Gresca a Barcellona
Calle de Provenca 230
Tel.+34 934 516 193
Sempre aperto
Il divertimento è assicurato, soprattutto se siete della ormai minoranza degli onnivori perchè godrete sul vegetale, sul mare e sulla carne come in pochi altri posti, in una squenza che vorreste infinita. Divertimento per il cibo, per il modo informale ma rapido e puntuale con cui viene servito, per la carta dei vini, per l’ambiente a metà fra un bistro parigino e un ristorante del Nord Europa, si mangia in una ampio corridoio oppure proprio di fronte alla cucina che chiude a U il locale appollaiati sugli sgabelli.
Rafa Penya è un cuoco che riesce a contenere il proprio ego sui piatti, ce lo presenta Marc Canillo, cofondatore di Mammafiore, grande distributore di cibo ialiano in Europa con base proprio qui a Barcellona. Il posto è uno dei suoi preferiti e capiamo subito perchè.
La cucina ha una tecnica solida, basata sulla conoscenza della materia prima, ha elementi fusion che però esaltano i piatti senza diventarne i protagonisti. Si passa indifferentemente da un cervello al burro con patate di stile francese ai bocconcini di pesce crudo alla giapponese, dalle cotture sofisticate sino alla peparazione di un piccione sontuoso, indimenticabie, in salsa mole, il migliore di sempre fra le decine che abbiamo mangiato nella nostra lunga carriera di mangiatori seriali.
In questa fusione di stili emerge però la sequenza tipicamente spagnola delle tapas imposta ormai in tutto il mondo: piccoli grandi bocconi indimenticabili, piatti che vlgono il viaggio, uso disinvolto dei legumi a 360 gradi, con il pesce come per la carne, prosciutti introvabili e via discorrendo.
Resta un mistero come il servizio riesce ad essere veloce e rapido in tutti i tavoli, con i piattini e le posate che vengono cambiate un secondo prima che tu lo chieda o pensi di chiederlo. Un ritmo appassionante, la cui unica caduta è la presunta pizza, in realtà una focaccia rigenerata a cui preferiamo di gran lunga il tipico pane con il pomodoro.
Infine la carta dei vini, chiaramente influenzata dalla moda dei vini naturali, con un sommelier italiano che spiega con passione le bottiglie portandone anche un paio a tavola per discutere insieme la scelta.
Questo posto è segnalato dalla Michelin ma non ha la stella ne è un Bib Gourmand perchè si paga sui cento euro vini esclusi, ma è un limite della Rossa, che lo segnala semplicemnete, non cogliere la novità di un locale che ha fatto scuola perchè non sono pochi gli allievi di Rafa che hanno aperti posti simili in città.
Consigliatissimo.