di Annatina Franzese
È il pasto veloce per eccellenza, quello su cui le grandi catene hanno costruito la loro fortuna, ma la sua origine, affonda le radici probabilmente nel I sec. ac, quando il rabbino Hiller l’Anziano, inaugurò la tradizione di mangiare un miscuglio di mele e nocciole trite, spezie e vino poste all’interno di due fette di pane azzimo, da consumare insieme a delle erbe amare.
I Romani, successivamente, diffusero l’usanza di consumare il pane con qualcosa nel mezzo.
Quella oggi conosciuta come via Panisperna, infatti, pare debba il suo nome al latino panis ac perna, termini che stavano ad indicare panini al mosto e prosciutto cotto nell’acqua di fichi secchi.
Durante il Medioevo e molto prima dell’invenzione della forchetta, era uso comune sovrapporre pezzi di carne e altro cibo su basi di pane per agevolarne il consumo.
È solo a metà del Settecento, però, che troviamo il primo panino propriamente detto. La leggenda narra che, John Montagu, quarto conte di Sandwich, dipendente dal gioco d’azzardo, rifiutava di allontanarsi dal tavolo da gioco per pranzare e allora ordinava alla sua servitù di portargli della carne posta fra due fette di pane.
Oggi il panino si è evoluto. Ha ampliato i suoi orizzonti, è cambiato, fino a trasformarsi in un piatto.
La prima rivoluzione ha riguardato il pane, ingrediente primario e sempre più protagonista; la seconda, il companatico, frutto di accurato studio, ricerca e selezione.
Per questo periodo, una raccolta di panini delle feste, imperdibili ed assolutamente da provare prima della fine del 2022.
Da Gigione Gourmand – Pomigliano d’Arco
Il periodo migliore per una pesca sostenibile del polpo va da agosto a dicembre. Il periodo migliore per la qualità dei friarielli va da settembre a gennaio.
Bastano queste due informazioni per spiegare la filosofia di Gennaro Cariulo, che ha visto consacrato il suo panino come il migliore d’Italia dalla 50 Top Italy.
“Polpo nei friarielli” è tutto un programma. Pane lievimaturato 24 ore fatto con farine da grani italiani, hamburger 100% vitello razza Marchigiana IGP, polpo in due cotture e consistenze, friarielli in tre consistenze e chips di nduja.
Alla corte di Nando Bifulco, va in scena “BifRiserva” con hamburger (ovviamente) riserva Bifulco, scarolina, asiago DOP e bruise di papaccelle.
Gustoso e spiritoso, incarna perfettamente il periodo gioioso e scintillante. D’altronde, siamo o non siamo nel tempio della carne al cospetto di artisti del genere?
A Somma Vesuviana, l’esperienza di Mimmo Molaro incontra l’arte stellata di suo figlio Giuseppe. Mimmo nel suo locale dedica una intera sezione del menù ai panini di pesce. Per questo periodo è disponibile “E poi boh” con seppie, funghi cardoncelli, emulsione di vongole e poi…un ingrediente segreto. Quale sarà? Non vi resta che provare per scoprirlo!
Ornella Buzzone nel suo Public fronte Reggia di Caserta, celebra con un burger speciale le feste.
In carta “Grinch”, un incontro di sapori dove il protagonista è la confettura di mirtilli rossi. Base maio homemade alla senape, cavolo verza marinato nell’aceto di lamponi, chianina 200g, formaggio Brie, noci pecan e rucola fresca.
Sciuè il Panino Vesuviano – Pomigliano d’Arco
“Rudolph” come la renna che utilizza il suo naso rosso e luminoso per illuminare e rendere visibile il sentiero spesso offuscato dalle tempeste di neve, è il panino pensato da Marco e Giuseppe De Luca.
Bun di semi vari di produzione propria, hamburger di scottona, provolone del Monaco dop, scarole lisce napoletane, acciughe di Cetara e crema di papaccelle.
“Il Natale secondo me” è lo speciale panino natalizio pensato dal dottor Ettore Vivo, fresco dell’inaugurazione di Casa Soul Burgers, di cui presto racconteremo, destinato a rimanere in carta anche dopo le feste.
Qui la croccante ciabatta di lievito madre del maestro Carlo Di Cristo, accoglie dentro un panino che in fondo si sente una pizza di scarole, scarola conciata con olive nere, pinoli, alici e gherigli di noce, scaglie di baccalà e provola fusa.
Hangout – Capri
Marco Soverini e Simone Aversa, da Capri, isola bella e felice, hanno pensato di celebrare le festività con un “Panino 5 Cereali”.
Hamburger di salsiccia, stracotto di zucca, provola affumicata, mayo aromatizzata alla salvia, zucca crispy, fonduta di provola e ganache di castagne, perché in fondo chi ha detto che tra una festa e l’altra bisogna mantenersi leggeri?
Primo Piano – Portici
Emanuele Raniello e Antonio Improta dallo loro terrazza affacciata sul porto del Granatello a Portici, portano in tavola “NA-poletano”. Bun artigianale, hamburger di salsiccia, provolone del Monaco, patate a forno, prosciutto crudo 24 mesi, mayo alla soia e torzella, una delle verdure tipiche del periodo che si utilizza per la preparazione della minestra maritata.
Craft 27 – Torre Annunziata
Emanuele detto Menny Ambrosino, al Craf 27 ha messo in carta “Entropia Natalizia”.
Salsiccia, crema di friarielli, stracciata di Paolo Amato Caseificio Aurora, tocchetti di salsiccia di salame nero casertano certificato e fili di peperoncino piccante.
Is Pop – Pomigliano d’Arco
Nel nuovo locale di street food firmato da Francesco Sodano, tutto ruota intorno al pane. Ciabatta is pop e il claim e dunque niente di meglio della ciabatta per contenere “Alici” con alici del Mar Cantabrico, scarola ripassata con olive e capperi cruda e cotta burrata di Andria.
Direttamente da Piazza Trivio, dove sono perennemente in mood aperitif, Ciro Granata e Michele Capasso, hanno pensato a “Gennarone 2.0”
Bun al sesamo, hamburger di porchetta, provola dorata & fritta, friarielli saltati, tarallo alle mandorle, maionese al pepe.
Perché privarsi di tanta bontà?
Agripanificio Santa Lucia – Marigliano
Giuseppe Monda che oramai si divide tra la sede storica dell’attività e l’Agripanificio Urbano in pieno centro a Marigliano, tra un lievitato e l’altro presenta “BaccaNà” con pomodoro del piennolo, scarola, olive, noci ripassata in padella, baccalà e blu di pecora (Carmasciando) in tempura.
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