di Fabio Panci
Lo ammetto ho un debole per la bella manifestazione organizzata dall’associazione Vinnatur, guidata da Angiolino Maule guru del movimento dei vini naturali in Italia e non solo vista la partecipazione, di anno in anno in crescita, da parte di produttori rappresentanti molti angoli dell’Europa vitivinicola.
Quello che maggiormente apprezzo dell’evento, svoltosi anche quest’anno nella bella cornice di Villa Favorita nella campagna vicentina dal 5 al 7 Aprile, è il clima che si respira girando tra i banchi di degustazione. Gente appassionata, con presenza ridotta al limite di “avventori” interessati solamente a rimediare una bella sbronza a buon prezzo, contatto diretto con i produttori ed infine l’opportunità di acquistare le bottiglie.
Terminati i meritatissimi complimenti all’organizzazione, con in testa l’efficientissimo ufficio stampa, devo però annotare un piccolo neo relativo allo stand gastronomia dove spesso i pur bravissimi panificatori della Esmachlab sono andati in tilt di fronte all’afflusso di persone desiderose di degustare un prodotto eccezionale ottenuto da lievito madre.
Detto questo venendo alle degustazioni, non potendo recensire ahimè tutti i 140 produttori presenti sono stato “costretto” ad effettuare una cernita dividendo i vini in bianchi, vini rossi e un’ultima categoria lasciata ai “vini dolci/liquorosi”. Individuando, in ciascuna di esse, alcune “chicche” imperdibili con vitigni spesso ingiustamente sottovalutati ma forieri invece di grandi soprese anche nel rapporto qualità/prezzo.
Vini Bianchi
Anatraso 2008 Azienda Carlo Tanganelli (Toscana)
Grande espressione di orange-wine, con uvaggio composto da Trebbiano e Malvasia del Chianti, rimane sulle bucce a macerare per circa 20 gg. poi tonneaux di secondo passaggio per 18 mesi con frequenti batonnage. Naso inizialmente chiuso, poi appena il vino si apre nel bicchiere andiamo su note agrumate, floreali e leggera speziatura. Fresco in bocca, con volatile necessaria a sostenere il corpo alcolico di oltre 14 gradi, chiude sapido e lunghissimo.
Chiarofiore 2012 Azienda Tunia (Toscana)
Altro orange-wine, con trebbiano e vermentino, frutto addirittura di 4 diverse vendemmie da vigneti di oltre 40 anni. Contattato con le bucce per circa una settimana, poi acciaio sulle fecce fini per un annetto e termine affinamento in bottiglia. Naso straordinario con frutta disidrata, floreale deciso, note minerali. In bocca parte fresco, poi si percepisce la struttura data dall’alcol, poi ancora sapidità con note eteree stile vin santo.
Ponte di Toi 2013 Azienda Stefano Legnani (Liguria)
Sempre un grande piacere parlare e degustare vino con Stefano Legnani grazie alla sua coinvolgente simpatia e soprattutto la straordinaria qualità del suo vermentino prodotto nel comune di Sarzana. Naso all’inizio ermetico, poi dopo una vigorosa rotazione del calice, ecco arrivare un’onda di mare e macchia mediterranea. In bocca grande salinità, struttura, dinamicità e continua evoluzione di gusto se si aspetta un po’ di tempo nel bicchiere.
Margò Fiero Bianco 2012 Azienda Carlo Tabarrini (Umbria)
Grechetto in purezza, con macerazione sulle bucce, per questa micro cantina in provincia di Perugia. Uno dei migliori bianchi assaggiati in questi primi 4 mesi del 2014, mi ha conquistato con grandi profumi floreali, di erbe aromatiche e sbuffi salini. In bocca snello, dinamico, intrigante e dotato di una bevibilità pazzesca.
Vini Rossi
Santa10 2010 Azienda Santa 10 (Toscana)
Uvaggio composto da Sangiovese in prevalenza, con cabernet franc, petit verdot e piccole percentuali di canaiolo e ciliegiolo, questo vino nasce si può dire alle porte di Siena. I terreni tufacei, argillosi donano un prodotto di grande struttura, ravvivato da una bella freschezza e sapidità con una beva scorrevole e goduriosa.
Margò Rosso 2010 Azienda Carlo Tabarrini (Umbria)
Dopo il bianco voglio premiare anche il vino rosso del piccolo produttore umbro . Lunghissima macerazione sulle bucce per un sangiovese che si fa amare sin dal primo bicchiere. Frutta polposa, terroso con tannini ravvivanti una beva fresca, scorrevole, piacevolissima.
Vini Dolci/Liquorosi
Marsala Superiore 10 Anni Azienda Marco De Bartoli (Sicilia)
Come non apprezzare l’operazione di recupero del vecchio stile Marsala fatta da Marco De Bartoli prima è continuata oggi dai figli. Colore ambra di rara bellezza, nel bicchiere chiudi gli occhi e ti sembra di perderti nei profumi di un suk mediorientale. In bocca dolcezza e sapidità si abbracciano in un finale infinito, eterno.
La Sorpresa 2007 Azienda Pacina (Toscana)
Nome emblematico per questo vino dolce, composto da malvasia e trebbiano, con appassimento su cannicci per 3 mesi e successivo sigillo per 5 anni in caratelli di castagno/rovere. Naso esplosivo, beva improntata su una dolcezza vibrante, mai stucchevole, interminabile in chiusura di bocca.
Dai un'occhiata anche a:
- Inside Krug’s Kitchen: dieci anni di “Krug X” a Parigi. Noi ci siamo stati
- Prendersi il tempo con lo champagne Abele’ 1757
- Nuits-Saint-Georges 2014 Premier Cru – Domaine Chevillon
- Pouilly-Fumé Appellation Pouilly Fumé Contròlée 2020 Tradition Cullus Vieillies Vignes – Domaine Masson- Blondelet
- L’Esclusiva MasterClass Cuzziol Grandi Vini | Vincent Girardin e la Borgogna, la Côte de Beaune e il Meursault a Palazzo Petrucci
- Dom Perignon 2002 Plenitude 2
- Chablis Valmur 2001 Grand Cru Albert Pic
- La Maison di Champagne Bruno Paillard sceglie Napoli per l’anteprima nazionale dell’Extra Brut Millésime Assemblage 2015