Cambio al vertice nella Comunità Montana irpina di cui ha fatto parte Taurasi
Le mie “sentinelle” di Taurasi mi hanno appena detto cosa è successo poco fa: Nicola Di Iorio non è più presidente della Comunità Montana del Terminio Cervialto. Lo hanno fatto fuori i suoi colleghi in una delle tante faide politiche di cui mi annoio anche a chiedere i dettagli.
Non gli è stato difficile amare il Taurasi perché è taurasino, ma è stato bravissimo, il primo, a comunicarlo fuori da Taurasi sfidando logiche e convenienze politiche. Non c’è un giornalista del vino che abbia frequentato l’Irpinia che non lo conosca. La miserabile qualità del personale politico medio me lo ha fatto apprezzare sempre di più con il passare del tempo, soprattutto la sua capacità di mediare le spinte di becero clientelismo a cui ogni amministratore è sottoposto e a cui deve obbedire per non perdere votii, con quelle della qualità della comunicazione e della necessità di uscire fuori dalle cantate pastorali a cui quasi tutti i comuni del Mezzogiorno sono sottoposti. Basti pensare ad alcuni paesi famosi per il vino che, ancora oggi, su un budget di 100 spendono 80 per la starlet televisiva in decadenza o per il cantante di piazza a catena di montaggio. Nicola ha invece creato rapporti con tutta Italia, valorizzato le professionalità autentiche del territorio, amato profondamente il suo vino ma aprendo anche ad altri settori, cito per tutti il Borgo dei Filosofi.
Per questo credo che bisogna dirgli grazie. Lui si stupirà, perché forse non sa lavorare in altro modo. Ma noi che giriamo e che potremmo raccontare cose che voi umani cittadini neanche immaginereste possibili in un film popolato solo da cattivi, vi assicuriamo che in questi dieci anni Nicola è stato un grande e bravo amministratore. Onesto e perbene.
I meccanismi sempre più assurdi di una politica ormai avvitata in se stessa lo hanno penalizzato. Ma in tutti resterà il buon ricordo del suo operare, le iniziative messe in piedi, il colossale sforzo di promozione fatto al Salone del Gusto, al Vinitaly, al Miwine, all’estero. Infaticabile e instancabile per dieci lunghi anni.
Che per te Nicola questo non sia momento di amarezza, ma di conferma che hai bene operato per la tua comunità.
Caro Luciano,
sono io che ringrazio te e tutti coloro che ho conosciuto in questi anni; vi prego di continuare a guardare questa mia terra con occhio indulgente ma anche severo. L’Irpinia merita molto e Taurasi tra i tanti è il paese che porto nel cuore. Per me il restauro del Castello di Taurasi non è soltanto il restauro di un manufatto, ma è stato un modo per rivitalizzare la nostra cultura contadina, che deve sapersi coniugare con l’innovazione e con il mondo che cambia. Grazie a te, Luciano, per quanto hai fatto, stai facendo e farai. Per quanto mi riguarda io ripartirò dalla consapevolezza che solo legando le proposte della politica ai problemi reali della nostra terra, riusciremo ad uscire dal pantano piagnone di un Mezzogiorno arretrato che ci ha stancato. Grazie.
Nicola
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