di Marina Betto
Nelle terre veronesi tra il Soave e la Valpolicella più interessante troviamo le vigne di Graziano Prà, 40 ettari coltivati con dedizione e rispetto del territorio con vitigni tradizionali quali Garganega e Trebbiano di Soave per i bianchi e altri otto ettari con Rondinella, Corvina e Corvinone, Oseleta per i rossi della Valpolicella allargata, una zona dove il territorio è molto calcareo e percorso dei venti freddi che spirano dai Monti Lessini. Il cosiddetto terroir plasma questi vini che ne sono portavoce e parola, un grande esempio di identità. Graziano per il vino si sente solo una guida a cui non preme migliorare ciò che la terra offre ma condurre verso un’espressione di eleganza come gli è stato insegnato dal nonno e dal padre oltre che dagli studi di enologia. Una strada segnata la sua a cui però ha saputo apportare innovazione traghettando così i suoi vini nel futuro.
La svolta viene avviata negli anni “80 quando nasce l’azienda f.lli Prà, insieme con il fratello Sergio fino al 2000 quando Graziano diventa unico proprietario. L’azienda con lui è cresciuta dando luce a territori come il Monte Grande, il Monte Bisson nel Soave e la Morandina nella Valpolicella. Volendo fare un excursus dei vini di Prà si inizia con la prima annata del Soave Otto nel 1983, il vino dedicato all’amatissimo border collie chiamato Otto appunto con il quale si festeggiano oggi le 40 vendemmie, tappo a vite e nuova etichetta per un Soave 2023 fresco, molto fruttato, dal sorso teso e dissetante, un vino non certo aromatico che si lascia bere facilmente grazie ad una certa croccantezza data dalla CO2 che rimane imbrigliata nel suo tessuto. Staforte Soave classico 2021 è portavoce di un Soave con una maggiore carica minerale. Staforte nasce nel 2004 con una ricetta che andava allora in controtendenza con un affinamento in acciaio preferito al legno della barrique, subisce inoltre la lisi dei lieviti per avere un vino complesso, minerale con note verdi di asparago ed erbe, sorso sapido e lungo. Nel 2000 il Soave Classico Monte Grande porta in azienda il primo riconoscimento Tre Bicchieri. Monte Grande prende il nome da un cru della famiglia e segue nella sua creazione un protocollo diverso che vede la Garganega lavorata in vigna con la tecnica del taglio del tralcio in modo che il succo dell’acino si concentri. Il blend con il Trebbiano viene fatto in legno seguito da un contatto con le fecce fini per un risultato che duri nel tempo. Monte Grande Soave Classico DOC 2021 ha note fumé e di agrume, erbe aromatiche e spezie, è un vino intenso e fine con una sua propria delicatezza.
Nel 2001 Graziano acquista i vigneti nella zona allargata della Valpolicella “La Morandina” e nel 2006 c’è la prima annata di Amarone, seguirà nel 2016 l’acquisizione della tenuta Monte Bisson e nel 2018 con il Soave Otto l’azienda entra nella selezione di Wine Spectator dei 100 migliori produttori italiani. E’ sempre Otto a portare per primo il tappo a vite, grazie alla ricerca sulla longevità e la conservazione ottimale del vino operata da Graziano che vuole una sigillatura perfetta per i suoi vini e pian piano tutti i prodotti dell’azienda lo porteranno, fino ai vini che nascono nei cru. La zona nella Valpolicella che sposa al meglio lo stile dei vini di Graziano Prà è la Morandina che dà il nome al suo Valpolicella DOC più fresco e pungente. Un grande vino rosso da uve fresche e non messe a riposo come per l’Amarone, uve selezionate per le quali viene ripresa la tecnica del taglio del tralcio che poi viene vendemmiato un mese dopo.
Il Morandina Valpolicella DOC 2023 è fresco e succoso con ricordi di frutta e respiro mentolato. Morandina Valpolicella Superiore DOC 2020 è figlio di una vendemmia tardiva ma il concetto che si vuole esprimere con questo vino è l’assoluta libertà, senza tecniche tradizionali imposte, alla ricerca di un’espressività a cui Graziano ha lavorato per anni. In questa annata il suo carattere evidenzia note calde e scure, frutta nera e agrume, sensazioni di roccia e profumo di rosa, una complessità gustativa e molto equilibrio per un vino che vuole essere simbolo di questo territorio e che lo sarà sempre più in futuro.
Morandina Valpolicella Ripasso DOC 2021 ha una trama più fitta fatta di note tostate e di caffè e tanta mineralità, un esempio di come il vino porti con sè il DNA della Valpolicella. La ricchezza calcarea del terreno si esprime nel Morandina Amarone della Valpolicella DOCG 2017 con una concentrazione sapida ma anche tanta freschezza che fanno di questo Amarone un vino più fruibile e vicino al quotidiano, da mettere in tavola subito, sempre, come desidera Graziano. Lo stile dei vini di Prà è appunto quello di essere gastronomici, vini in cui potenza e complessità diventano più godibili e più vicine al gusto odierno.
Dai un'occhiata anche a:
- Degustazione Chablis di Assoenologi
- I vini dell’Alto Piemonte in trasferta a Milano, per una masterclass d’eccezione
- Più Alto Fiano di Avellino Riserva 2020 I Satoli
- Tenuta San Guido – Bolgheri Sassicaia 2021
- Messorio 2005 Toscana igt, Le Macchiole
- 4 Spine Tramonti Riserva Costa d’Amalfi Doc 2011 – Tenuta San Francesco
- Supertuscans e fine dining: la rivoluzione del Cabernet Franc secondo Villa Saletta
- Dieci vini da bere con il casatiello