di Antonella Petitti
Amo i luoghi in cui il cibo si fa mezzo di cultura. Nel 2017 non possiamo esimerci di ignorare l’importanza degli alimenti per la nostra salute, ma anche il valore che riescono a trasmettere in quanto identità, stile di vita, simbolo di conoscenza.
Ed Hackert è entrato subito in questa categoria, già a partire dalla scelta del nome (aspetto troppo spesso ancora tralasciato).
Perché il nuovo bistrot di Caserta, che attorno a sé racchiude una sala ristorante vista cucina, un bar cocktelleria ed una pasticceria, è un luogo che è nato “guardando” alla propria cultura.
Quella casertana, ovviamente, e del patrimonio artistico storico che la Reggia rappresenta. Jakob Philipp Hackert è stato un pittore della corte ed ha rappresentato questa città e le sue bellezze in molteplici opere oggi ancora affascinanti.
E se l’ispirazione nasce da un pittore tedesco che ha amato questi luoghi, è stato poi un affiatato gruppo di lavoro che ha dato vita alla riuscita formula di Hackert.
In cucina ed alla guida della scuola di formazione c’è lo chef Marco Merola. Poche parole, sguardo attento, maniaco dei particolari.
Lo spirito europeo dell’impronta – che ne fa un locale sempre aperto per mangiare, stuzzicare, prendere il caffè, fare l’aperitivo o una riunione di lavoro informale – viene “addolcita” dalla tendenza mediterranea nel piatto.
Piatti semplici ma concettuali, ricercata materia prima e modernità nel servizio, nella mise en place ed anche nella cucina in sé. Niente fronzoli barocchi, dai pasti veloci ai dolci a regnare sono il prodotto e la tecnica.
D’altronde sotto la supervisione dello chef tutto viene prodotto in cucina, a suon di mattarelli, forni e fiamme: già la colazione qui è un trionfo.
Nato lo scorso giugno, Hackert sta ancora muovendo i suoi primi passi ma dimostra di saperlo fare con grande sicurezza e soprattutto con le idee chiare.
Freschissima la Menzione Speciale nella Guida Bar d’Italia del Gambero Rosso (3 chicchi, 3 tazzine) a seguito del Premio Mangia e Bevi nelle categorie Miglior Novità dell’anno e Pastry chef, a cui sicuramente ne seguiranno altre.
Ecco cosa abbiamo mangiato in una pausa al bistrot, e un paio di novità che arrivano dritte dritte dal ristorante:
Alice nel paese delle Marinate: alice, tartare di pomodori verdi, alga Nori, mela verde
Sous Bois: cremoso al tartufo nero, lamine di liquirizia, terriccio al cacao, confit di cassis e frutti rossi
Una squadra che funziona e che ha già raggiunto importanti obiettivi quella di Hackert, partendo dall’ingegnere Maurizio Mazzotti che ha dato vita al progetto ed ai titolari: Adriana Di Scala e Marco Mazzotti.
Lo chef Marco Merola ha già dimostrato di essere un direttore d’orchestra di grande levatura, sovvertendo la convinzione che il genio vada di pari passo con la sregolatezza. Merola ha metodo e costanza, ed il risultato si vede.
“La mia è una cucina del tutto personale, non saprei definirla diversamente. Dentro ci sono le emozioni che provavo di fronte al ragù di mia nonna ma anche tutte le esperienze che sono seguite in tutte le cucine che mi hanno accolto. Quando penso ad un piatto mi interessa solo l’emozione che mi procura e quella che può nascere in chi lo mangerà“, racconta lo chef.
Hackert va tenuto d’occhio, rappresenta a pieno la nuova concezione di locale multifunzionale e Caserta dev’esserne orgogliosa.
Hackert
Corso Trieste, 267 – Caserta
0823.441168
info@hackert.it
Costo medio Bistrot 15 euro
Costo medio Ristorante 55 euro
Sempre aperto dalle ore 7 alle 24, tranne lunedì pomeriggio
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