Uve: Greco Bianco 60% Montonico 40%
Fascia di Prezzo: dai 5 ai 10 euro
Fermentazione e affinamento : surlies in acciaio
I primi raggi di sole, le giornate più lunghe e voglia di sud. Avvisaglie di primavera e subito ci scrolliamo di dosso il lungo inverno freddo, viaggiando, almeno con la mente, verso lidi più caldi e vini più freschi. In una serata come le altre si ritrovano pochi amici attorno a una tavola apparecchiata con voglia di stare assieme, verdure di tutti i colori e variegate cotture. Un tocco di tradizione è dato dall’olio lievemente sovrabbondante per prodigarsi con perizia nella scarpetta. Il pane croccante è di San Sebastiano al Vesuvio, uno dei migliori del Sud!
La cantina, durante l’inverno, ci aveva dato giù duro sui rossi e la sala richiedeva a gran voce un bel bianco. Gli indisciplinati bevitori dell’abbinamento se ne infischiano e fanno “all’inglese”: il cibo che piace assieme al vino che piace. Fingo riluttanza tanto per darmi un tono. Avevo già adocchiato un bicchiere che, in linea con i suddetti indisciplinati, mi piaceva bere e basta! Il Calabria IGP, Timpa del Principe 2010 di Ferrocinto.
La giovane cantina di Castrovillari ha tanto da raccontare. Molti gli anni di esperienza con la Campoverde nel settore agro alimentare. La scelta poi di dedicare 45 dei 120 ettari di vigneto aziendale a Tenute Ferrocinto, oggi in conversione a biologico. Ampia la scelta dei vini, tutti di ottima qualità, compresi – non storcete il naso-, i due internazionali, cabernet sauvignon e chardonnay, che compongono circa il 30% della produzione e sono destinati soprattutto ai mercati esteri.
Parliamo di territorio però e allora la scelta è altrettanto ampia. Il mio preferito è il magliocco, ma con lui, dalla prima visita, fu colpo di fulmine. Quel tannino sottile, quel sorso morbido ed equilibrato pieno di frutta succosa e appresso in egual misura le erbe e i fiori. E’ vino da bere sempre. Stiamo divagando però, poiché in tavola c’è una bottiglia di Timpa del Principe.
Il nome tanto poetico lo regala una delle vette del Pollino che si stagliano proprio di fronte ai vigneti della tenuta. La prima considerazione, altamente qualificata, è che, una volta stappato , dopo il primo giro di naso e un rapido sorso è destinato a durare veramente poco perché è semplicemente buono. Colore chiaro e luminosissimo, questo blend di Greco bianco per il 60% e Montonico, ha un naso elegante e verticale. Sale deciso col suo ricchissimo bouquet di fiori e fiorellini . Salta dai lievi toni dell’acacia al tiglio. Prosegue composto con un leggerissimo soffio agrumato. Tutto il naso è nel pieno vigore primaverile. La bocca ha una fresca avvolgenza. Leggero e agile, lambisce tutto il palato ancora di fiori, in linea con l’olfatto e la frutta come la pera. La sapidità è fondamentale e la bocca croccante anela ancora un sorso. Abbastanza lungo e rigenerante è un vero campione di pulizia e appagamento. La tavola apprezza molto questo bicchiere non banale, di territorio e dall’ottimo rapporto qualità prezzo. Ci stava bene perché, nella tabula rasa della conoscenza, c’è piaciuto e non poco.
Questa scheda è di Sara Marte
Ferrocinto è in Contrada Ferrocinto, Castrovillari in provincia di Cosenza. Web: www.tenuteferrocinto.it email : enologia@campoverdeagricola.it tel.0981415122 . Enologo: Stefano Coppola (resident) con la collaborazione di Marco Monchiero. Ettari Vitati : 45. Bottiglie prodotte: 300.000.
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