Sono passati 10 anni da quando Milena Pepe si è trasferita in Italia dal Belgio, per afferrare a piene mani l’occasione di avviare l’azienda vitivinicola di famiglia in cui il padre, il Cav. Angelo Pepe che da nome alla tenuta ha investito i guadagni dell’attività di ristorazione in Belgio.
10 anni di investimento su un territorio di eccellenza, quello irpino e cioè della Campania collinare che forse meno ti aspetti, dove sangue e origini di Milena si sono armoniosamente combinate con la formazione e le esperienze in Francia oltre che in Belgio.
10 anni di esperimenti e successi, traguardi personali e sviluppi professionali, difficoltà e soddisfazioni, ambizioni e delusioni, fatica e orgoglio.
Quindi, se vogliamo affrontare pienamente la verticale di Taurasi, organizzata per celebrare un anniversario così importante, non possiamo limitarci all’andamento delle annate degustate: svelare il retroscena di ogni singola bottiglia, oltre all’analisi del microclima, potrebbe rendere la lettura più completa.
Ed è in questo clima “internazionale” che la verticale, guidata da Luciano Pignataro, si è tenuta “fuori confine… irpino”! Specificamente Al Chiar di Luna di Monte di Procida – Napoli dove si è parlato di “matrimonio” tra i prodotti flegrei e vini della Campania più interna firmati dalla Tenuta Cavalier Pepe appunto, considerando che a seguito della verticale ci siamo coccolati con un pranzo degustazione di grande qualità.
E non poteva che essere Luciano ad affiancare Milena, a sua volta accompagnata dal figlioletto Angelo già coinvolto nel business di famiglia evidentemente; Luciano è stato, tra l’altro, primo consigliere di Milena su un territorio in ascesa, quello dell’Irpinia, che decide di correre da solo in una fiera importante, Vinitaly, investendo in un padiglione separato da quello regionale della Campania.
“Dunque”, come introdurrebbe Milena con il suo accento francese ancora marcato, siamo partiti dall’annata più recente, la 2010, andando indietro fino alla 2005, anche se qui le tratterò nell’ordine inverso.
2005
Annata
Buon frutto e ancora una bella freschezza in bocca, nonostante i suoi 10 anni ma d’altra parte non è fonte di meraviglia, anzi 10 anni sono tendenzialmente il minimo da attendere per apprezzar al meglio il Taurasi. Si tratta di un’annata abbastanza difficile che segna l’iniziazione di Milena in Irpinia. Il vino mostra una bella complessità spaziando da note di frutti neri a spezie dolci e leggera tostatura.
Retroscena
È la prima vendemmia di Milena, la quale arriva da lontano e deve conquistarsi la fiducia di tutti. Presentandosi come giovane, bionda e con quell’accento francese che la caratterizza ancora oggi, è facile immaginare che non deve essere stato facile, nonostante le sue competenze! Non a caso decide di chiamare il suo Taurasi “Opera mia”: un vino in cui ha rischiato tutto e dico tutto considerando che ci racconta un aneddoto tutt’altro che divertente: durante i suoi lavori in cantina scivola da una scala appoggiata male ad una vasca e cade ad un’altezza di quasi 3 metri. Il bello è arrivato quando in ospedale le hanno chiesto se per caso fosse sposata e se non fosse stato il marito a volerla a terra! Anche in quella occasione Milena affrontò tutto da sola per non dare preoccupazioni ai genitori oltre confine.
2006
Annata
Ancora un’annata non semplice, seppur migliore della precedente (2005), in questo vino torna ancora a farsi sentire una buona acidità che, d’altra parte, è lo scheletro dello stesso e che lo sta portando così bene avanti con gli anni.
Retroscena
Il retroscena è ancora quello di una Milena che prova a destreggiarsi da sola nonostante il supporto dei parenti che già prima del suo arrivo curavano i vigneti. Ecco che, essendo loro preparati in viticoltura ma senza molta esperienza nella vinificazione, in cantina Milena era libera di muoversi seguendo le sue esperienze e le idee su questa uva “nuova” per lei, il signor Aglianico! Le discussioni maggiori nascono sul lavoro in vigna che poi, come sappiamo, viene ancora prima e non solo per pura cronologia. Ebbene, Milena ha le idee chiare e inizia un lavoro di selezione innanzitutto, cosa a cui non erano perfettamente abituati i collaboratori fino a quel momento e così, credendo di fare il bene dell’azienda, chiamano preoccupati il cavaliere denunciando “Tua figlia butta l’uva!!”… ma penso che il padre abbia dovuto attendere molto poco per capire che tutto andava per il verso giusto!
