Via Lincoln 27
Tel. 0823.1540786
Aperto sempre
Chiuso lunedì
Pizze da 4 a 9 euro
di Tommaso Esposito
Ecco, quando meno te lo aspetti scopri storie e personaggi che fanno bello questo mondo pizzoso, direbbe qualcuno.
A volte funziona il passa parola.
A volte una mail di un lettore appassionato, attento.
E’ avvenuto così.
Quartiere defilato dal centro.
Si giunge facilmente anche dal Vialone Borbonico.
Una sala con tanti coperti, molto semplice.
Tipica pizzeria, insomma.
E’ il regno di Francesco Martucci.
Trentacinque anni, di cui una ventina passati dietro al bancone.
Ha sempre curato soltanto l’asporto.
La prima bottega è ancora aperta e funziona in via Acquaviva, poco lontano.
Da tre anni sta qui, rapito dalla voglia di accogliere e accompagnare il gusto di chi sceglie di sedersi al suo tavolo.
Ci mette l’anima, e non solo.
A cominciare dalla farina.
Ha il suo blend: un po’ di 0, un po’ di sciore e un po’ di integrale fatta di grani da lui stesso seminati, mietuti, moliti nel Casertano.
Dalle parti del Matese.
Qui prende anche il suo olio.
Poi c’è la mozzarella e il fiordilatte. Sono speciali e prodotti apposta per lui.
Poco lievito di birra, altissima idratazione fino al 70%, lunga lievitazione.
Panetti stagliati non oltre i 230 gr.
Pomodori San Marzano dop, Corbarini e del Piennolo.
Tanti presidi Slow Food. C’è anche il broccolo aprilatico di Paternopoli.
Forno a legna, un bel cinque palme, quasi.
Ardente per i ceppi di quercia.
Ed ecco che si mangia.
Una pizza di taglia M, dal cornicione pronunciatissimo e aerato, dal disco sottile.
Ottima cottura.
Sentori di frumento tostato, ma non c’è crosta.
Tutto si scioglie al palato e diviene goloso.
Buono, buono.
La Margherita è impeccabile, con quel fiordilatte e il san Marzano.
La Pizza con burrata di bufala e pomodoro del piennolo fa gli effetti speciali.
E pure quella con salsiccia e funghi porcini.
Ah, da bere tante buone birre, qualche vino regionale con puntate oltre e qualche bollicina dalla Franciacorta.
Poi c’è Terra e Mare.
Pomodori del piennolo del Vesuvio dop, mozzarella di bufala campana, olio evo.
All’uscita dal forno filetto di tonno.
Francesco è anche pescatore e sa sceglierlo.
Va lui stesso in Sicilia, dalle parti di Trapani, a Tonnara di Bonagia.
Un viaggio ogni tanto per farne incetta e metterli sottolio, con le proprie mani.
E, capite a me, è tutta un’altra storia.
Da non perdere.
Da godere, morso dopo morso.
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