di Dora Sorrentino
Campania felix, territorio fertile, ricco di eccellenze enogastronomiche che ieri mattina sono state celebrate all’interno della manifestazione Gustus alla Mostra d’Oltremare durante la presentazione della guida del quotidiano Il Mattino Mangia&Bevi, che sarà in edicola dall’8 dicembre, realizzata dai due giornalisti/amici Santa Di Salvo e Luciano Pignataro. Molti si chiedono: c’era bisogno di un’ulteriore guida enogastronomica? La risposta è sì, se si considera che questa guida nasce con l’intenzione di far emergere il meglio di un territorio spesso condannato dalle critiche di chi magari, senza arte né parte, esterna giudizi senza conoscere realmente ciò di cui si sta parlando. Nella guida Mangia&Bevi sono segnalati, 159 ristoranti, 102 osterie e trattorie, 160 vini, 108 pizzerie, 24 agriturismi, 12 street food e 12 gastronomie. Tanti i premi che i giornalisti de Il Mattino hanno voluto assegnare alle tante rappresentanze del territorio che si sono contraddistinte per la loro categoria.
Il locale dell’anno è Baccalaria, un ristorante che si è dedicato alla riscoperta di un prodotto versatile di notevole qualità, il baccalà.
Il piatto dell’anno è quello dello chef bistellato Francesco Sposito di Taverna Estia: spaghettoni all’anguilla laccata.
Il premio per la cucina del cuore è stato assegnato alla famiglia Fischetti dell’Oasis di Vallesaccarda, un ristorante gestito con amore da una famiglia unita e numerosa, capace di mettere insieme tradizione e territorio.
L’accoglienza più bella è quella di Faby Scarica, una giovanissima chef che da circa un anno ha dato vita al suo progetto di orto e cucina concretizzatosi in Villa Chiara, una struttura in quel di Pacognano a Vico Equense, dove ci si sente subito in famiglia.
Lo chef emergente è Antonio Petrone del ristorante Pensando a te di Baronissi. Non è un personaggio molto mediatico, preferisce stare rintanato in cucina per elaborare i suoi piatti in maniera precisa ma senza troppe tecniche ed effetti speciali.
Il premio alla carriera non poteva che andare ad Angelina Ceriello, della trattoria E’ Curti di Sant’Anastasia. Dall’età di nove anni in cucina, Angelina ha trascorso tutta la sua vita ad emozionare la sua clientela con una cucina tradizionale dai sapori antichi.
Il sommelier dell’anno è Luigi Casciello, dell’Antica Osteria Nonna Rosa di Vico Equense, che si è appassionato di vino leggendo “Vino al vino” di Mario Soldati. Nel ristorante in cui lavora ha creato una carta dei vini notevole, inserendoci tanto del territorio, ma buttando uno sguardo in Italia e all’estero.
La cantina dell’anno è la Caravella, grazie alla quale Amalfi è diventata un punto di riferimento per gli amanti del vino, che possono dividere le proprie scelte tra classici e novità.
Il maître dell’anno è Costanzo Cacace, che proviene da un’esperienza quasi trentennale al Don Alfonso. Oggi si trova a Terrazza Marziale, dove continua la sua attività con le caratteristiche di sempre: entusiasmo e classe.
I fratelli Francesco e Salvatore Salvo si aggiudicano il titolo di pizzeria dell’anno, una struttura che guidano con sapienza e capacità. Tra le caratteristiche della pizzeria, bisogna annoverare, oltre alle pizze, un personale di servizio che si forma attraverso corsi nelle migliori sale di ristoranti italiane, una carta dei vini che non ha eguali nel mondo delle pizzerie ed una costante ricerca sugli impasti e sui prodotti di qualità.
La pasticceria d’autore è di Alfonso Pepe, pluripremiato pasticciere soprattutto grazie ai suoi dolci lievitati, come il panettone e la colomba, ma grazie anche ai suoi dolci, tra cui è recentemente emerso il Babà del Vesuvio.
La trattoria dell’anno è Fenesta Verde di Giugliano. La cucina di terra proposta da circa settant’anni dalla famiglia Iodice continua a conquistare i palati della clientela.
Tra i premiati, anche la pizzeria che ha vinto il Campionato della Pizza 2015 organizzato da Il Mattino, ossia Da Zero di Vallo della Lucania.
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