Guida MICHELIN Italia 2016
61a edizione
La stella Michelin riconosce la qualità di una cucina, non la cambia.
“La stella Michelin nasce dalla Guida e ha la sua stessa vocazione. La storia inizia nel 1900, da un’idea dei fratelli Édouard e André Michelin per aiutare le poche migliaia di automobilisti francesi alle prese con un viaggio che era spesso aleatorio o addirittura avventuroso. La Guida Michelin, da allora, è la guida per e di chi viaggia. Come ogni prodotto, servizio e tecnologia Michelin, è al servizio della mobilità. Per Michelin la stella è nel piatto, ma non si ferma lì.
Da sempre, le stelle orientano il viaggiatore. Un ristorante su cui brillano tre stelle “vale il viaggio”, due stelle “merita una deviazione”, una stella è “un’ottima cucina”.
Funziona come una macchina fotografica. Il conferimento della stella, per quanto ambito, è l’istantanea di quell’anno. Brilla grazie alla qualità della cucina, ma, proprio come le stelle, non è di proprietà.
Si può ottenere e mantenere la stella anche proponendo una cucina genuina a prezzi contenuti. Pensiamo alla cucina pop di D’O a Cornaredo, in Lombardia, Il Centro di Priocca d’Alba, in Piemonte, Il Piastrino, a Pennabilli, in Emilia Romagna, e i tre nuovi stellati il Ristorante Shalai, a Linguaglossa, in Sicilia, l’Aga, a San Vito di Cadore, nel Veneto, e l’Osteria Arbustico, a Valva, in Campania,.
La macchina fotografica non cambia il panorama una volta scattata la foto, la stella non cambia la cucina.”
La Guida MICHELIN Italia è in vendita dall’11 dicembre.
La App gratuita MICHELIN Ristoranti è scaricabile dal 10 dicembre alle 13:00.
Guida MICHELIN Italia 2016
334 ristoranti stellati
Stelle in aumento e in movimento
Il nuovo panorama regionale della cucina italiana
Con circa 50 novità tra i ristoranti di qualità, l’Italia si conferma la seconda selezione più ricca al mondo.
Sono 2 i nuovi ristoranti **, 24 le new entry * e 24 i nuovi Bib Gourmand.
***
Nella 61a edizione della Guida MICHELIN Italia confermano di avere una cucina che “vale il viaggio”, e quindi le***Michelin, gli 8 ristoranti dell’edizione 2015:
Piazza Duomo ad Alba, Da Vittorio a Brusaporto, Dal Pescatore a Canneto Sull’Oglio, Reale a Castel di Sangro, Enoteca Pinchiorri a Firenze, Osteria Francescana a Modena, La Pergola a Roma e Le Calandre a Rubano.
**
Sono 38 i ristoranti che “meritano una deviazione”, e quindi le **Michelin. Tra questi, due significative novità.
Casa Perbellini a Verona, dello chef Giancarlo Perbellini. Le due stelle rappresentano una conferma del talento e della costanza nel tempo di Perbellini, che festeggia con questa edizione vent’anni da chef Stellato Michelin.
“Perbellini si concentra sui due elementi fondamentali della ristorazione: il prodotto e l’ospitalità. Da un lato dunque una materia prima impeccabile e la capacità di estrarne i valori gustativi più alti con un menù degustazione dove ogni preparazione si basa su pochi ingredienti, in equilibrio e con alte intensità di sapori. Dall’altro un nuovo Concept che mette il cliente al centro, ospitato a casa propria con la visione diretta di tutta la brigata di cucina.”
Sergio Lovrinovich, Caporedattore della Guida MICHELIN Italia.
Gourmetstube Einhorn a Mules, dello chef Peter Girtler, che reinterpreta la cucina regionale con stile creativo, puntando sull’alta qualità delle materie prime principalmente provenienti da produttori locali.
“Il trionfo della ristorazione d’albergo gourmet, grazie anche all’impegno della famiglia Stafler, 200 anni di storia di ospitalità e una piccola, ma attenta azienda agricola per fornire la migliore produzione di pastorizia locale in una valle assolutamente incontaminata. Uno chef capace di stupirvi con una della cucine più creative della regione.”
Sergio Lovrinovich
*
Sono 288 i ristoranti dall’”ottima cucina”, di cui 26 novità. Si segnalano in particolare:
La realtà milanese. Ci sono 3 novità nella metropoli gastronomica che è ulteriormente cresciuta grazie a EXPO 2015.
I ristoranti Seta by Antonio Guida, all’interno del Mandarin Oriental, una cucina che abbraccia “terra e mare, proponendo piatti dall’intrigante intreccio di sapori e influenze orientali, che dall’Italia raggiungono mete internazionali.”
Sergio Lovrinovich.
Tukuyoshi: YoJi Tokuyoshi, chef che ha lavorato al fianco di Massimo Bottura, “propone una cucina tricolore inedita, reinterpretata con sguardo nipponico, tecnica sopraffina e forte personalità.”
