Casalbuono, borgo della biodiversità per un mese. In occasione delle festività natalizie il piccolo comune a sud di Salerno, inserito nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni si è trasformato in una roccaforte della biodiversità cedendo il trono al neo presidio slow food del fagiolo di Casalbuono, padrone indiscusso del paese dal 5 dicembre al 6 gennaio. L’iniziativa è stata voluta fortemente dal Comune di Casalbuono attraverso il finanziamento della misura 313 della programmazione 2007-2013 GAL Vallo di Diano, diretta all’incentivazione delle attività turistiche e si è avvalsa del supporto del Consorzio Gruppo Eventi.
Incontri e dibattiti, attività didattiche con le scuole, show cooking e animazione per i piccoli hanno celebrato la biodiversità come valore aggiunto di un territorio che prova a cercare nuova linfa vitale nel suo bene più prezioso, la genuinità del suo cibo. Delle 13 varietà locali del prezioso fagiolo casalbuonese l’Associazione di Carlo Petrini ha decretato i fagioli S.Anter e Panzariedd, come i due ecotipi più rappresentativi della tradizione locale e meritevoli quindi di diventare “Presìdio Slow Food”.
La “carne dei poveri” è stata regina degli show cooking dimostrandosi all’altezza dei vari palati, dalla tradizionale cucina con la “pignata” a ricette per palati sopraffini. Le tavole si sono imbandite di spettacolari piatti, con la regia del professore di cucina Pasquale Masullo, il fagiolo ha fatto da ripieno nei calamari, da farina per gli gnocchi in salsa di porcini e castagne, e da semplice accompagnatore nella presentazione di una millefoglie con baccalà e pancetta croccante.
Nel suo tradizionale abbinamento con la polvere di peperone rosso e le lagane, il fagiolo di Casalbuono ha trovato la sua naturale vocazione mettendo d’accordo tutti i palati. Gli show cooking che si sono avvicendati hanno ospitato il gastronomo Luigi Cremona, i rappresentanti degli Istituti Alberghieri del Cilento e Vallo di Diano, i ristoratori dei territori salernitani che all’unisono hanno chiesto una maggiore attenzione ai prodotti locali nella cucina stellata.
“Il Borgo della Biodiversità” è stato capace di unire la gastronomia alla cultura locale attraverso l’esibizione di gruppi di artisti della tradizionale musica popolare come Giò Ferraiolo che al Castello Baronale ha romanzato la biodiversità attraverso un nutrito repertorio musicale nostrano. L’evento si è circondato anche di numerosi espositori di tipicità artigianali e gastronomiche, e di una mostra presepiale fatta con gli scarti del fagiolo.
Il “Borgo della Biodiversità” ha ufficialmente battezzato il fagiolo di Casalbuono come Presìdio Slow Food alla presenza dei tanti operatori del turismo e ristoratori. “Il fagiolo può rappresentare un volano per la nostra economia” ha dichiarato il sindaco Attilio Romano a cui gli ha fatto eco l’Assessore al Marketing territoriale, Italo Bianculli affermando che “occorre fare sinergia tra le eccellenze di questo territorio per garantirci la sopravvivenza”.
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