Uva: gaglioppo
Fascia di prezzo: 13 euro circa
Fermentazione e maturazione:acciaio e legno
E così comincia un viaggio fatto di unicità, passione e sogno. E’ la dimensione in cui si muove Roberto Ceraudo nella sua Strongoli, attraverso gli uliveti ed i vigneti che cura ormai da 40’anni e che conduce in biologico da quasi 20; fu uno dei primi in Calabria. E’ un giovanotto senza età che porta a spasso quegli occhi verdi così vividi e curiosi; scruta, sorride ed è capace di cogliere le sfumature. Crede fermamente nella necessità dell’uomo di riscoprirsi sognatore e dunque capace di volontà e amore per realizzare i propri obiettivi. Non sono solo chiacchiere da facili filosofie. Tutto ciò che possiede, Roberto Ceraudo, l’ha costruito dal nulla, proprio con quel grande sogno e tanto lavoro; Permetti così, semplicemente, che quel giovanotto ti spieghi il buono e il bello della vita.
Ci conduce nei suoi 20 ettari di vigneto con un avanguardistico trabiccolo. Il trattore traina un trasportino con le ruote ed adagiato a due panche un cuscino che è più apparenza che sostanza. Arrampicandosi su per la collina a 160 metri s.l.m. dove sono posti i vigneti più alti, ti fa divertire come un bambino e poi giù verso quelli a 60 metri s.l.m.
Il colpo d’occhio è spettacolare. Terra argillosa calcarea di medio impasto, cespugli di rose all’inizio di ogni filare oggi paesaggisticamente belli e retaggio della tradizione che li vuole come “allarme” per le malattie della vite. Le piante hanno un’età media di 20’anni. Racconta, con fanciullesco entusiasmo e saggia coscienza, che poco tempo fa ha incontrato Alex Podolinsky, gentile ottantenne e massimo esponente delle tecniche biodinamiche. E’ bastato davvero poco affinché questi due uomini di terra e d’idee si comprendessero. Roberto Ceraudo parla con convinzione di ciò che ha imparato ed in programma pensa proprio di avvicinarsi alla biodinamica. Intanto giungiamo nella struttura ricettiva. Caldo ed elegante l’agriturismo, raffinato ed accogliente il ristorante per una cucina con prodotti ben scelti del territorio, presentazioni curate ma mai inutilmente pompose e servizio dai tempi e toni di precisione rassicurante.
Scegliamo per la degustazione il Grayasusi Etichetta Argento 2010. E’ un rosato il cui nome è composto dalla parola “graya”, donna in albanese e “Susi”, il nome di una delle figlie di Roberto. Questo vino fa 3 mesi di barrique, parte in legno nuovo e parte di secondo passaggio, e batonnage. Bellissimo il colore , luminoso e vivace. Ha un naso intrigante, fruttato, floreale, ricco e freschissimo. Le fragoline di bosco, l’intensità dei fiori, sentori mediterranei ed un palato di una bella agilità. Grande freschezza ed una forte sapidità. Una scia minerale al sorso lo rende ancora più scattante. La bocca dapprima profumata in un lungo finale rimane pulita. Terminato il bicchiere ci si chiede dove siano i 14 gradi di questo gaglioppo: bella versione rosa così riconoscibile ed elegante.
A malincuore si va via. Questo è proprio uno di quei luoghi che crea legami e ritornare è scelta inevitabile.
Questa scheda è di Sara Marte
Ceraudo è in Strongoli, Contrada Dattilo. Tel 0962 865613. www.dattilo.it email: info@dattilo.it . Enologo: Fabrizio Ciufoli con la collaborazione di Caterina Ceraudo. Uve: chardonnay, pecorella, mantonico, gaglioppo, magliocco, cabernet sauvignon.
Dai un'occhiata anche a:
- “Fornacelle” Foglio 38, vent’anni di Cabernet Franc
- I vini di Salerno con l’Ais all’Enoteca La Botte
- VillaBucci 2018 Riserva in Magnum, Villa Bucci
- Il Brunello di Montalcino di Claudia Padelletti
- Lievito e Tannino: Esplorando le Espressioni del Piedirosso nella Cantina Sorrentino in abbinamento alla pizza di Diego Vitagliano
- Chardonnay Clayvin
- Voglia di Riesling, Dr. Fischer Hofstätter Riesling troken
- Cantina Riccio a Chiusano San Domenico