LIBRANDI
Uva: gaglioppo e cabernet sauvignon
Fascia di prezzo: da 10 a 15 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Questa è una terra che, per certi versi, ha ancora un potenziale enologico inespresso.Ciò perchè la mentalità delle genti che la vivono è ancora un po’, per così dire, «chiusa», introversa, spesso addiritura non crede fino in fondo di saper fare e anche bene.
Difficile pensare per il cosumatore comune alla Calabria come terra di vini, figuriamoci di «grandi» vini. Io invece l’ho scoperta da tempo pechè anni o meglio annate fa mi ritrovai tra le mani una bottiglia di Gagliocco sulla quale c’era scritto Cirò Rosso e decisi di darle l’attenzione che meritava. Da allora non ho perso d’occhio la terra del «piccante» perchè mi ha sempre positivamente assecondato nelle scorribande enoiche…
I fratelli Librandi sono una realtà solida e affermata nel panorama enologico nazionale e tra le tante etichette di riferimento,senza dubbio il Gravello resta la scommessa sempre vinta quando sfidi il cavatappi…Frutto di un uvaggio che spazia dall’autoctono gaglioppo al sempre presente cabernet sauvignon. Si presenta con un austero colore rosso rubino intenso,rivelando subito una consistenza visiva di grandi auspici, con un unghia ancora integra che non virando al mattone o all’aranciato lascia ben sperare in termini di longevità. Al naso, poi, regala un bouquet ampio di frutta sotto spirito, visciole, pepe nero, un piacevole sentore alcolico che scalda l’anima ancor prima che il palato. In degustazione è caldo, armonico, persistente, ma la nota che ti colpisce che, a dispetto di una amarostico tipica di un uva di mare, lo Ionio appunto, rivela un eleganza fuori dal comune. Degustazione in crescendo, il vino si rivela ancor più in tutto il suo splendore tanto da non sovrastare e non essere sopraffatto né dal carpaccio di maialino nero casertano con ovuli crudi,né dalla pancia di agnello Laticauda involta su fricassea di verdure preparata a Casa del Nonno. A mio avviso la presenza del gaglioppo ne limita (fortunatamente) l’impronta internazionale, consentendogli di rimanere ancorato alle origini e al territorio della Val di Neto. Il finale è di grande pulizia, lungo e penetrante, lascia la bocca appena dolce, con la sensazione del frutto appena macerato.
L’ultimo sorso va sempre lasciato alla fumata… e mentre il Mario Soldati abilmente attorcigliato dalle sigaraie lucchesi va in fumo dolcemente, se ne vanno in fumo anche le ultime gocce di un nettatre pensato, concepito e allevato laddove nemmeno i Bronzi di Riace penserebbero mai di bere vini d’oro…
Questa scheda è di Domenico Sarno
La degustazione del 2001
Sede a Cirò Marina, Contrada San Gennaro.
Tel. 0962.31518, fax 0962.370542.
www.librandi.it
Enologo: Donato Lanati.
Ettari: 230 di proprietà.
Bottiglie prodotte: 2.100.000.
Vitigni: mantonico, greco, chardonnay, sauvignon, gaglioppo, magliocco, cabernet sauvignon
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