Marigliano (Na), ‘O scialatiello. La novitá? Tutto è più buono e c’è la pizza di Carmine Granato

Via P. Pio, 55/57
Tel. 081.8855193 – 3394514078 – 3466805250
www.oscialatiello.it
aperto sempre, chiuso il mercoledì
Sui 30 euro

di Tommaso Esposito

È sempre piacevole ritornare qui, in questa accogliente rustica trattoria posta a confine tra Brusciano e Marigliano.
E subito noti che qualcosa è cambiato. In meglio.
La collezione di moto e di auto d’epoca si è ingrandita e fa bella mostra di sé lungo il porticato di ingresso.
Come un piccolo museo,ormai, da consigliare agli appassionati e a tutti i curiosi.

Poi c’è Salvatore Granato che lasciate le redini, ma non il comando, della cucina a suo figlio Vincenzo, oramai si dedica all’accoglienza e governo della sala. Il mestiere più bello, egli dice, perché devi capire, condurre e soddisfare i desideri di chi ama il buon mangiare.

E poi c’è Carmine, 25 anni il più giovane dei Granato, che cominciando sedicenne, ora è un pizzaiuolo provetto. Gavetta e grande passione. Con qualche idolo a cui ispirarsi: uno per tutti Ciro Salvo. E allora bella tecnica d’impasto, farine Caputo, poco lievito, poco sale, molta acqua, lenta lievitazione, lunga maturazione, materie prime selezionate personalmente e tutte di pregio.  Risultato, nonostante un forno beante, nato più per focacce e pane e che sarà a breve (promessa di don Salvatore) cambiato?

Eccoli. Una pizza taglia L  con cornicione non pronunciato in eccesso ma ben aerato, cottura perfetta, boccone scioglievole e fragrante, gradevolissimo nella margherita per il fiordilatte di Agerola, il pomodoro San Marzano, l’ olio evo del Cilento e il basilico dell’orto.

Un boccone profumato, saporito, goloso nella cosiddetta pizza alla Romana che poi è invece tutto anziché papalina, con le alici caietane, aglio dell’ Ufita, pomodoro San Marzano, alici di Cetara, origano cilentano,  olio di Paestum.

Intanto a tavola sempre più buoni giungono i must dei Granato.

Che piacciono ai clienti più affezionati e ai nuovi.

E che incuriosiscono anche una Maria Cacialli, sempre in giro quando al Presisente si è di riposo, per conoscere e apprezzare il lavoro dei suoi colleghi.

Il pesce fresco e i frutti di mare non mancano mai. Profumate di mare e freschissime sono queste vongole veraci di Sardegna al sautè.

Questa è terra di baccalà e stocco. Siamo a un tiro di schioppo da Somma Vesuviana. Qui si può gustare il miglior trancio di mussillo alla brace. Morbido e umoroso. Indimenticabile.

Anche il coroniello lesso con olive bianche tonde di Spagna e pomodorino fresco, profumato per l’olio evo e il limone è goloso nella sua semplicitá.

Vabbè, vi dico solo che è imperdibile il baccalà fritto, niente tempura infarinato e fritto, adagiato sulla salzulella di pomodorini di Pollena.

Il trionfo della paranza, anche questa fritta, esalta i profumi del mare  e la freschezza di gamberi, merluzzetti e triglie.

Infine è il tempo dei melloni, con due ll, quelli cosiddetti di pane. I gialli  freschi più che mai perché appena appena bagnati con qualche goccia di limone preso or ora dal giardino. Tanto per far ricordare, a chi come me ha avuto la fortuna di assaggiarli un tempo, i dimenticati melloni capuanielli, quelli verdi dalla buccia rigata, e i rugnusielli dalla buccia  bernoccoluta, arricciata, verdognoli. Ma questa è un’altra storia che Salvatore Granato non dispera prima o poi di riportare nella dispensa e a tavola. Per il piacere di tutti!


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