Sergio Lovrinovich.
Armani Ristorante: chef Filippo Gozzoli. “Piatti sapidi e ben preparati, in linea con le tendenze attuali: un mix di creatività, tecnica ed ingredienti mediterranei.”
Da La Guida Michelin 2016.
La Sicilia. Nelle Isole Eolie, Signum di Salina è un “ristorante dell’omonimo Hotel, incastonato in un antico borgo, dove è possibile gustare i sapori mediterranei proposti da una giovane e talentosa chef ventiseienne, Martina Caruso, che rivisita i piatti del territorio con un tocco di freschezza e creatività.”
Sergio Lovrinovich.
A Linguaglossa, il Ristorante Shalai. “In dialetto siciliano significa gioia piena, lo stato d’animo che vi abiterà sedendovi al desco di questo elegante ristorante, dove vi attendono sapori mediterranei rivisitati in chiave moderna dallo chef Giovanni Santoro, classe 1984.”
Da La Guida MICHELIN 2016.
A Dolegna del Collio, L’Argine di Vencò dispone solo di una ventina di coperti, che ricevono le attenzioni di Antonia Klugmann: scelta ristretta per assicurare la freschezza dei prodotti che subiscono poche trasformazioni, accostamenti originali, sapiente uso di erbe aromatiche. La cifra della sua cucina!
Da La Guida MICHELIN 2016.
Numeri: novità e curiosità
Sono circa 320 le novità contenute nella 61a edizione della Guida MICHELIN Italia, che propone ai suoi lettori oltre 6.300 esercizi distribuiti su più di 2.000 comuni.
Tra gli oltre 2600 ristoranti:
1114 sono i ristoranti che propongono un pasto completo a meno di 25 €
Sono 271 i Bib Gourmand, 24 le novità.
Il simbolo indica gli esercizi che propongono una cucina di qualità, a carattere tipicamente regionale, con un menu completo a meno di 30 € (35 € nelle città capoluogo e nelle località turistiche importanti).
Il panorama stellato della Guida Michelin 2016 si configura così:
* 26 nuovi totale ristoranti 288
** 2 nuovi totale ristoranti 38
*** totale ristoranti 8
Per un totale di 334 ristoranti stellati.
Anche in questa edizione spiccano molti giovani talenti, ai quali viene assegnata per la prima volta l’ambita stella. Tra le novità, infatti, 10 chef hanno un’età inferiore ai 35 anni.
La Campania conquista la seconda posizione con tre new entry, il Veneto è la regione più dinamica, con 6 novità.
La Lombardia conferma il suo primato per numero di stellati: 58 ristoranti (2*** 6** 50*). La Campania, con 37 ristoranti (5** 32*), si posiziona sul secondo gradino del podio; seguono il Piemonte (1***4**31*) e il Veneto (1***3** 32*), con 36 ristoranti.
Diversa è la situazione nella classifica per provincia. Napoli balza al primo posto con 20 ristoranti stellati (5** 15*), Roma passa al secondo posto, con 19 ristoranti stellati(1***2** 16*), insieme a Bolzano (4** 15*); sale in quarta posizione Milano, con 15 ristoranti (3**12*).
Le regioni con più ristoranti Bib Gourmand sono:
Veneto 32 (3 novità), Emilia Romagna 32 (3 novità), Toscana 29 , Piemonte 29 (4 novità), Lombardia 28 (1 novità).
La guida di chi viaggia: gli alberghi
La Guida Michelin Italia 2016 offre una selezione dei maggiori alberghi per ogni fascia di prezzo, in grado di soddisfare le esigenze di ognuno.
Sono circa 3.700 gli alberghi, suddivisi in 6 categorie di confort:
38 Gran lusso e tradizione
247 Gran confort
1.035 Molto confortevole
1.311 Di buon confort
736 Abbastanza confortevole
432 Forme alternative di ospitalità (agriturismi, B&B, residenze d’epoca)
Attenzione: questi sono simboli Michelin e non corrispondono alle stelle attribuite in base alle leggi vigenti.
La Guida MICHELIN
I rigorosi criteri di selezione, applicati in modo omogeneo in 24 Paesi, rendono la Guida Michelin un riferimento nel campo della ristorazione. Gli ispettori Michelin operano in modo anonimo seguendo una consolidata metodologia in tutto il mondo e pagano il conto al ristorante, valutando esclusivamente la qualità della cucina in base a cinque criteri definiti da Michelin: qualità dei prodotti, gusto e abilità nella preparazione dei piatti e nella combinazione dei sapori, cucina rivelatrice della personalità dello chef, rapporto qualità/prezzo e continuità nel tempo e nel menu. Questi criteri sono rispettati dagli ispettori Michelin in Italia, come in Giappone o in Cina e negli Stati Uniti. Ne consegue che la qualità di un ristorante tre stelle è la stessa a Firenze e a New York, così come dev’essere equiparabile la qualità di un ristorante una stella a Napoli e a Londra.
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