Dopo 25 anni dalla prima uscita, la Guida agli Extravergini 2025, a cura di Slow Food Italia, si conferma uno strumento essenziale per la promozione e la valorizzazione del patrimonio olivicolo italiano. Realizzata grazie all’apporto di numerosi collaboratori in tutta Italia e al sostegno di BioEsperia, Gruppo Saida e RICREA, la guida offre ai lettori un percorso di scoperta tra territori, aziende e varietà, raccontando le storie di produttrici e produttori che preservano la biodiversità locale, tutelano il paesaggio e puntano su qualità e innovazione sostenibile. Nonostante le sfide imposte dai cambiamenti climatici, la produzione olivicola del 2025 ha registrato una ripresa significativa in Italia: ne sono un esempio le 823 aziende recensite e i 1321 extravergini segnalati.
Ecco una panoramica del settore nelle regioni del Sud Italia e i riconoscimenti assegnati nella Guida agli Extravergini 2025, disponibile su slowfoodeditore.it.
Le regioni del Sud Italia
In Campania quando tutti i segnali facevano presagire un’annata disastrosa, tra fine agosto e inizio settembre abbondanti piogge hanno ribaltato le sorti della stagione. Gli oli assaggiati mostrano una qualità superiore alla media, con pochissimi scarti e un profilo organolettico ricco ed equilibrato. Le varietà autoctone campane si sono espresse al meglio, confermando una stagione inaspettatamente straordinaria.
Spostandosi in Puglia la situazione cambia molto. Le alte temperature invernali e la mancanza di pioggia hanno provocato la perdita del 40% del raccolto. Nei terreni non irrigabili le olive non sono state raccolte e spesso neppure coltivate. In questo panorama desolante alcuni cultivar come l’Ogliarola, la Garganica, la Coratina e la Peranzana hanno beneficiato delle piogge di fine estate e autunno, che hanno donato loro un fruttato corposo, con profumi peculiari e una straordinaria caratura di amaro e piccante. L’agricoltura non può più affidarsi a pratiche tradizionali e convenzionali, e trova nelle soluzioni biologiche, integrate e agroecologiche la risposta migliore, evitando l’adozione di pratiche di superintensivo.
Situazione simile nella vicina Basilicata, dove il settore ha dovuto affrontare una stagione estremamente difficile. In tutto il territorio regionale la produzione è stata drasticamente ridotta, al punto che molti frantoiani hanno scelto di non operare. Uno dei principali fattori responsabili di questa situazione è stata la grave carenza di precipitazioni. Tra le difficoltà generali, alcune eccezioni hanno saputo distinguersi. In particolare la varietà Coratina, grazie alla sua maturazione tardiva.
Anche in Calabria è tempo di riconoscere che la crisi climatica è una costante con cui fare i conti. Un fenomeno nuovo e ineluttabile, che impone strategie per limitarne i danni. Molti produttori e frantoiani stanno già adottando soluzioni agronomiche e tecnologiche per contrastarne gli effetti, riuscendo con difficoltà a preservare la qualità estraibile. La stagione è stata segnata da siccità e caldo eccessivo, dalla primavera all’autunno inoltrato. Il problema principale non è stato tanto qualitativo quanto produttivo: con l’eccezione della provincia di Reggio Calabria, dove la produzione è stata discreta sulla fascia tirrenica. Complessivamente, la riduzione è stimata intorno al 60%.
Un’altra campagna olearia disastrosa si è verificata in Sicilia. Gli olivicoltori hanno registrato cali superiori a quelli degli ultimi anni, con riduzioni fino all’80% nel Catanese (Nocellara dell’Etna) e al 50% nel Belicino. La crisi climatica, caratterizzata da siccità e temperature elevate, ha aggravato la situazione, mentre le infrastrutture idriche inadeguate peggiorano la scarsità di acqua. Nonostante tutto, la Sicilia resta tra le prime regioni olivicole italiane, eccellendo nella produzione di qualità.
