La provincia più vitata d’Italia, dagli spazi immensi, facilmente percorribile, ricca di biodiversità: ecco il riferimento assoluto per chi ha voglia di conoscere il Sannio. Benevento è ancora sconosciuta al turismo di massa. D’accordo, il nome non è onirico, fa pensare a un poggio agricolo, ma nelle sue mura longobarde c’è ogni ben di Dio, a cominciare dalla Chiesa di Santa Sofia, e poi l’Arco di Traiano, l’Hortus Conclusus di Mimmo Paladino per non parlare della palazzata di corso Garibaldi.
Il Sannio è poi terra di vini, vi si coltiva il 65% di tutte le uve della Campania, ha paesini bellissimi, puliti e con suggestivi centri storici come Sant’Agata dei Goti o Cerreto Sannita per non parlare delle Terme di Telese, assurta agli onori della cronaca purtroppo solo per motivi politici.
Infine latticini e olio di primissimo ordine, per non parlare del Fortore dei torroni, dei pascoli e del grano, un balcone incantato sulla Daunia.
Un fuoriporta relativamente vicino a Napoli che ha ancora una verità non turistica da raccontare e nella quale ci sono imprenditori che ci credono davvero come nel caso di Francesco Izzo.
Il suo sogno divenuto realtà è ispirato a due donne: Alice Waters, la chef americana pioniera del chilometro zero che ha curato l’orto della casa Bianca a Michelle Obama, e Regina Tchelly con la sua favela organica in Brasile. Due modi per tornare alla terra, due progetti per vivere la terra che stanno ispirando la borghesia e gli intellettuali di mezzo mondo.
Per questo motivo Francesco ha deciso di costruire a Melizzano, nel cuore del Sannio, terra di vigneti, oliveti e biodiversità dove il biologico non è una moda recente ma abitudine consolidata da vent’anni, La Pampa Relais & Taste.
Un progetto dell’imprenditore che si affianca ad altre strutture ispirate alla bioarchitettura e alla biodinamica della zona come l’azienda vinicola Cautiero o l’agriturismo Giravento, entrambi gestiti da giovani coppie fuggite dalla città per ritrovare il giusto ritmo in campagna.
A pochi chilometri, a Telese, inoltre, c’è l’Aquapetra Resort, un antico villaggio restaurato in pietra dove ci si rilassa e si mangia biologico: proprio come ha fatto Ferragamo a San Giustino Valdarno. Ristorante Stellato.
Bellissimo il ristorante, La locanda, nel cuore della struttura, regno di Luciano Villani.
Sempre a Telese c’è il Kresios di Giuseppe Iannotti, un ristorante di ricerca e di avanguardia tra i migliori della Campania con stanze molto belle e un personale di sala competente e appassionato. Anche questo è stellato.
Le sorprese in cucina non finiscono qui: dobbiamo infatti ricordare a Puglianelllo il Foro dei Baroni di Raffaele D’Addio. Qui il menu è infatti un ritratto informato e vivace del territorio: dalla profonda e accurata selezione di formaggi e affettati ad una lista di vini e birre artigianali; dalle carni ai presidi Slow Food. Ma è soprattutto nei piatti con gli ortaggi e nelle verdure che si ritrovano il senso della cucina più autentica e i risultati della ricerca più divertenti.
Il verde della campagna beneventana, operosa e ordinata, con l’intervallo colorato di qualche fiore di borragine o delle violette ritornano in molti dei piatti primaverili, con un gradevole equilibrio tra tecnica e semplicità.
Altro locale giusto nel posto giusto: La Locanda della Luna di Daniele Luongo si è allargata di una bella veranda curata con gusto dove si gode il mare di verde al confine tra Irpinia e Sannio. Raggiungerla è facilissimo: sta a dieci minuti dieci dall’uscita di Benevento sulla Napoli-Bari. In pratica uscite, poi, dopo qualche chilometro di superstrada uscite a San Giorgio e in cima al paese trovate questo piccolo borghetto, oasi di tranquillità. Dovete solo scegliere sotto quale albero parcheggiare.
A Benevento Centro dobbiamo ricordare Dionisio Bistrot dove si gode di tapas e buoni vini nel corso principale, spin off del ristorante Dionisio.
Ricordiamo anche la cucina di Angelo D’Amico che dopo l’esperienza dell’Una Hotel, ha aperto la sua Locanda Radici a Melizzano. I piatti di Angelo sono stagionali, ricchi di sapore, frutto di una continua e maniacale ricerca su territorio sannita generoso di carni e di ortaggi. Più che la creatività, è la tecnica ad essere al servizio della tradizione, i sapori sono ben riconoscibile e c’è sempre un bel gioco di rimbalzo tra l’elemento principale e il contorno.
Da non dimenticare poi trattorie come Nunzia nel capoluogo, Al Borgo a Molinara nel Fortore, terra di formaggi, legumi e dei torroni di San Marco dei Cavoti.
Il Sannio è l’obiettivo principale per fare il pieno di vino e di olio. Ci sono le grandi aziende come la Cantina Sociale di Solopaca, la Guardiense, la Vinicola del Titerno e la Cantina del Taburno, e non a caso che qui ci sono i pionieri dell’enoturismo in Campania. Parliamo di Mustilli a Sant’Agata sui due Goti, Ciabrelli e Venditti a Castelvenere, il comune più vitato della Campania, a cui si è aggiunto adesso Libero Rillo di Fontanavecchia con una bella sala degustazione.
E gli agriturismi? Sicuramente il numero uno è Mastrofrancesco a Morcone, che si distingue da tutti.
Non c’è solo il 90 per cento autoprodotto di ciò che viene servito, non c’è solo la maniacale attenzione di produrre il meglio, a partire dall’olio extravergine a finire all’ultima delle salsicce, non c’è solo un amore sviscerato per i propri animali (suini casertani, oche, polli allevato all’aperto) e il loro benessere, non c’è solo una ricerca spasmodica dei prodotti migliori, quando non realizzati in proprio, come il parmigiano reggiano 36 mesi di un piccolo produttore dell’Emilia o la pasta del premiato pastificio Vicidomini. No, qui c’è altro. Qui c’è cultura del cibo, delle tradizioni passate, e delle tecniche più moderne. C’è curiosità di confrontarsi con abitudini gastronomiche diverse e recupero di ricette dimenticate, c’è rispetto per il cliente e per la natura.
E allora, cosa aspettate a scoprire il Sannio, tra ceramiche, borghi spettacolari, verde purissimo e tanta roba buona?
Guida Ristoranti Sannio
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