BOTROMAGNO
Uva: greco e malvasia
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
Vista 5/5. Naso 25/30. Palato: 25/30. Non Omologazione 32/35.
L’unica alternativa ai bianchi morbidi e dolci, quelli che si dimenticano subito dopo averli bevuti e la sapidità minerale acida e tagliente? Certo che c’è ed è questa. Con il che voglio anche dare una notizia precisa al mio amico Beniamino D’Agostino: i suoi vini bianchi godono nel passar del tempo, non sono il bicchiere di una stagione perché dipo due o tre anni, tre nel nostro caso, raggiungono l’equilibrio ideale.
Lo proviamo comodi di sera, Beniamino non sapeva di averlo consegnato ad una sorta di cassaforte del vino che io amo aprire di tanto in tanto per stappare i risultati dei miei giretti. Lo apro ancora con il cielo di Puglia in testa, l’azzurro sulle gravine da cui prende il nome il paesone dove è stata costruita la cantina. Una Murgia a ridosso di Altamura e Matera che completa una paesaggio ancestrale, abitato da millenni e ricco di tracce geologiche e umane. Pietra e spirito.
Il bianco nasce su questo suolo calcareo tra i 300 e i 400, ben esposto e ventilato. L’idea di mettere insieme greco e malvasia è buona, il corpo e la freschezza dela prima fanno da contrappasso al naso esuberante di frutta del secondo.
Dopo tre anni il vino è in equilibrio perfetto, nessun filo di ossidazione ma di questo non avevamo dubbi, polposo, pieno di frutta bianca. In bocca è secco, nessuna dolcezza, abbastanza morbido, intenso e persistenze con una chiusura piacevolmente amara.
Un vino gentile, come il nostro amico, e di sostanza, che non gioca né di potenza né di esasperata freschezza. Ecco perché incontra il favore di tutti quello che lo incontrano. Libero dalle omologanti note agrumate dei primi mesi, è un bicchiere per aprire le danze, da bere svaccati in barca se ancora l’avete, oppure durante una conversazione estiva sotto le stelle.
Ma non sottovalutatelo: su una burrata si esalta, come pure sul nazional popolare fave e cicorie.
I vini di Beniamino sono sempre giusti, non hanno voglia di stupire ma di raccontare il terreno e la storia di una città misteriosa e ancora sconosciuta.
Sede a Gravina Via Fratelli Cervi, 12. Tel. 080.3265865 www.botromagno.it Ettari: 140 di proprietà. Bottiglie prodotte: 450.000. Uve: greco, malvasia, aglianico, montepulciano, nero di Troia
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