Terminiamo la panoramica in Sardegna, dove anche qui la campagna 2024/25 ha registrato un calo complessivo rispetto all’annata precedente, a causa di eventi climatici che hanno compromesso la resa in diverse zone. Solo nel Sud Sardegna-Iglesiente si è registrata un’ottima produzione dopo la scarsa raccolta dell’anno precedente.
I riconoscimenti
La Chiocciola è il simbolo assegnato dai curatori della Guida a quelle aziende olivicole che interpretano i valori organolettici, territoriali e ambientali secondo la filosofia Slow Food. Per quanto riguarda il Sud Italia, ne sono state assegnate 15.
Basilicata
Mantenera – Tricarico (MT)
Calabria
Arcaverde – Cosenza (CS)
Oleificio Torchia – Tiriolo (CZ)
Campania
Maria Ianniciello – Grottaminarda (AV)
Terre di Molinara – Molinara (BN)
Puglia
Agridea Vallillo – Serracapriola (FG)
De Carlo – Bitritto (BA)
Sardegna
Antonella Anna Maria Orrù – Siamaggiore (OR)
Masoni Becciu – Villacidro (CA)
Sicilia
Agrobiologica Rosso – Chiaramonte Gulfi (RG)
Tenuta Cavasecca – Siracusa (SR)
Terraliva – Buccheri (SR)
Titone – Misiliscemi (TP)
Vernera – Buccheri (SR)
Vincenzo Signorelli – Nicolosi (CT)
Il riconoscimento Grande Olio viene attribuito all’olio eccellente nella sua categoria per pregio organolettico, aderenza al territorio e alle sue cultivar. Nel Sud Italia si sono aggiudicati il premio 36 oli.
Basilicata
Coratina di Frantoio Montanaro dal 1938 – Palazzo San Gervasio (PZ)
Deciso di Fratelli Carbone – Tricarico (MT)
Calabria
Orolio Limited Edition di Fratelli Renzo – Corigliano Rossano (CS)
M.Elodia di Tenuta Severini – Mottafollone (CS)
Evo Torchia Blend di Oleificio Torchia – Tiriolo (CZ)
Campania
Plus Valore di Nicolangelo Marsicani – Morigerati (SA)
Alfa di Fattoria Ambrosio – Salento (SA)
Ravece di Oleificio Fam – Venticano (AV)
Zahir Riserva di San Comaio – Zungoli (AV)
Puglia
Oliva Rossa di Salamida – Alberobello (BA)
Puro – Coratina di Frantoio Perniola – Altamura (BA)
Terrematte di Francesco Leonetti – Andria (BT)
Di Peranzana e Ogliarola di Pantaleo di Molfetta – Bisceglie (BT)
Versante di Dintrò – Corato (BA)
Mimi Coratina di Donato Conserva – Modugno (BA)
Intenso di Chalet del Sole – Molfetta (BA)
Coppadoro di Ciccolella – Molfetta (BA)
N’Alia di AgriOlea – Ostuni (BR)
Natyoure Estratto con ultrasuoni di Frantoio Mossa – Sannicandro di Bari (BA)
Gran Riserva – Coratina di Congedi – Ugento (LE)
Sardegna
Semidana e Gran Riserva Giuseppe Fois di Accademia Olearia – Alghero (SS)
Sicilia
Evo Principe di Agnellaro – Aragona (AG)
Evo Cunzatillu di Cunzatillu – Cassaro (SR)
Dop Monte Etna di Roberto Miraglia – Catania (CT)
Primo Dop Monti Iblei di Frantoi Cutrera – Chiaramonti Gulfi (RG)
Polifemo Dop Monti Iblei di Viragì – Chiaramonte Gulfi (RG)
Auliva di La Collina degli Iblei – Giarratana (RG)
Irè Selezione di famiglia di Terre di Shemir – Misiliscemi (TP)
Giarraffa e Multicultivar di Mandranova – Palma di Montechiaro (AG)
Notte Tempo Igp Sicilia di Terre di Zaccanello – Racalmuto (AG)
I Muri Igp Sicilia di Frantoi Covato – Ragusa (RG)
Notti D’Amuri di Nettare d’Oliva – Realmente (AG)
Fuddìa di Sikulus – Santa Maria di Licodia (CT)
Il premio Grande Olio Slow viene riconosciuto all’olio eccellente, capace di emozionare in relazione a cultivar autoctone e territorio di appartenenza, ottenuto con pratiche agronomiche sostenibili. Sono 53 gli oli premiati del Sud Italia.