2007: CLASSICO + RISERVA
Annata
L’annata si rivela abbastanza facile, con le giuste temperature, il giusto andamento e così una maturazione delle uve quasi perfetta. La riscontriamo nel bicchiere: il vino è certamente pronto, succoso. Al naso ha una bellissima intensità con note fruttate di prugna ad esempio e anche un tocco floreale; al palato il sorso è pieno, ricco, rotondo, complesso con nota balsamica nel finale.Oltre all’annata base degustiamo anche la Riserva 2007 con ancora più frutto sia la naso sia al palato; un vino immediato, con note di frutti neri in confettura, il tannino è evidente ma ben lavorato. Certamente armonico.
Retroscena
Il 2007 è un anno importante per Milena: innanzitutto in cantina decide di abbandonare l’uso di tannini in fermentazione e il risultato è evidente, i vini sono più fini ed eleganti.Ma chissà se queste scelte sono legate anche all’apertura di Milena all’associazionismo. Proprio nel 2007 diventa -ad esempio- consigliere del consorzio di tutela “Vini d’Irpinia”.
2008: CLASSICO + RISERVA
Annata
Ancora una bella annata che ci regala un vino…regale! Sia il Taurasi sia la Riserva si rivelano prodotti di eccellenza. Il Taurasi “classico” è complesso con note di piccoli frutti rossi, un tocco vegetale, tabacco. In bocca la freschezza si integra perfettamente alla morbidezza.Così come la Riserva, ancora più elegante e ampia, regala note di amarene e spezie al naso; setoso in bocca. Entrambi non mostrano alcun cedimento sin da un’analisi del colore e sarebbero da bere ancora un po’ in là.
Retroscena
Con la degustazione delle riserve (2007 e 2008) riusciamo a scoprire un altro elemento dell’azienda: Milena ci svela, infatti, che il Taurasi esce un po’ più tardi rispetto ai tempi previsti dal disciplinare per dare all’Aglianico il tempo giusto per esprimersi al meglio. Ma allora qual è la differenza con la Riserva verrebbe da chiedersi? Ci sono ulteriori accortezze: dalla raccolta delle uve a mano ad una selezione ancora più rigida delle uve e alla follatura a mano.
2009
Annata
Anche questa è un’annata difficile nel corso della quale si verifica un fenomeno raro per la zona: la formazione di muffe, generalmente contrastate dalla buona ventilazione ad esempio. Per questo motivo non si ha la Riserva. Al naso il vino offre un tocco dolce e presenta una nota fruttata e tostata. Anche al palato si sente il tocco del legno che potrà evolvere con il tempo.
Retroscena
Il 2009 è un anno importante per la vita di Milena perché è quest’anno che sposa Augusto, colui che poi è diventato presto il padre dei suoi 2 piccoli. Il matrimonio viene celebrato presso il ristorante La Collina su cui già aveva iniziato ad investire negli anni precedenti per completare un progetto più ampio di enoturismo. Il tema le sta molto a cuore infatti le proposte sono tante: dai tour in cantina ben strutturati, con degustazione e pranzo al ristorante, all’adesione a diverse iniziative specifiche e tematiche (es. Cantine Aperte, Benvenuta Vendemmia, Natale in Cantina).
2010
Annata
Questo Taurasi non è ancora in commercio. Data la difficoltà dell’annata non se ne è ricavata la riserva e degustandolo si mostra ancora giovanissimo. Al naso presenta note agrumate e una certa pungenza che lasciano presagire una bella evoluzione; così, al palato ha una bella freschezza e un tannino ancora un po’ astringente ma pieno con un tocco speziato.Il vino mostra la sua personalità e affascina molti.
Retroscena
La nuova cantina è in fase di ultimazione ed in questa occasione, Milena non dimentica, simpaticamente, di ringraziare il padre: è lui che investe i profitti del suo lavoro in questo progetto-realtà, io mi “diverto” a gestirli.
Mi sembra che il risultato sia nel bicchiere ed è più che apprezzato in Italia e all’estero!
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