di Monica Bianciardi
Osservo la giornata assolata con in mano un bicchiere di vino. Alle mie spalle l’ Eremo millenario della Maddalena divenuto un resort offre una vista suggestiva ed il vicino mare proprio di fronte arriva a stemperare il caldo con le sue brezze fresche. Un buffet offre svariati assaggi e sommelier compiti servono vini raffrreddati dentro glacette colme di ghiaccio. Lungo il perimetro del giardino una scalinata in pietra porta in un chiostro interno. Nella penombra quadri e vini trovano una giusta collocazione in un atmosfera rilassata.
L’Eremo è disseminato di dipinti allestiti in una mostra con le opere di Hélèn Barraud a cui si aggiungono le nuove etichette per i vini della cantina Sassarini che festeggia i 50 anni di attività. Con lo sguardo cerco i vigneti dai quali provengono i vini. In mezzo alla folta macchia mediterranea fatta di arbusti e pini marini, piccoli appezzamenti vitati affondano le radici nel terreno afferrandosi alla collina in forte pendenza, sorretti da muri a secco formando la tipica disposizione a terrazze. Una nuova vigna oggi è stata inaugurata, posta in alto su di un tratto collinare rotondeggiante esposto ad est sottratto alla macchia, sulla cui sommità è stata realizzata per l’occasione una scultura land- art dell’artista Marco Nones dal titolo “Bosco sottosopra” .
L’opera nata dall’intervento diretto dell’artista sul territorio naturale è il bosco che non muore ma che continua ad esserci in una dimensione diversa, al di sotto del terreno da dove le barbatelle di vite appena piantate traggono il loro nutrimento. La forma della scultura è una S anch’essa rovesciata a simbolo di un ciclo infinito, l’ineluttabilità delle cose dove nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. Sotto l’eremo invece un altro vigneto di oltre 50 anni che in un stato di completo abbandono è stato pazientemente recuperato e da dove provengono i grappoli per il Vermentino e lo Sciacchetrà A Scia’. Una raccolta difficile quella dello sciacchetrà che deve bilanciare nella raccolta il giusto grado di appassimento degli acini senza che perdano acidità. Molti dei piccoli produttori della zona hanno vigneti ancora con vecchi impianti a pergoletta bassa per favorire ai grappoli una miglior difesa dal sole ed un raggiungimento della maturazione in modo graduale. I grappoli lasciati in pianta ad appassire devono essere così vendemmiati a mano entrando carponi sotto fitti filari bassi e scoscesi con molta perdita di tempo ed energie per ricavare il pochissimo succo rimasto dopo l’appassimento.
Sassarini produce oltre a diverse tipologie di Vermentino ed allo Schiacchetrà (Bosco Albarola e Vermentino) un vino rosso a base di Merlot, Sangiovese e Syrah il cui nome è “Rosso Natale”. Rosso Natale è di impronta semplice e senza menzione dell’annata in etichetta il cui nome è perso dal fondatore della cantina Natale Sassarini .
Sassarini alla fine degli anni 60 pur non avendo terre di proprietà vitate costruisce cantina e frantoio ed inizia a produrre vino con le micro produzioni zonali cercando anche di alzare il livello qualitativo dei vini delle 5 Terre fino ad allora considerati alla stregua di souvenir. Oggi l’azienda è gestita da Giancarlo Sassarini, attuale proprietario, che conduce l’azienda insieme alla moglie Marzia Raggi. Collegata alla Cantina Sassarini inoltre opera anche l’azienda agricola A Scia’, nata nel 2014 con il recupero di vecchi vigneti grazie alla volontà di Elisabetta Cocciolo, proprietaria dell’Eremo della Maddalena.
La cantina Sassarini poco distante dall’Eremo è piccola ma ben organizzata; all’interno trovano posto contenitori in acciaio a temperatura controllata, tonneaux e botti Adour. L’enologo Francesco Petacco segue l’azienda da circa due anni cercando di evidenziare nei vini la potenzialità del territorio attraverso una ottimizzazione delle risorse in vigna ed introducendo cambiamenti nelle pratiche di cantina con un uso misurato e consapevole del legno attraverso anni di studio e sperimentazione in cantina.
Tasting Notes
Sassarini Cian du Corsù 2017 (Bosco Vermentino Albarola)
Vino base aziendale prodotto con i classici tre vitigni autoctoni. Variegate erbe aromatiche in primo piano introducono a note floreali di lavanda e lime. Palato teso denso di freschezza con giusto apporto glicerico, sapidità con bel finale in cui torna la lavanda a chiudere sulla lunghezza.
Sassarini Cian du Corsù 2016
Meno esplosivo del precedente ma con bel bouquet composto da rosmarino, salvia e note di citronella. Elegante e composto nel palato è munito di giusta vena glicerica e fresca con lunga scia di sapida finale.
Sassarini Cian du Corsú 2015
Profumi che vertono su toni burrosi, di agrume e frutto giallo maturo. In bocca morbido e avvolgente con buona sapidità, manca di progressione a metà palato risultando contratto sulla persistenza.
A Scià Nel dialetto ligure e significa “la signora”, sono circa tre ettari sulle alture tra Vernazza e Monterosso tra i quali vengono inserite anche le uve del vecchio vigneto sotto l’Eremo.
A Scià 2017 Bosco, Albarola, Vermentino
Profumi di sambuco, verbena, salvia e una sapidità marina spina dorsale dei vini delle 5 terre. In bocca molta freschezza compensata da attacco morbido e e progressione su note mentolate. Chiude pulito e sapido.
A Scià 2016
Colore oro verde, profumi dolci di albicocca matura, polpa di lime, resina di pino. Palato che ha una dimensione larga e glicerica, mosso da vena fresco sapida,
A Scià 2015
Iniziali profumi di idrocarburo e burro fuso in cui si avvertono note dolci vanigliate e banana, buccia di agrume candita. Avvolgente e riccamente sapido, manca però di tensione risultando parzialmente inespresso.
BucceCantina Sassarini 2017
Prolungate fermentazioni con il mosto lasciato a contatto sulle bucce per diversi giorni. Acciaio e Barrique. Un campione di botte che deve ancora migliorare l’equilibrio ma dal quale emergono fluidi carichi di energia pura. Il frutto è esplosivo e croccante dimostrando anche al palato grande potenzialità.
Bucce2016
Gesso ed idrocarburo si perdono in fragranti note di pompelmo, una svariata gamma di erbe aromatiche, sale e conchiglia tritata. Sostenuto e verticale dato da struttura e tensione, pieno e succoso risulta ben allungato nel finale da un ritorno alle erbe aromatiche.
Sciacchetrà Riserva A Scià 2016
Ammaliante brillantezza di ambra liquida. Il ventaglio olfattivo è ampiamente variegato per nulla scontato; mare, salsedine, iodio, pietra, arbusti, rosmarino, spezie fiori gialli si inseguono senza mai predominare uno sull’altro. Tridimensionale il palato è pieno di materia e mare, la dolcezza si avverte in modo simultaneo al sapore marino e al frutto giallo disidratato. Progressività e grande freschezza, di una lunghezza estrema. Un calice di nettare che trasporta in un’altra dimensione da dove osservare la volta stellata dell’infinito.
www.sassarini5terre.com
Telefono 0187 888158
Loc. Pian del Corso 1, 19016 Monterosso al Mare (La Spezia)
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