Basilicata
Cenzino – Coratina di Vincenzo Marvulli – Matera (MT)
Essenza di Tenuta Lagala – Venosa (PZ)
Campania
Cru Orrico e Cru Pino de’ Monaci de Il Cappero – Anacapri (NA)
A’ Criatura di Tenuta La Selva – Casal Velino (SA)
Levante di Taverna Setteventi – Flumeri (AV)
Regio e Maestro di Fontana Madonna – Frigento (AV)
Ravece di Case d’Alto – Taurasi (AV)
Ortice di Di Fiore – Morcone (BN)
Racioppella di Frantoio Romano – Ponte (BN)
Olio Crisci di Silvia Maria Michela Crisci – San Giorgio La Molara (BN)
Itran’s di Madonna dell’Olivo – Serre (SA)
Calabria
Spezzanese e Grossa di Cassano di Arcaverde – Cerchiara di Calabria (CS)
Giotto e Rosì di Sorelle Garzo – Seminara (RC)
Evo Torchia di Oleificio Torchia – Tiriolo (CZ)
Puglia
Cima di Mola e Olivastra di Intini – Alberobello (BA)
Coratina di Agrimaggiore – Barletta (BT)
Il Secolare di Vaira – Sapori dal Gargano – Carpino (FG)
Con Brio di Terradiva – Minervino Murge (BT)
Evo Tedò di Tedò – Ruvo di Puglia (BA)
Maximum di Agribiotrotta – San Giovanni Rotondo (FG)
Peranzana di Olio Prencipe – San Marco in Lamis (FG)
Giulia di Suberito – Terlizzi (BA)
Evo Borrelli di Luigi Borrelli – Torremaggiore (FG)
Linfa d’Oro – Coratina di Luigi Medina – Vieste (FG)
Artè di Olio della Valle – Vieste (FG)
Sardegna
Terracuza di Giacomo Nieddu – Bolotana (NU)
S’Ard – Semidana di Franco Ledda – Oristano (OR)
Ollu – Semidana di Rovelli – Oristano (OR)
Semidana di Tanca Barbarossa – Oristano (OR)
Donna Marisa Dop Sardegna di Antonella Anna Maria Orrù – Siamaggiore (OR)
Ispiritu Sardu Alphabetum e Concordu di Masoni Becciu – Villacidro (CA)
Sicilia
Nettaribleo Dop Monti Iblei di Agrestis – Buccheri (SR)
Cherubino Igp Sicilia Tonda Iblea di Terraliva – Siracusa
Terre in Fiore e Goccia Verde di Terre di Demetra – Castelvetrano (TP)
Villa Zottopera di Agrobiologica Rosso – Chiaramonte Gulfi (RG)
Evo Guccione di Oleificio Guccione – Chiaramonte Gulfi (RG)
Qulfe Dop Monti Iblei di Terre sul Dirillo – Chiaramonte Gulfi (RG)
Principe di Marino – Ferla (SR)
Involio – Nocellara Etnea di Casa Grazia – Gela (CL)
Dop Valli Trapanesi di Titone – Loco Grande (TP)
Evo Disisa di Disisa – Monreale (PA)
Foglie di Platino Igp Sicilia – Nocellara del Belìce di Vincenzo Signorelli – Nicolosi (CT)
Alberelli Grand Cru – Cerasuola di Baglio Ingardia – Paceco (TP)
La Biancolilla di Bio Terrazzino – Raffadali (AG)
Evo Maira di Marcello Maira – San Giovanni Gemini (AG)
Siracusana – Zaituna di Tenuta Cavasecca – Siracusa (SR)
La Guida agli Extravergini 2025 è realizzata grazie al sostegno di Gruppo Saida, BioEsperia e RICREA. |