di Giulia Gavagnin
Tredici chef stellati per celebrare in pompa magna i 130 anni de “Agli Amici”, storica insegna della ristorazione friulana e, oggi, uno dei migliori ristoranti d’Italia. Emanuele e Michela Scarello, rispettivamente chef bistellato il primo e maitre di sala la seconda hanno pensato di festeggiare questa data importante senza attendere il 150’: “così, tre generazioni di Scarello possono festeggiare insieme l’evento: chissà mai se ciò sarà possibile tra vent’anni”, hanno detto.
La storia della famiglia friulana risale e interseca un pezzo dell’impero asburgico: fu un trisavolo ex guardia del re nel 1887 ad acquistare una licenza per un emporio di generi coloniali e tabacchi a Godia, pochi chilometri a nord di Udine e, da allora, gli Scarello non si sono mai spostati. Negli anni ’60 la svolta, quando nei locali giunge il primo televisore del circondario.
La necessità di servire un pasto caldo oltre al canonico refosco dal peduncolo rosso diviene impellente. Poi, il desiderio di fare una ristorazione di qualità, che guarda ai cugini d’Oltralpe, è la nuova meta: così la mamma degli attuali patron impara ad amministrare i fuochi in Francia e il papà diventa sommelier. I giovani fratelli si appassionano al mestiere dei genitori e ne seguono le orme a parti invertite: Michela si appassiona alla carta dei vini e all’accoglienza, Emanuele alla cucina. Il giovane chef a 29 anni conquista la prima stella Michelin, nel 2012 arriva la seconda.
Inizialmente scisso tra scuola francese e reminiscenze di grandi maestri friulani, oggi Emanuele è uno degli chef più equilibrati della sua generazione, di mano pulita e intuizioni finissime. Privilegia la peculiarità del suo territorio incastonato tra montagna e mare, tra cultura contadina e tradizioni dell’Europa dell’est. E’ stato presidente dei JRE, il suo ristorante appartiene al circuito Relais Chateaux. La sua autorità è riconosciuta dai migliori colleghi. Non è un caso che alla cena di gala tenutasi lunedì sera presso i locali dell’autosalone BMW a Tavagnacco (UD) i 130 ospiti (come gli anni de Agli Amici) siano stati deliziati dai piatti delle seguenti insegne stellate: La Sommità di Ostuni, Locanda Don Serafino di Ragusa, Don Alfonso di Sant’Agata ai due Golfi; Vespasia di Norcia; Enoteca Pinchiorri di Firenze; Arnolfo di Colle Val d’Elsa; il Luogo di Aimo e Nadia di Milano, L’Albereta di Erbusco, Da Vittorio di Brusaporto; Mirazur di Mentone; Villa Cordevigo di Cavaion Veronese, Da Guido a Costigliole di Santo Stefano Belbo; Borgo San Felice, Castelnuovo Berardenga.
Un raduno di fuoriclasse per festeggiare una famiglia che ha ancora molto da dare alla sua regione e all’Italia intera.
Foto di Fabrice Gallina Agli Amici
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