamo potuto constatare stasera (piccole aziende che fanno qualità, territorio e tipicità) non esisteva! Fino a non molto tempo fa, l’uva veniva venduta per intero alle cantine sociali, senza nessuna velleità di sottolineare le potenzialità del Cesanese e del territorio. I progressi fatti in questi ultimi anni sono a dir poco stupefacenti: i produttori, voce di un territorio e di una viticoltura precedentemente snobbata, non interessati a farsi una guerra all’ultimo sangue a chi produce il vino più interessante o a chi ha escogitato l’etichetta più fashion, ma insieme, curiosi di assaggiare il vino del vicino e con l’intenzionalità di fare sistema e di promuovere quello che la terra gli ha donato e preservato nel tempo.
La sala, completamente eterogenea, calderone di età, generi e stili diversi, da un chiacchiericcio spavaldo iniziale si è abbandonata ad un silenzio interessato, tutti erano orgogliosamente attratti da ciò che si diceva del proprio territorio e delle peculiarità di uva e vino Cesanese.
Da un’analisi generale si può dire che il Cesanese è un vino dai caratteri marcati di freschezza ed alcolicità; ad un naso elegante e raffinato si contrappone un palato strutturato, dotato di tannini “selvaggi” e in alcune espressioni amarognoli. Assolutamente longevo, complice, un invecchiamento che riesce a dosare la sua indole irriverente di “fanciullino”.
Mi è parso il vino delle contraddizioni! Ad un naso elegante e femmineo corrisponde un palato rude e deciso; ad un colore che tende al granato, che spesso da segni di Alzheimer precoce, corrisponde una freschezza tagliente e dissetante.
Tenendo presente questi caratteri peculiari, che fanno da filo di Arianna, è stato possibile nel corso della degustazione denotare alcune caratteristiche ascrivibili alla sua zona di produzione.
Le tre principali espressioni sono:
Cesanese del Piglio: è una DOCG, prodotta nei paesi di Piglio, Serrone, Anagni e Paliano (FR)
; la zona è situata in media e/o alta collina alle pendici dei monti Ernici, i terreni sono di natura argillosa con dei sottosuoli calcarei, il clima è moderatamente piovoso in inverno e caldo e asciutto in estate, caratterizzato nella fase finale da importanti escursioni termiche. Queste caratteristiche pedo-climatiche permettono di avere delle maturazioni ottimali e di riverbero vini dall’elevata struttura, grande complessità e consistenza.
San Magno 2009- Corte dei Papi
Al naso estremamente pulito, strutturato e concentratissimo, tannini del legno ancora evidenti.
Nonostante sia un 2009 risulta ancora estremamente giovane, sicuramente dotato di un alto potenziale di longevità.
Affinamento in barrique.
Vajoscuro 2010, Superiore Riserva- Azienda Terenzi
Al naso pulito con note balsamiche peculiari, molto strutturato, acidità importante.
Risulta molto equilibrato e diretto.
Affinamento in botte (350 lt)
Alagna 2011, Superiore 2009- Azienda Marcella Giuliani- (Biologico)
Al naso si apre con note floreali, di struttura elegante, morbido nel complesso, tannini levigati.
È un vino molto complesso ma assolutamente immediato, che ha come peculiarità di forza l’equilibrio.
Affinamento in acciaio.
Cesanese di Affile: è una DOC prodotta nei comuni di Affile, Roiate, Arcinazzo Romano in provincia di Roma.
È ottenuto da un vitigno autoctono originario di questo piccolo paese; il clone: Cesanese di Affile che si contrappone al Cesanese Comune. Questa è una zona montana, caratterizzata da inverni moderatamente piovosi ed estati calde ed asciutte, l’inverno è più rigido per via delle altitudini più importanti, le maturazioni sono meno spinte rispetto a quello del Piglio, i vini sono caratterizzati da maggiore verticalità ed austerità.
Gaiano 2009- Cantine di Affile
Al naso si presenta sulfureo, molto concentrato, e dotato di un’acidità tagliente con tannini ruvidi.
È un vino molto complesso e possente, dotato di una vita ancora lunghissima.
Affinamento in botte (1000 lt)
Cesanese di Olevano Romano: è una DOC prodotta nei comuni di Olevano Romano e di Genazzano in provincia di Roma. Questa zona è al confine con Frosinone, i terreni sono di origine tufacea e appaiono sciolti e “leggeri”. I vini, in questa zona risultano dotati di grande finezza, tendenzialmente meno concentrati dei precedenti e con tenori alcolici molto elevati.
Olevano Romano 2012- Compagnia di Ermes (senza solfiti aggiunti)
Al naso predomina il frutto, molto equilibrato e con una spiccata acidità.
Un vino freschissimo, impressionante la beva considerata l’annata.
Affinamento in acciaio.
Vignaalibus 2010, Superiore- Azienda agricola Proietti
Un naso ricco e speziato, molto strutturato, tannini impetuosi, dall’acidità elevata.
Un vino ancora estremamente giovane e dall’elevato potenziale d’invecchiamento.
Affinamento in cemento.
Conselium 2009- Azienda Migrante
Al naso è molto pulito, poco concentrato, ricco di acidità e freschezza.
Un vino molto equilibrato e rapido. Elegante nel complesso.
Cirsium 2009- Azienda Damiano Ciolli
Un naso sottile e complesso, emergono note fumé e vanigliate, lunghissima la persistenza.
Equilibrio magistrale.
Affinamento in barrique.
Morra Roscia- Lazio IGT 2007- Azienda Buttarelli
Al naso ricco di frutta e dal respiro caldo, concentrato e acidità slegata.
Un vino rapido ed esplosivo.
Affinamento in barrique.
La serata dal punto di vista didattico e divulgativo è stata molto proficua, s’ iniziano a raccogliere i frutti di un percorso in salita che ha visto protagonisti i piccoli produttori che, insieme ed in così poco tempo sono riusciti a “ridare” identità ad una risorsa viticola dalle enormi potenzialità come il Cesanese e a dare valore al territorio e alle differenze che intercorrono tra una zona ed un’ altra.
La serata si è piacevolmente conclusa con la cena offerta dal sig. Silvestro Ciolli, proprietario del ristorante “Il boschetto”, un posto unico in cui c’è la possibilità di pernottare e di visitare la fornita enoteca, dotata di oltre 400 etichette nazionali.
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