Azienda Agricola Terre D’Aione
Uva: greco
Fascia di prezzo: 13,00 – 15,00 euro in enoteca
Fermentazione e maturazione: Acciao
Vista 5/5 – Naso 27/30 – Palato 27/30 – Non omologazione 31/35
La Campania, come si sa, ha la fortuna di possedere un grande vitigno autoctono a bacca rossa, cioè l’Aglianico, che dà vini importanti soprattutto nella monumentale versione del Taurasi, e/o altre specie rosse territoriali con cui si propongono ottime etichette. Ma la vera vocazione regionale è bianchista, potendo contare su alcune eccellenti ed antiche varietà locali, legate realmente ad un territorio particolare e variegato, che nessun’altra regione italiana può vantare a questo livello. Mi riferisco al Fiano di Avellino e cilentano, al Greco di Tufo, alla Falanghina, alla Coda di Volpe, al Pallagrello bianco, alla Biancolella e a tutta la minimalista produzione della Costiera Amalfitana (Marisa Cuomo docet!). La stessa Francia, che in questo comparto detta legge da sempre, non produce su tutto il territorio nazionale così tanti vini bianchi fermi eccellenti se si escludono naturalmente il grandissimo Chardonnay borgognone dei Montrachet, Chablis, Meursault, Pouilly-Fuissé e Corton-Charlemagne, il Sauvignon blanc della Loira ed i bianchi speziati ed aromatici alsaziani e poi poco altro.
La provincia di Avellino poi è da sempre quella più privilegiata per la produzione di vini bianchi di qualità. La palma del migliore vitigno se la contendono il Fiano ed il Greco, non a caso insigniti entrambi della Docg.
L’Azienda Agricola Terre d’Aione di Torrioni è di proprietà di tre soci: Angelo Carpenito, Giustino Marino e Raffaele Izzo e possiede otto ettari vitati nel comune limitrofo di Tufo coltivati con solo Greco e poi, con il fattivo apporto del bravo enologo Angelo Valentino, propone altre poche etichette confezionate con uve diverse comprate nel circondario. La denominazione aziendale si rifà ad Aione II, principe beneventano di stirpe longobarda che visse a Tufo nella seconda metà del IX secolo. I vigneti, vecchi di oltre 40 anni, sono posizionati su un declivio di un costone collinare ad un’altezza di circa 500 metri e seduti su un terreno ricco di minerali. Qui viene prodotto il cru aziendale: il Greco di Tufo Docg Terre d’Aione, che col millesimo 2012 ha ottenuto nella sua categoria il primo posto alla recente manifestazione Radici del Sud da parte della giuria nazionale ed il secondo da quella internazionale, alternandosi con il Greco di Tufo Picoli di Bambinuto.
Il vino, dopo la fermentazione, ha trascorso sei mesi in acciaio e tre mesi in bottiglia per l’elevazione. La gradazione alcolica è di 13° C.
Il colore che si scorge nel bicchiere è ancora parzialmente verdolino, con riflessi paglierini. Il bouquet che assale le narici è traboccante di personalità aromatica ed evidenzia un input fruttato di bergamotto, di ananas, di albicocca e di pesca. Si percepiscono poi anche svolazzi di fiori bianchi, che s’intrecciano ad accattivanti sentori erbacei. Appena in bocca, il vino comincia un evolutivo e aggraziato percorso gustativo tra palato e lingua, che inizia subito con sensazioni di polposa e vibrante dolcezza. Ammalia poi per la spiccata sapidità, mineralità e freschezza che conferiscono alla beva un grip reattivo e dinamico e che insieme con il relativo tasso alcolometrico conquistano tutto il cavo orale, accarezzandolo dolcemente come fa un padre con suo figlio piccolo. Tornano poi prorompenti le rimembranze fruttate e floreali già percepite al naso e l’itinerario termina con un retrogusto lievemente ammandorlato e comunque pervasivamente intenso. Ottimo vino senz’altro da abbinare a spaghetti allo scoglio, risotto alla pescatora, carpaccio di polpo, orata al sale e formaggi freschi. Prezzo intrigante. Prosit!
Questa scheda è di Enrico Malgi
Sede a Tufo (Av) – Via San Paolo, 23
Tel. e Fax: 0825 998353 – Cell. 338 4106333
info@terredaione.it – www.terredaione.it
Enologo: Angelo Valentino
Ettari vitati di proprietà: 8
Bottiglie prodotte: 65.000
Vitigni: Aglianico, Greco, Fiano e Falanghina
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